CAPITOLO 21 - Tutto ciò di cui ho bisogno

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NIALLAN

Come entriamo nella sua camera devo constatare che Isiah ha ragione, qui parleremo decisamente meglio. È una grande suite, con un salottino separato dalla vera e propria camera da letto.

Arriccio il naso "Non hai badato a spese"

Lui sorride "I soldi sono di mio padre, adoro spenderli per cose che non approverebbe"

Mi sento gelare, la mente mi corre subito a quelli che ha sborsato per scoparmi e la voglia di andarmene si fa pressante, così dico duro "Parla ... ho un altro impegno"

Lo vedo stringere i pugni, sorrido soddisfatto, come immaginavo ha capito la proposta che mi ha fatto Zachary.

Isiah si muove andando verso il divanetto "Allora siediti"

Io lo seguo anche se sono sempre più convinto che non sia una buona idea rimanere.

Restiamo per un po' in silenzio, Isiah mi osserva come se cercasse su di me le parole giuste per iniziare. Quando sto per alzarmi ed andarmene, perché restare così vicino a lui è troppo opprimente, lui finalmente parla "Voglio solo sapere perché?"

Lo guardo non capendo "Perché ... cosa?"

"Perché dopo la festa hai accettato di venire con me e di lasciare che ti trattassi così?"

La sua domanda mi spiazza, vorrei dirgli la verità, dirgli che mi sento malissimo per averlo ingannato, ma preferisco non farlo; a cosa servirebbe? Così dico "Che domanda! Per soldi. Mi hai pagato. È il mio lavoro"

Il suo tono è deciso "Non è vero. Hai smesso quando ti hanno assunto all'Ambrosia."

Non me lo aspettavo, potrei cercare un'altra bugia, dire che anche se ufficialmente ho smesso di farmi pagare per fare sesso mi piace troppo per smettere, ma non riesco, sento la mia maschera crollare, mi sento scoperto, vulnerabile, riesco solo a chiedere "Chi te l'ha detto?"

Lui non risponde e prosegue "Mi dispiace molto per come mi sono comportato, non ho scusanti, ma ero molto arrabbiato e ferito e quando ti ho visto andare via dalla festa con Mikel non ci ho visto più ... ma tu non avresti dovuto permettermelo ... ero certo mi avresti fermato e invece non l'hai fatto, così la mia rabbia è solo aumentata pensando che in fondo ti facevi trattare così da tutti... ma qualcuno mi ha fatto ragionare, mi ha aperto gli occhi e ora ho bisogno di sapere se quello che mi ha detto è vero"

Un nome solo mi viene in mente: Natsu. Può essere stato solo lui, solo lui conosce tutto di me ... e può essere così pazzo da andare da Isiah.

Sento la rabbia assalirmi, anche se siamo amici non deve intromettersi nella mia vita "Perché cazzo ti sei incontrato con Natsu?"

"Mi ha minacciato di spaccarmi tutte le ossa se mi avvicino ancora a te"

La mia furia verso il mio migliore amico scivola via, al solo rendermi conto di quanto devo averlo fatto preoccupare, sostituita da altri sensi di colpa: riesco solo a far soffrire le persone a cui tengo. Devono starmi lontano, anche Isiah deve starmi lontano ... così dico "Perché allora sei qui?"

"Perché prima voglio sapere la verità."

La consapevolezza che faccio soffrire chi mi sta vicino mi dà la forza per continuare a mentire "La verità è che io mi faccio usare, uso il mio corpo per soldi e sono venuto a letto con te per lo stesso motivo"

La voce di Isiah è decisa "Non ti credo. Perché vorrebbe dire che mi sono innamorato di una bambola senza anima ..."

Io rimango senza fiato, il mio cuore salta un battito e poi prende a correre all'impazzata "Che cosa hai detto?"

UN LAVORO SPORCODove le storie prendono vita. Scoprilo ora