6. Batticuore e disegni

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Il giovedì mattina torniamo in piscina e il venerdì incontriamo gli istruttori della CRI per un corso sul primo soccorso.
Quest'ultimo mi sarà utile per quando mi tocca stare a casa sola con mio fratello. Io sono una maldestra, sbatto ovunque, scivolo rovinosamente e mi cadono le cose dalle mani ma lui è molto peggio: è uno spericolato e non pensa alle conseguenze. Ho perso il conto di quante volte siamo corsi al pronto soccorso in questi dieci anni della sua vita.

Lya e Giulio hanno fatto la pace e sono più innamorati che mai.
Ludo invece mi evita, si vede chiaramente.
Mi dispiace molto ma se mantenere questa distanza lo aiuterà a non pensare più a me come una possibile fidanzata, tanto meglio.
Confido che con il tempo potremo tornare ad esser amici come lo siamo stati sempre e soprattutto spero che si renda conto quanto Ambra sia meglio di me per lui.

Nel pomeriggio di entrambi i giorni abbiamo allestito la nostra stanza in modo da poterci sfidare nei vari giochi da tavolo che abbiamo a disposizione.
C'è di tutto. Dagli scacchi al gioco dell'oca; dalle carte alla battaglia navale.
A gruppi o a coppie, ci siamo sfidati, ruotando a turno tra i vari giochi.

C'è stata una battaglia epica a scacchi tra Manuel e Guido, giovedì.
Guido è un biondino di quattordici anni, esperto di scacchi e Manuel è stato l'unico a proporsi di sfidarlo. Sa giocare bene e ha saputo tenergli testa ma Guido lo ha battuto alla fine.
Roberto si è speso in magnifici complimenti verso Manuel e lui, emozionato, è diventato tutto rosso e poi è stato costretto a chiudersi in bagno per calmarsi.

Ambra ha fatto strage di vittorie, da vera appassionata ed esperta del genere.
Con gioia ho notato lei e Ludovico quasi sempre insieme.

La sera in piazzetta, avevo con noncuranza indagato.
"Ambra, ultimamente vai molto d'accordo con Ludo vero?" ho detto.
Marika e Giulietta mi hanno subito seguita e l'hanno presa un pò in giro su una loro possibile relazione.
Lei è arrossìta e rideva.
Un buon segno.

"A Ludo piace Ginny, lo sanno tutti" dice però
"Non più. È storia vecchia" dico, senza guardarla in faccia.
Lo so che non è proprio la verità, diciamo che è una bugia a fin di bene,ecco.

Io odio dire le bugie e mi esce anche piuttosto male.
Lyana e Manuel, che mi conoscono bene, mi scoprono subito.
Sono condannata alla verità, sempre.
Mamma dice che è un bene, lo considera un pregio, io non tanto. Penso che alcune volte, saper mentire può essere utile.

***

Questo sabato mattina mi sveglio più affaticata.
È stata una lunga settimana e sogno me stessa il giorno dopo al mare, stesa sul lettino.

Il programma a sorpresa però (e un buon caffè) mi risveglia del tutto: 'arrampicata indoor'

In pratica, in una palestra, dobbiamo scalare un'altissima parete cosparsa di prese di forme e colori diversi.
Imbragati e muniti di corda, dobbiamo seguire le 'vie d'arrampicata'.
Non è affatto facile come potrebbe sembrare, specie per una come me che soffre di vertigini, ma non mi sono certo tirata indietro per così poco: Il mio spirito d'avventura mi impedisce di farlo.

Ci sono molte pareti disponibili, una affianco all'altra, e ci dividiamo in gruppi.
Ogni gruppo è guidato da un istruttore che provvede a imbragarci e spiegarci come arrampicarsi al meglio.

Quando tocca a me, ci vado piano e non salgo troppo in alto.
Cautamente, muovo piedi e mani in direzione degli appoggi. Inspiro e aspiro completamente concentrata nell'esercizio; così tanto che mi isolo da tutto il caos che c'è intorno.
Quando mi rendo conto di aver raggiunto il limite, scendo.

Il cuore mi batte forte e mi è piaciuto così tanto che ci salgo due altre volte e ogni volta con più sicurezza. Ma comunque non arrivo fino all'altezza massima e quando scendo, le gambe mi tremano leggermente.
Sono fiera di me per averci provato, nonostante le vertigini.

Summer CampWhere stories live. Discover now