15. Distanze

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"Quindi cosa hai intenzione di fare Ginny?" mi chiede Lya, riferendosi a Cristel.
Siamo sull'autobus, direzione piscina, per la lezione della settimana.
"Parlare con lei. Mettere le cose in chiaro una volta per tutte: se vuole tornare con lui, che faccia la sua mossa. Ma deve lasciarmi in pace. Non lascerò più che decida quello che devo fare" dico.

L'occasione si presenta nel pomeriggio, quando la vedo chiedere di poter andare in bagno, con Cara al seguito.
Siamo nella nostra stanza e da oggi abbiamo il compito di occuparci dell'organizzazione della festa di fine Campus, che si terrà Domenica trenta Luglio.

Chiedo anche io di poter uscire e raggiungo le due ragazze.
C'è un caos nei bagni: il gruppo dei piccoli deve aver svolto un laboratorio di pittura e ora sono tutti a lavarsi: hanno mani, braccia e viso di mille colori.
Le aspetto fuori.

"Cristel, ho bisogno di parlarti" la fermo "Da sole" specifico guardando Cara.
"Adesso vuoi parlare? Perché non hai risposto ai miei messaggi, perché mi ignori?" dice, incrociando le braccia al petto con aria di sfida appena Cara va via.
Non c'è nessuno nel corridoio. Sono entrati tutti nei bagni e le voci ovattate, dietro la porta, si sentono appena.
Voglio concludere in fretta e non rischiare di essere interrotta da qualcuno.

"Voglio farti sapere che non ci sto più. Non siamo mai state grandi amiche ma mi piaci, ci tengo alla tua amicizia ed è in nome di questa che avevo deciso di assecondare la tua richiesta. Mi hai chiesto di stare lontana da Daniele e io l'ho fatto, anche se non volevo, anche se questo ha portato a mettere a rischio la mia amicizia con lui. Perché per me non ferire i tuoi sentimenti era più importante" dico mentre lei continua a guardarmi con un sorrisetto odioso
"E cosa mi dai in cambio? Pettegolezzi sul mio conto. E della peggiore specie. Solo perché ho deciso che non volevo rinunciare al mio ruolo da caposquadra. Cosa speravi di ottenere?" chiedo

"Era solo uno scherzo!" minimizza, sventolando una mano
"Non ho visto nessuno ridere" ribatto, sgomenta dalle sue parole "Se lo avessero fatto a te, saresti stata contenta? Comunque non ti ha portato a niente, mi pare" lei resta zitta, alza le spalle e sospira.
"Non ci sto più Cristel! Non voglio ferire i miei di sentimenti" affermo.

"Ti piace Daniele, vero? Lo sapevo!"dice lei alzando gli occhi al cielo.
Di tutto quello che le ho detto ribatte solo così. Non ci posso credere!

"Se vuoi tornare con Daniele allora fatti avanti. Diglielo che ti piace ancora e smettila di tormentare me o chiunque altra si avvicini a lui. Non è giusto quello che fai" dico e mi muovo per andare via.

"Ti ho fatto una domanda! Rispondi: ti piace o no?" mi chiede, con il suo solito tono autoritaro.
"Tu puoi chiedere, io posso scegliere di non rispondere" dico e vado via.

Torno nella stanza, leggera e in pace con me stessa. Non mi ero mai accorta veramente di quanto pesante fosse il macigno che mi portavo sul petto. Non potermi comportare come voglio, sopportare un imposizione ingiusta, non essere totalmente me stessa, mi aveva stremato.
Mi avvicino a Lya e Manuel e racconto tutto in un sussurro.

La porta si apre di nuovo e compare Daniele. Non mi ero accorta che mancasse, presa com'ero dalla mia missione. Ha l'aria strana.
"Dani, ma dove eri finito? Dai vieni ad aiutarci" lo riprende Matteo
"È che... ho bisogno di parlare con Giulio. Fuori" dice
"Va tutto bene?"
"Si, si. Benissimo. Ma ho davvero bisogno di parlare da solo con Giulio. Per favore, possiamo uscire fuori un attimo?" chiede
"Si, va bene" accetta Matteo, un pò confuso.
Giulio lo raggiunge e insieme escono dalla stanza.

"Chissà cosa è successo. Sembra sconvolto Dani. Dopo lo chiedo a Giulio" dice Lya.
Ma Giulio non le disse niente e tenne il segreto del suo amico per sé. Non doveva essere grave come aveva pensato Lya comunque, perché Daniele è allegro più che mai.

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