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Monte Carlo, 16 luglio 2023

Mi rigiro tra le coperte non appena i raggi del sole filtrano nella stanza. Con una mano tasto il materasso ma non c'è traccia di Charles. Mi costringo ad aprire gli occhi e controllo l'ora: le 7:30. Mi alzo, mi stiracchio e indosso la polo blu che trovo sulla poltrona. Scendo in cucina e sento un odore di pancake e caffè. Charles muove i fianchi mentre canticchia una canzone e sorrido. Fa una giravolta mentre impiatta i pancake. Lo sguardo mi cade sulla sua schiena e mi mordo il labbro.

«Et ton corps qui se tord seulement pour me plair», continua a cantare.

Mi perdo a osservarlo. È spensierato, non voglio rovinare la bolla in cui si trova. Vorrei vederlo sempre così.

«Pilota, chef, e ora anche cantante. Direi di non darti più al pianoforte», commento e Charles sussulta, voltandosi poi con un mestolo stracolmo di impasto.

«Per Dio, vuoi farmi crepare prima del tempo?» borbotta e ridacchio.

Gli stampo un bacio sulla guancia e mi appoggio al bancone.

«Lo sai che potevi anche svegliarmi?»

«Mmh, e perdermi la vista di te che dormi? Anche no».

Arrossisco veemente. Charles è dolce, ma ammetto che mi piace di più il suo lato rude.

«Comunque, mia mamma mi ha esplicitamente chiesto di invitarti a pranzo. È in fermento e vuole conoscerti»

«Sai che tuo fratello Arthur mi ha detto che sono tra le sue grazie?»

«Certo che lo so! Mia mamma ti adora e non ti ha ancora conosciuto!»

Mi sento onorata. Insomma, con Reyes sono entrata subito in sintonia. Spero che accada la medesima cosa anche con Pascale.

Consumiamo la colazione e parliamo del più e del meno. Bevo quel che rimane del mio caffè e metto piatti e posate nella lavastoviglie. Sono in procinto di attivarla quando sento due braccia circondarmi la vita. La bocca di Charles mi sfiora la nuca in una carezza appena percepibile.

«Mmh, hai un bel profumo», mormora tra i miei capelli.

Affonda le dita e mi volto, finendo con la schiena contro il bancone. Charles struscia il naso contro il mio collo e lo bacia. Risale piano, fino alle mie labbra. Mi bacia senza alcuna fretta. La sua bocca si muove lenta sulla mia. Gli circondo il collo e lo attiro maggiormente a me.

«Per quanto mi piaccia baciarti, dobbiamo prepararci per andare da tua madre», lo rimbecco con tono dolce e mette su un broncio adorabile.

«Dai Cha, quando stiamo insieme trascorriamo giornate intere a letto. Non che mi dispiaccia, sia chiaro, ma non vorrei che tua madre pensasse che siamo due ninfomani».

Charles mi guarda malizioso e si stacca da me.

Dopo una doccia veloce ci vestiamo. Charles ha lasciato un paio di cambi e il suo spazzolino a casa mia. Anch'io ho fatto lo stesso. Stiamo insieme da qualche mese e ci comportiamo come se convivessimo. La cosa non mi fa paura. Può sembrare affrettato, ma non mi ha ancora chiesto se mi andasse di spostarmi in modo definitivo da lui.

Quando usciamo dal mio appartamento è mezzogiorno. Le strade del Principato sono un po' affollate. D'altronde è domenica, la gente non lavora e quindi esce per fare acquisti. Charles imbocca una stradina, poi parcheggia lungo il marciapiede. Lo seguo lungo il vialetto acciottolato e suona il campanello. Ad aprire la porta è Charlotte, la ragazza di suo fratello Lorenzo.

«Hélène! Charles! Che bello vedervi!» esclama la ragazza e ci saluta con un abbraccio caloroso.

Arthur e Lorenzo sono appollaiati sul divano e discutono di qualcosa a me sconosciuto. Pascale spunta dalla cucina e mi accoglie con un sorriso radioso.

Atlantis // Charles Leclerc [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora