Capitolo 5 -Triangolo amoroso

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La mattina mi sveglio subito riposata, andai subito a fare colazione, quasi mi scordavo di chiedere a Jacob scusa per ieri, ma appena lo vidi al bar mi ricordai e di conseguenza mi avvicinai a lui "Jacob volevo parlarti" dissi tranquilla facendo un sorriso sforzato ai suoi amici "Arrivo subito tesoro" disse alzandosi, risi per il soprannome che aveva usato "Volevo chiederti scusa se ieri non mi sono presentata" lui mi guardò subito stranito "Ci dovevamo vedere ieri sera no?" gli chiesi confusa "O così diceva il bigliettino" aggiunsi "Hai sbagliato persona, te lo sarei venuto a chiedere direttamente" sorrise "Oh che figuraccia allora" dissi "Tranquilla, in sto giorni ho tanto da studiare, ma una di queste sere ci vediamo" mi fece l'occhiolino e raggiunse i suoi amici.

Mi avvicinai al bancone, presi un caffè e un cornetto vuoto e andai a sedermi ad un tavolo sola come sempre, Pablo era con i suoi amici e Vico, poverina lei le stava sotto come un treno, da una parte mi dispiaceva, però lei con il suo gruppetto erano delle vere stronze, non so cosa successe durante i provini, ma Marizza come sempre aveva fatto una rivoluzione.

La mia colazione tardò, ormai quasi tutti erano in classe, mangiai di corsa e scappai in classe, l'unico posto libero era affianco a Pablo era strano, c'era sempre Thomas accanto a lui, doveva essere sicuramente opera sua, sotto gli occhi di tutti mi sedetti indifferente, Vico e Marizza mi guardarono subito male, ma non gli detti peso, a distrarre la classe fu la professoressa di storia "Odio la storia" esordì lui sottovoce "A che gioco stai giocando Pablo" lo guardai male "Che ho fatto?" mi chiese falsamente lui "Attento a giocare con il fuoco che ti scotti" gli risposi per poi concentrarmi sulle lezioni

Ero nervosa, odiavo i giochetti, non hanno mai funzionato con me, alla fine delle lezioni tornai nella mia stanza, volevo fumare ne avevo bisogno, finché Vico non è entrata senza neanche bussare, fortunatamente non avevo tirato fuori nulla "A che gioco stai giocando con Pablo?" disse nervosa "Guarda se me lo togliessi di dosso mi faresti un favore" gli risposi nervosa "Ti piacerebbe che ti venisse dietro, ma ti do un consiglio non ti conviene scherzare con me" mi guardò seria e sbuffai mentre se ne andava, iniziai a prepararla quando Pablo arrivò "La devi smettere Pablo" gli dissi senza neanche salutarlo "Non ho fatto niente" mi rispose sorridendo "No infatti casualmente Jacob non sapeva niente sull'appuntamento di ieri e casualmente oggi Thomas non era accanto a te, stai con Vico va dalla tua ragazza e smettila di girare intorno a me" risposi innervosendomi "Ok va bene ti ho voluto fare uno scherzo, tutto qui e Vico non mi interessa te l'ho già detto" mi rispose tranquillo "Senti Pablo, sono stata obbligata ad essere qui in mezzo a voi, sono stata obbligata a vedere mia cugina, non farmi perdere la pazienza perché non ti piacerebbe vedermi arrabbiata" gli risposi arrabbiata e lasciò la mia stanza un po' innervosito.

A me Pablo non piaceva, esteticamente era un bel ragazzo, ma i modi in cui trattava tutti non mi piacevano, si sentiva superiore e autoritario, ma appena il papino si presentava diventava un cucciolo indifeso

Fumai fortunatamente da sola, dalla finestra entrava l'orribile musica del corpo di ballo di marizza, aveva tirato su una tragedia e spendendo i soldi della mamma risolveva i casini che creava apposta per avere vantaggio odiavo quel suo modo, rovinava qualcosa e paga per farsi perdonare e ottenere qualcosa, sicuramente voleva sfidare Mia come faceva ogni volta questo probabilmente solo perché non l'ha accetta nel suo gruppo essendo una pazza.

Non feci molto nel pomeriggio finché qualcuno bussò «finalmente qualcuno sa le buone maniere» andai ad aprire e Jacob entrò veloce nella mia stanza "Ehy scusa se sono entrato così, ma sai non devono vedermi" mi spiegò e sorrisi "Tranquillo, non c'è problema" gli risposi "Volevo vederti e ho pensato di passare" mi sorrise avvicinandosi "Oh sono felice tu sia passato" continuai sorridendo "Il weekend torni a casa?" mi chiese "Mia madre è sempre in viaggio e di certo non voglio stare con la madre di Marizza" gli risposi facendogli intendere la mia risposta "Beh immagino, dicono che la figlia sia una pazza e vedendo la madre" continuò lui ridendo "In realtà la madre è buona, ci tiene tanto a lei, ed è sempre piena di regali per tutti, ma tra me e Marizza non scorre buon sangue" gli spiegai "Ohh, mi dispiace, volevo chiederti, questo sabato c'è una festa, hai voglia di accompagnarmi?" mi chiese grattandosi la testa dall'imbarazzo, rimasi stupita, ero contenta che me lo avesse proposto "Oh, certo" gli risposi sorridendo "Fantastico, adesso scappo che se mi beccano corriamo guai grossi" concluse mi diede un veloce bacio sulla guancia, per poi fare sparire la sua sagoma dalla porta

Durante la sera pensai a Jacob, non capivo perché volesse che lo accompagnassi, tra quelle più grandi ci sono un sacco di belle ragazze e lui sicuramente ne ha molte che gli vanno dietro, ma tra tutte ha scelto me e il perché non riuscivo a togliermelo dalla testa.

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