parte II [michele e la piscina]

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Michele non riusciva a trovare le parole, si era come inceppata qualcosa, in lui. All'improvviso, si ritrovò ad annaspare, cercando di riuscire a far emettere alla sua bocca una frase di senso compiuto; ma, quegli occhi, splendidi, sembravano averlo incatenato, letteralmente, sul posto. Una volta, si ricordò pure, aveva letto da qualche parte una frase sugli occhi marroni che, illuminati dal sole, sembrano delle piscine di miele... e che voglia sentiva nascere dentro di lui, sempre più impellente, di tuffarsi a capofitto, in quella piscina... ''Sì'', si ritrovò a pensare, ''direi proprio che non esiste descrizione più accurata, soprattutto in questo caso''. Di botto, si rese conto che, molto probabilmente, il suo viso stava assumendo le espressioni più imbarazzanti e assurde e, cercando di riprendersi in poco tempo la totale padronanza di sé, rimediò con un flebilissimo: <<N-no, grazie, non mi sono fatto nulla...>>. <<Ottimo, direi, allora!>>, l'altro ragazzo gli sorrise a trentadue denti, all'apparenza più sollevato e, Michele, completamente imbambolato, a questo punto, non si accorse nemmeno di Eleonora; che, arrivatagli da dietro, lo colpì più volte in testa con una delle tavolette che lei si portava sempre, da casa: <<Tu. Oggi. Nuoti.>> ma per Michele, il nuotare e la tavoletta, erano le ultime cose che poteva avere in mente, in quel momento. Eleonora però, notò il nostro protagonista (nonostante tutto il rimbambimento attuale), sorrise freddamente, al ragazzo. ''Aspetta un attimo: questi due, forse, si conoscono già?''.


Nel frattempo, il ragazzo (per ora, ancora sconosciuto... siete curiosi di sapere già il suo nome, vero?), abbandonò il duo con un, a sua volta, altrettanto affettato sorriso di risposta, nei confronti della ragazza. Una volta nello spogliatoio (lui, al contrario di Michele in quello riservato agli ''uomini'', optò per quello dei ragazzi), gettò la borsa della piscina su di una panca e, senza fretta, iniziò a sfilarsi le scarpe da tennis, i calzini, poi la maglia e, prima di togliersi anche i boxer per sostituirli con il costume da bagno, afferrò il cellulare e, in posa davanti allo specchio, che ricopriva l'intera parete di fronte a lui, iniziò a scattarsi delle foto; assicurandosi di mettere bene in mostra il fisico, con tanto di pettorali, addominali, in fase di sviluppo (ma, comunque, già abbastanza in rilievo così!), aprì Instagram e pubblicò subito una nuova storia: - #piscinatime -, recitava la didascalia. Tutto soddisfatto perché, nel giro di pochi secondi, stavano già arrivando diverse risposte/commenti di apprezzamento, da svariate persone (sue ''seguaci''), all'improvviso venne interrotto dalla suoneria del suo cellulare che, insistentemente, stava richiedendo una sua risposta; sbuffò, forse anche un po', irritato?

<<Amo, io son qua. Dove sei?>>, questa è Angelica, la sua ragazza.

<<Ohi, mi sto cambiando, mo arrivo!>>.

La porta dello spogliatoio si aprì e, poco distante da lui, un altro ragazzo (più o meno, della sua stessa età) occupò un'altra panca, con le sue cose. Mentre decise di sbrigarsi a sfilarsi anche i boxer (e a indossare il costume per evitare che, poi, la sua fidanzata iniziasse a lamentarsi di averlo dovuto aspettare troppo), ogni due per tre, ne aproffitava per lanciare delle occhiate furtive, con la coda dell'occhio, all'altro ragazzo; a sua volta, nudo.


