Capitolo 29

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Greg era migliorato. Non dava più segni di febbre, così lo mandammo a riposare nel suo sacco a pelo, liberando l'infermeria.
Il suo letto fu occupato da Gally, che venne per una visita alla sua ferita.
Iniziai a pulire la schifezza che si era creata attorno ad essa.
<<Ma tu la doccia te la fai mai?>>
<<Jeff mi ha detto di non farla>>
<<No idiota. Jeff ti ha detto di farla tutti i giorni>>
Per fortuna non ci volle troppo. Usai il tempo che mi era rimasto per occuparmi di un paziente speciale: Newt.
Quel giorno c'ero solo io in infermeria, Jeff era ad una riunione e Clint stava male.
Il biondo aveva gli occhi rossi e si teneva le mani strette sulla pancia. Lo feci sedere e gli passai dei fazzoletti per asciugarsi il naso. Andai vicino allo scaffale dove Jeff teneva diverse boccette.
Ne presi una contenente un liquido giallastro e mi sedetti sullo sgabello davanti al letto.
Le labbra del ragazzo erano gonfie e i suoi occhi rossi non la smettevano di lacrimare.
I biscotti avevano funzionato, alla fine.
<<Sei una bastarda>> disse tra un colpo di tosse e l'altro.
<<Ti voglio bene anch'io, Newt>>
Con una pipetta misi il liquido sulle labbra del ragazzo e gli misi del collirio negli occhi.
Controllai che le tonsille non fossero gonfie e lo rispedii negli orti.
<<Buon lavoro tesoro>> gli dissi ammiccando.

Rimisi a posto tutto il disordine dell'infermeria, e proprio quando finii di rifare l'ultimo letto, entrò William che si buttò su esso.
Il ragazzo si teneva stretto il polso sinistro e grondava di sudore.
<<Togli questa lurida manaccia, così ti do' una controllata>>
La ferita non era che un graffio che medicai senza troppi problemi.
<<Mi avete fatto lavorare troppo voi ragazzi. Ora vai a lavorare, nulla facente>>
Sorridente se ne andò.
Quel ragazzo iniziava a puzzarmi e non credo fosse perché non si lavava.
Jeff ritornò dalla riunione poche ore dopo.
<<Com'è andata?>>
<<Mh>>
<<Di cosa avete parlato?>>
<<Mh>>
<<Hai visto, tutto in ordine come quando lo hai lasciato>>
<<Mh>>
<<Oh, ti chiamavano Jeff la scimmia? Smettila di rispondermi a monosillabi>>
<<Scusa, è che sono perso nei miei pensieri...>>
Mi alzai e gli lasciai il posto alla scrivania.
<<Immagino quanto siano importanti i tuoi pensieri>>

A pranzo notai che mancava Newt. Iniziai a preoccuparmi un po'...avevo esagerato?
Finii in fretta di mangiare e corsi a vedere dov'era. Lo ritrovai nel suo letto a tossire.
<<Ciao bastarda>>
<<Ciao bella addormentata>>
Avevo rubato da Frypan un po' di latte con del miele per il mal di gola e quel liquido giallastro per alleviare il gonfiore.
<<Tieni, dovrebbe aiutare>>
<<Grazie principessa bastarda>>
Gli baciai la fronte e riportai i "medicinali" in infermeria per evitare che Newt ne abusasse.

I giorni passarono lentamente, io e Newt avevamo deciso che ormai gli scherzi erano finiti.
Era il penultimo giorno di gara e la radura si stava preparando alla festa del giorno dopo.
Io, Clint e Jeff eravamo nell'infermeria che era pressoché vuota, fatta eccezione per William che da ormai una settimana si presentava in infermeria con una nuova ferita al giorno.
Iniziai a medicarlo ma Clint prese il mio posto e dicendomi di andare via, perché avevo lavorato troppo.
Ma Clint-faccia-da-culo non mi convinceva. Ho sempre lavorato tanto, perché questa volta voleva che me ne andassi?
Uscii dall'infermeria e mi fermai sulla porta che avevo accostato. Si, lo so, origliare è sbagliato, ma in quel momento me ne fregai altamente.

<<Sentimi bene Ciccio, credi che Tommen non mi abbia riferito ciò che dici e pensi di Liz?>>
<<Ma dai Clint. Vuoi dirmi che state sempre da soli in infermeria e non fate niente?
Tutti la guardano e tutti vorrebbero farsela, altrimenti non avremmo fatto la scommessa>>
Entrai spalancando la porta e mi misi davanti a William.
<<Quale scommessa?>>
Nessuno parlò.
<<Tu credi che io sia una puttana? Che sia qua solo perché tu possa usarmi come pupazzetto sessuale?
Sono nella stessa vostra merda! Anche io non ricordo niente della mia vita, anche io piango tutte le notti perché voglio tornare in una casa che neanche ricordo!
Pensavo fossi mio amico, ma a quanto pare sei solo un lurido bastardo!>>
Non gli diedi il tempo di rispondere, me ne andai velocemente verso la foresta.
William non mi stava quasi mai attorno. Pensavo fosse il suo carattere e che tutto sommato fosse un mio amico, invece voleva solo portarmi a letto.
Aveva fatto più male del previsto.
Non pensavo di tenere a William così tanto.
Era da un po' che non passavo del tempo sulla tomba di Roman.
Il buio aveva ormai avvolto la radura e Newt era venuto a chiamarmi.
Spuntò dal bosco con aria preoccupata e mi vide accucciata sulla tomba di Roman, con i capelli che mi coprivano il volto e le lacrime che mi bagnavano le braccia.

<<Principessa...ho saputo. Ti giuro che quel verme la pagherà.>>
Si avvicinò a me e mi abbracciò.
<<Va tutto bene, ci sono io adesso>>
<<No, Newt. Non va tutto bene! Sai come come ci si sente ad essere sessualizzata da una persona che credevi amica? Se non lo sai, stai zitto, perché non va tutto bene!>>
Scoppia a piangere di nuovo e singhiozzai così tanto che mi mancò il respiro.
Le mani del biondo mi avvolsero il volto e asciugarono le mie lacrime.
<<Principessa, ti ripeto di calmarti. So che adesso stai male, ma prometto che andrà meglio. La tempesta passerà e tornerà il sole. Te lo prometto perché lo so!>>
<<Come?!>>
<<Perché anche io mi sono sentito così. Anche io ho creduto che nulla avesse un senso. A differenza tua, però, io mi sono arrampicato su un muro del labirinto quando ero un velocista, e mi sono buttato....Ora capisci? Fidati se ti dico che passerà.>>
Ci misi un attimo a realizzare.
Newt aveva provato a suicidarsi e io me ne stavo lì a piangere perché un ragazzino mi aveva detto qualcosa che non volevo.
Lo abbracciai.
Quell'attimo sembrò fermare il tempo, o almeno lo avrei voluto, perché ero ancora seduta davanti ad una tomba circondata dal silenzio.

C.A.T.T.I.V.O. non è buonaWhere stories live. Discover now