Parte 4 - Riflessioni

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Quando la vita ti esplode in faccia

 è come ritrovarsi su un eremo avvolto tra le nuvole. 

Il signor Berlini riflette sulla sua esistenza, 

dopo averne attraversato il sipario e sbirciato dietro le quinte.


Berlini strappa il cappotto dall'appendiabiti. Lascia la porta aperta e si allontana dalla stanza.

L'ascensore è lì, silenzioso e servizievole. Lo aspetta al suo piano.

Fanculo le scale.

Gli basta schiacciare il tasto di chiamata e la lama di luce dell'interno si proietta sul pavimento, si allarga finché le porte si aprono del tutto.

Scorre sulla pulsantiera i piani e si ferma su quello del laboratorio chimico, ma non lo preme. Il dito si ferma a mezz'aria.

Forse posso ancora raddrizzare la situazione. Cerco dei soci, anzi, svendo tutto. Un lavoro da dipendente, è questa la soluzione. Dimentico questa merda di giornata e ricomincio da capo, a casa, con loro.

L'ascensore chiude le porte e la luce interna si spegne. Berlini resta all'oscuro, come i suoi pensieri.

Ma che casa? Teresa ha un altro, e lo sa anche l'ultimo dei miei dipendenti. Il mio matrimonio è finito.

L'indice e il medio sfiorano le labbra che si dischiudono d'istinto, ma non c'è alcuna sigaretta. La mano passa allora sulla fronte, striscia tra i capelli e sorregge la testa.

E la mia azienda sta fallendo. La mia creatura è piena di debiti. Sono rovinato.

Alla cieca distende il braccio. Le luci dell'ascensore si riaccendono in automatico. Il suo dito sfiora il piano seminterrato, ma ancora non lo schiaccia.

Posso ripartire. L'ho fatto quando l'azienda era solo un'idea nella mente di uno sbarbatello. Posso rifarlo.

La mano arretra e torna sul viso e passa tra la barba. È ispida e punge, come se in quella giornata fosse cresciuta al triplo della velocità.

E poi c'è lei.

Berlini si palpa la giacca, sfiora lo smartphone e lo riprende dalla tasca.

"Prometeo." La sua voce suona come una nota gioiosa in una melodia malinconica.

Sul display compare un testo.

Desidera chiamare sua figlia Gaia?

Ma che diavolo.....

Berlini non crede ai suoi occhi.

Rilegge il messaggio che anticipa il suo desiderio. "Sì," conferma titubante.

Gaia risponde senza che il primo tono parta. "Papà, che c'è?"

La sua voce gli strappa un sorriso. "Dove sei?"

"Perché me lo chiedi?"

Berlini si stringe nelle spalle. "Non posso?"

"Papà, devo chiudere. Sono a lezione." La comunicazione si interrompe senza tanti complimenti ma il display resta illuminato.

Chiamata in attesa.

Desidera riaprire la comunicazione con Gaia?

Stavolta Berlini non ci pensa due volte e conferma subito.

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