<<Oooh! Ma ce la fai?! Guarda che sto parlando con te, eh!>>, e SDENG: altra tavolettata in testa, per Michele e l'ennesima, per quel pomeriggio; ma più che meritata, però, a questo giro: difatti, da quando hanno preso posto nelle prime due sdraio non occupate, e al riparo dai primi soli estivi, grazie ad un ombrellone blu e oro (anch'esso, ovviamente, recante la scritta ''NETTUNO''), il ragazzo non aveva, praticamente, quasi rivolto parola alla sua migliore amica, come si deve. Questa, già di carattere (parecchio) suscettibile, proprio di suo, si stava irritando sempre più; e, senz'altro, la prossima uscita di Michele, contribuì ad aumentare il suo crescente nervosismo: <<Ahia...! C-come hai detto che si chiamava, quel tizio?>>.

<<Uffaaa! Ma ancora, ma seriamente?!>>.

Di nuovo, SDENG. <<Abaaa! Vincenzo. Aba.>>. ''Mmh, Vincenzo... non è che, come nome, mi faccia impazzire... tutto sommato! Però... bisogna che lo cerco, chissà se ha qualche profilo social... ma sicuramente, comunque!''; e, così, senza notare le occhiate di fuoco rivolte a lui, di Eleonora, fece per recuperare il cellulare e compiere tutte le sue ricerche del caso, ma <<Eh, no! Signorino! Scordatelo proprio, di usare il cellulare, adesso! Ho portato la tavoletta, per cosa, sennò?! Se abbiamo intenzione di andare davvero al mare, per le vacanze, e.s.i.g.o che tu, e pure abbastanza in fretta, impara a nuotare come si conviene! Su, su!>> e, con un gesto fulmineo (a dir poco), gli sottrasse l'iPhone dalle mani, per farlo sparire nella sua borsetta. ''Oh no, ci siamo...'': per Michele, volente o nolente, era arrivato il momento di togliersi la maglia (dato che, nello spogliatoio, si era semplicemente infilato il costume, e basta... figuriamoci se, lui, si sarebbe mai messo a girare per il club senza maglia!); un momento per lui, diciamo così (senza esagerare), piuttosto ''critico''. ''Ecco: ora, sicuramente, mi guarderanno tutti...''. Eleonora, dal canto suo, si era già buttata in acqua; accompagnata da uno dei suoi soliti urletti: <<Iiih!>>. Michele, ovviamente, colse la palla al balzo (c'è bisogno di dirlo? Sempre per tirare tardi): <<...E' fredda? Se è ancora fredda, non ent>>.

<<E muovitiii!!!>> sbraitò l'amica, per tutta risposta, ormai esasperata. ''Ecco, ottimo: se prima, magari, non ci stava ancora calcolando nessuno... ora, invece, avremo gli occhi di tutti puntati addosso, sicuro al 100%!''.

<<Michele, ti stanno guardando tutti...>>.

Eleonora, conoscendo l'amico meglio di quanto si conosca lui, a momenti, abbassò la voce e, come sempre, sembrò riuscire a leggergli nella mente: <<Guarda che, se tu pensi che tutti ti guarderanno, mentre ti spogli, andrà proprio così... lascia correre, dai>>.

Michele iniziò a sudar freddo col caldo, se possibile, guardandosi in giro, terrorizzato; col battito cardiaco in accelerazione: <<Ti stanno guardando tutti...>>; mentre con estrema calma, e sotto le occhiate di eloquenza di Eleonora, appostata in attesa con i gomiti a bordo piscina, il ragazzo stava cercando con tutto sé stesso di farsi forza, e compiere così quel gesto ''estremo'', per lui, di levarsi la maglia... ecco che, Vincenzo Aba, in costume, stava prendendo posto su di un'altra sdraio, poco lontano dalla loro. ''Oh nooo, ora non ci riesco proprio... e se quello poi mi guarda, magari?! ...Aspetta, ma chi è, quella?'': difatti, accanto a lui, si stava sistemando anche una bellissima ragazza, dai capelli biondissimi, e dalle forme assurde. Perfette. Eleonora, dal canto suo, sollevò le sopracciglia, senza capire. <<Cosa c'è, caro? Stai bene? Non è che hai preso troppo sole? Hai una faccia...>>, la signora anziana, loro vicina di sdraio, richiamò l'attenzione di Michele; che, dopo pure questa, come avrebbe fatto ad entrare in acqua, adesso?

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⏰ Last updated: Aug 16, 2023 ⏰

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