Fantasia

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Arrivai in anticipo al punto di ritrovo accordato con Malcolm, non era nemmeno troppo lontano dalla posizione dell'attico...mi aveva scritto di incontrarlo al parco Ciani, un grande spazio aperto curato e popolato da grandi e longevi alberi che richiamava tanto lo stile inglese, uno un po' metodico, per intenderci.

Non ero entusiasta di trovarmi li, in cuor mio avrei preferito dare un'occhiata a vetrine e boutiques,magari rincarando la dose con qualche acquisto.

Vidi Malcolm e Teresa poco dopo, erano entrambi fasciati da vestiti piuttosto comodi, quindi afferrai sconfitta la loro propensione a una passeggiata.

Sbuffando, li raggiunsi dall'alto del mio solito tacco 12.

Avrei potuto arguire che il nostro incontro si sarebbe limitato a una semplice e amichevole camminata... ma a dirla tutta ero già troppo infervorata nel trovare l'abbinamento perfetto.

Indossavo un abito piuttosto corto, sui toni dell'azzurro, si appaiava perfettamente a un fermaglio che adornava I miei capelli sciolti, le scarpe invece erano classiche, bianche e lucide oltre che un po' stucchevoli.

I toni del cielo erano tenui e anche l'atmosfera era placida, ma l'aria era a dir poco torrida.

Teresa la fronteggiava meravigliosamente, neanche un rivolo di sudore le attraversava la fronte, nonostante il suo affaticamento fosse visibile.

<<Allora, Denise, non ci sai proprio fare in ambito di amicizie>>

Irrise scherzosamente Malcolm rivolgendosi a me e mi lasciai scappare una risatina nervosa.

<<Ebbene, non sono io colei che lo ha sempre alle calcagna, ma chère >>

Teresa mi guardò in cagnesco per qualche secondo mimando a stento un'espressione offesa e rammaricata, poi issò entrambe le braccia in segno di resa e alzò lo sguardo, lo rivolse al cielo quasi del tutto plumbeo che ci sovrastava.

Iniziammo a camminare ed ebbi l'opportunità di osservare meglio il parco.

Lugano quel giorno era molto tetra, e sebbene non mi dispiacesse avrei preferito  imprimere nella memoria il vivido colore dei fiori e l'azzurro cristallino del lago, che aveva assunto una sfumatura cerulea.

Le nuvole iniziarono ad ergersi su di noi come macchie di caffè caldo su una camicia intonsa e chiara, formando masse informi.

Le osservai imbarbarita dalla loro imponenza e dal loro disordine,

In silenzio, come si osserva il baluginio del cielo stellato in una notte oscura, con la differenza che le stelle nel mio caso erano soppiantate da un pungente petricore, per me inebriante.

Ci fermammo davanti al lago, aveva un fascino quasi lugubre contornato da quelle nubi così fosche.... era ammaliante a dir poco.

Piccoli spruzzi di colore lo arricchivano elargendogli ancora più grazia,se possibile... osservare l'atro attingere dai colori più brillanti per poi sbiadirli, burlarsi di loro e dominarli quasi del tutto lasciando illesi solo microscopici squarci faceva accapponare la pelle.

Il profumo dei fiori era estasiante ad ogni modo, forniva un leggero contrasto e dissipava un po' l'odore salace e l'acredine della pioggia.

<<Dio, detesto il maltempo>> Malcolm padroneggiava con fierezza  il solito astio, che spesso parlava al posto suo.

<<Io invece devo ammettere che Lugano è mozzafiato oggi>>

Gli rivelai con una nota di leggero disappunto.

<<Quando è stata l'ultima volta che hai visto  Lugano alla luce del sole?>mi domandò furbamente incrociando le braccia e increspando dubbiosamente le labbra.

Prima che tu vadaWo Geschichten leben. Entdecke jetzt