5 Capitolo

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L'emozione che sto provando in questo momento è indescrivibile.
Inizia a piovere intensamente e così mi prende per una mano per entrare nella carrozza.
Sono bagnata fradicia infatti i miei vestiti sono zuppi d'acqua.
Inizia anche a tuonare e io ho una gran paura dei tuoni.
George nota il mio disagio e mi attira a sé abbracciandomi, mi sento così al sicuro fra le sue braccia che quasi non faccio più caso ai tuoni.
Appoggio la sua testa sul suo petto e chiudo gli occhi per qualche istante.
Le sue braccia mi danno calore in tutto il corpo e il freddo è come scomparso.
Sono così stanca che mi addormento del tutto e quello che sogno mi rende felice.
Ma so perfettamente che rimarrà tutto in un sogno, una storia tra un nobile e una serva non può funzionare.
Da una parte sono felice perché forse ho trovato qualcuno con cui passare il resto della mia vita ma dall'altra parte, sono triste perché se ci sarà una storia tra me e lui, può finire male.
I miei pensieri vengono interrotti dalla sua voce dolce.

-Va tutto bene?-

-Si ma ho tanto freddo.-

Rivolgo lo sguardo verso il suo viso, sento le mie guance divampare come un peperoncino, i suoi occhi sono fissati sui miei.
I suoi occhi brillano e posso vedere preoccupazione per me.
Con una mano mi accarezza i capelli e con l'altra mi tiene stretta a lui.

-Vorrei poterti accompagna a casa domani mattina.-

-Questo signifa che...-

-Stanotte dormirai a casa mia.-

Il mio cuore batte forte più di prima, non ho mai dormito con un uomo!
Oh mamma, che il cielo mi aiuti!

La mattina successiva

Mi sveglio e mi ritrovo in un letto che non è certamente mai stato mio, apro pian piano gli occhi e George sta dormendo accanto me, è a petto nudo e io mi ritrovo in vestaglia, non ricordo più cosa sia successo ieri sera perché alla fine mi sono addormentata tra le sue braccia.
È così bello che vorrei baciarlo!
Posso sentire il suo blando profumo che mi annebbia quasi la vista.
Mi alzo piano dal letto per non svegliarlo alla ricerca dei miei indumenti.
I miei vestiti non sono in nessuna delle poltrone presenti in questa stanza ma bensì sparsi sul pavimento.
Anche i suoi vestiti sono sparsi sul pavimento!
Non è successo quello che sto pensando?
Solo al pensiero il mio cuore "salta".
La vestaglia che indosso non è una di quelle che portano le domestiche!
È di colore bianco, è lunga fino alle ginocchia, il tessuto è molto fine e morbido.
Questa vestaglia è molto aderente..

Rivolgo nuovamente lo sguardo verso il letto particolarmente largo ma soprattutto corto.
Non si dorme distesi ma in una posizione a metà strada tra quella distesa e seduta, con alti cuscini che sorreggono il busto e la testa.
Il termine "testata" del letto prende invero nome dal fatto che vi si poggia la testa, così come "spalliera" prende il nome proprio dal fatto che il dormiente vi poggia le spalle.
Queste originali abitudini, che possono suscitare la nostra meraviglia, hanno tuttavia motivazioni di natura culturale ma, anche pratica. Culturale è infatti il riferimento alla morte: la posizione distesa, supina o prona che fosse, ricorda infatti quella dei cadaveri e la morte doveva essere ovviamente esorcizzata.
La posizione seduta favorisce la digestione e scongiura gli effetti devastanti del reflusso gastro-esofageo, di cui soffrono molti uomini nel medioevo, a causa di diete alimentari disordinate, oltre che dall'assunzione di cibi non sempre di buona qualità.
Per quanto riguarda la struttura vera e propria del letto, è a forma di baldacchino, soprattutto nelle abitazioni nobiliari, in modo da favorire la privacy attraverso delle tende che lo circondano completamente. È costituito sostanzialmente di paglia, con un più raro utilizzo di pellicce che possano dare calore. Il letto è poggiato su delle doghe in legno di chiara origine romana.
Accanto al letto si trova un grosso armadio e al lato sinistro un comodino con sopra una lampada.
Appeso al muro si trova un quadro che raffigura George sul suo cavallo dal mantello nero come la pece.
La finestra è di grandi dimensioni e ci sono delle bellissime tende che riflettono la luce del sole.
Mi sento un po' spaesata e ritorno a letto, all'improvviso qualcuno però apre la porta senza bussare.

-Tessa ma ti sembra il modo di entrare nella stanza di un nobile?-

-Mi dispiace signore non credevo che lei fosse ancora a letto...-

-Esci immediatamente da questa stanza e prepara le tue cose, da questo momento in poi non lavori più in questa casa.-

-George non farlo per favore può succedere a tutti di sbagliare non licenziarla, non lo farà più.-

Oh cazzo l'ho chiamato George?! 
Che cosa mi sta succedendo?

Angolo Autrice: Buon Pomeriggio ragazzi, secondo voi cos'è successo la sera precedente tra George e Irene?
Fatemelo sapere nei vostri commenti!

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