29.

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Diana

È tutto così perfetto, così bello.

La cornice perfetta che io amo di più.

Amo il mare più di ogni altra cosa al mondo, questo non lo sa quasi nessuno.

"Ti piace?" azzarda Filippo

"Da morire. Non pensavo volessi portarmi qua" sorrido serena

"Sono felice che ti piaccia e che ti faccia stare bene" si avvicina

Lo osservo mentre cerca di spostarsi accanto a me, senza far salire sul nostro asciugamano nessun granello di sabbia. Ma, purtroppo, non ci riesce ed io ridacchio alla scena di lui che cerca di ripulirsi le mani ormai piene di sabbia.

"Non prendermi in giro piccoletta" continua a pulirsi le mani

"No, mai Fil, non ti prendo in giro" rido ancora stendendomi sull'asciugamano

Lui fa la stessa cosa e da qua riesco a sentire il suo profumo, che adesso riesco a distinguere bene.

Chiudo gli occhi e inalo quel profumo per un po'.

"Sono fatto così, Di" inizia lui

Così mi metto stesa sul lato destro per guardarlo bene, lui fa lo stesso stendendosi sul lato sinistro

"Mi rendo conto che non ti faccio bene, ti faccio e ti farei soffrire e per questo ti allontano. Ma non riesco a starti lontano. Da quando sei entrata...qui" mi prende la mano, che prima era stesa lungo il mio fianco, e se la porta al petto indicando il cuore "non ne sei più uscita"

"E vederti così oggi, ricordare tuo padre, rivederlo nel mio...non so mi ha fatto capire che tutto è importante. Ogni attimo, qualsiasi attimo" sospira "Non lo so quello che ti posso dare Di, non ne ho idea. Ma permettimi di starti vicino e promettimi che mi perdonerai ogni volta che cerco di allontanarti" si avvicina ancora di più

"Fil, non so se sono pronta" dico quasi in un sussurro

"Neanche io, non lo so neanche io. Ma voglio provarci, solo se però lo vuoi anche tu" intreccia la mia mano con la sua

Sospiro, perché è troppo vicino e a questa distanza riesco a sentire il suo respiro al sapore di menta. Alterno il mio sguardo tra le sue labbra e i suoi occhi, per poi accorgermi che anche lui sta facendo la stessa cosa.

Lascia la mia mano solo per spostarmi una ciocca di capelli che mi era ricaduta sul viso. Poi la sua mano resta lì, per avvicinarmi di più al suo viso, fino ad azzerare la minima distanza che ci stava dividendo.

Dentro di me si è alzata la tempesta. Sento gli organi ballare come se fossero in una discoteca stracolma di persone.

Le sue labbra si sono dischiuse subito e non ho perso occasione per farmi spazio con la lingua e farle danzare insieme.

Non sento neanche più il rumore delle onde, ma solo lo schiocco dei nostri baci, che sembrano non finire mai.

Si allontana solo perché siamo entrambi senza fiato.

Di nuovo noi? ||IRAMA PLUME||Onde histórias criam vida. Descubra agora