Forse è tutto sbagliato

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"Ti rendi conto che stavi bene solo quando inizi a star male." -cit

"Sono un mostro. Le ho distrutto la vita mentre la stava ricostruendo...ho cacciato via quello stupido pupazzo di neve e le ho fatto crollare il mondo addosso. [...] Certo che anche lei però, ad un pupazzo di neve parlante doveva affidare la sua vita, non ad un ricco principe. Un ammasso di molecole d'acqua ghiacciate doveva scegliere, lei.".

Questi erano i pensieri di Elsa mentre fissava la sedia vuota che le stava dinnanzi.

Certo, in tutti quegli anni Anna avrà cenato con Elsa sì e no quattro volte, ma la regina si era sempre rincuorata pensando che il motivo della tristezza della sorella non era lei, bensì i loro genitori.

Questa volta, però, era diverso. Elsa sapeva che era a causa del litigio che la sorella non si era pesentata a tavola, e continuava a tormentarsi giorno e notte per trovare un pretesto, una scusa per convincere la sorella a uscire dalla sua stanza.

"DIN DON!"

"DIN DON"

"DIN DON"

"DIN DON"

"DIN DON"

Elsa sobbalzò. Persa com'era nei suoi pensieri non si era accorta che erano arrivate le cinque di mattina, e che quindi da un momento all'altro tutta la servitù si sarebbe svegliata. Così decise di raccogliere tutte le sue forze e provare a raggiungere la sua camera senza fare troppi rumori sospetti, che avrebbero certamente attirato il personale del castello.

Chiuse la porta color verde chiaro e, per la prima volta da anni, sentì la mancanza di sua sorella, un vuoto le riempì il petto...si accorse di essere sola, debole, indifesa, si accasciò contro il muro ed iniziò a piangere, pensando a quanto la sua vita fosse inutile e sbagliata, a quanto lei fosse inutile e sbagliata.

E, più passavano le ore, più credeva che lei, le regina di Arendell, fosse solo un sassolino uguale a tanti altri.

Si arriva sempre ad un punto nella vita, in cui si ha bisogno che qualcuno ci dica che siamo speciali, quando crolliamo a piangere, quando facciamo sorridere, quando inventiamo bsttute squallide...qualcuno che ci sorrida e scoppi a ridere, come a dire "Lo so che sei pazza, ma a me va bene così.". Ma, purtoppo, spesso non ci accorgiamo dell'arrivo di questo "qualcuno" e lo allonatniamo, per nostra volontà o per volontà altrui.

Rimase così tutta la notte, accasciata al muro, con le spalle allo specchio, senza trovare il coraggio di guardarsi, il trucco colato sulle candide guance, il vestito strappato dalla rabbia e dalla foga che giace sul pavimento : eccola, la regina di Arendell, tra le macerie del suo stesso mondo.

Frozen heart. Who will save her?Where stories live. Discover now