1. Qualcosa che non va

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Iwaizumi capì che qualcosa non andava con Oikawa in varie occasioni.

La prima volta fu quando Oikawa non disse nulla durante la loro passeggiata verso la scuola. Di solito parlava senza sosta, che si trattasse di una fangirl che aveva incontrato il giorno prima o di qualcosa che aveva visto e che pensava sarebbe piaciuto a Iwaizumi o dell'allenamento successivo. Ma no, non ha detto niente. Forse era stanco perché era rimasto alzato fino a tardi o forse semplicemente non aveva voglia di parlare. Era raro, ma succedeva.

La seconda cosa che notò fu che Oikawa dormiva in classe. Non l'aveva mai fatto prima, era sempre alzato e appoggiato allo schienale della sedia con quel sorriso stampato in faccia, le mani dietro la testa. Ma oggi, aveva la faccia sepolta tra le braccia, stravaccato sul banco mentre russava durante l'intera lezione.

La terza cosa che notò fu che Oikawa era l'ultima persona a lasciare lo spogliatoio prima dell'allenamento. Si vestì lentamente, come se stesse per spezzarsi in due se si fosse messo i pantaloncini troppo in fretta o se avesse tirato la camicia un po' troppo forte.

E la quarta e ultima cosa era che Oikawa non voleva giocare a pallavolo. Ha chiesto di sedersi in panchina. Oikawa, tra tutte le persone, ha chiesto se potesse stare seduto per tutte e due le ore di allenamento.

Ora, Iwaizumi non era il tipo da fare supposizioni affrettate, ma Oikawa non sembrava stare bene. Ed era piuttosto preoccupato per lui.

Nonostante la richiesta di rimanere in panchina, l'allenatore l'ha comunque messo in campo: presto sarebbero iniziate le tre settimane di pausa estiva e poi avrebbero ripreso con il torneo tra prefetture per andare ai nazionali, e non poteva permettersi di lasciare fuori il giocatore più forte della squadra.

Quindi, nonostante tutta la preoccupazione che lo logorava, Iwaizumi guardò Oikawa entrare in campo.

Si dovevano allenare sulle ricezioni e le schiacciate, e sembravano tutti piuttosto concentrati.

Tranne Oikawa.

Iwaizumi lo fissò: sembrava riuscisse a stare a malapena in piedi, aveva le spalle incurvate, ansimava e sudava, nonostante l'allenamento fosse cominciato da poco. Non lo aveva mai visto in quelle condizioni.

Poi arrivò il segno che gli confermò che non stesse per niente bene.

Sbagliò un palleggio.

Ora, per chiunque potrebbe essere una cosa normale, tutti commettono errori, ma Oikawa non aveva mai sbagliato un passaggio. I suoi palleggi erano sempre perfetti, ben mirati e alti.

Quel giorno li sbagliò quasi tutti.

«Oikawa, che succede? Non sei in forma?» l'allenatore parlò.

Tooru si prese qualche secondo per rispondere, sospirò come se fosse in mancanza d'aria e finalmente disse: «Sto bene, mister. Sono solo un po' stanco» rispose con un filo di voce.

«Va bene, passiamo a qualcos'altro. Forse è meglio se ti riposi, Oikawa»

Mentre il resto della squadra recuperava i palloni, Iwaizumi ne approfittò per avvicinarsi al suo amico «Sicuro di stare bene?»

Ma lui, invece di rispondere, lo fissò, per poi chinarsi e spingere la testa contro l'incavo del collo di Iwaizumi, sospirando piano. «Sono così stanco, Iwa»

In tanti anni di amicizia Oikawa e Iwaizumi non avevano mai avuto bisogno del contatto fisico tanto spesso. Si erano toccati prima, ma solo di sfuggita. Avevano dormito nello stesso letto, si sfioravano accidentalmente mentre camminavano, una pacca sulla spalla durante l'allenamento. Non ritenevano necessario abbracciarsi o stare attaccati, si capivano anche solo da uno sguardo.

BUT I LOVE YOU SO (PLEASE LET ME GO) ─ iwaoiWhere stories live. Discover now