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"Se non si sveglia lo lascio qui, non abbiamo molto tempo cazzo..." una voce fredda, acida e ovatta arrivò alle orecchie di Jisung che confuso come non mai, e con un incessante mal di testa, piano aprì gli occhi e le palpebre gli sembravano pesanti come macigni ma riuscì, in un modo o nell'altro, ad aprile.
Non appena il blu fu sveglio tutte le attenzioni furono portate su di lui.
"Stai bene?" chiese uno.
"Riesci ad alzarti?" chiese l'altro.
"Sbrigatevi... se non ci sbrighiamo qui ci muoriamo tutti cazzo" anche un altro, lo stesso che sentì per primo, parlò.
Ah, si scusate, dimenticavo di precisare che I ragazzi attorno a Jisung erano sette.

Ma che cazzo...? Uno... due... tre... Sette?

Già, sette ragazzi, e ogniuno di loro era stato segnalato come scomparso al notiziario poche ore prima.

Jisung era confuso e pensava di star sognando. Si, probabilmente si era solo addormentato sul letto mentre si metteva le scarpe, giusto?
Si guardava intorno disorientato e le luci led, mezze funzionanti, non aiutavano per niente il suo mal di testa.

"Le opzioni sono due, o è ritardato o ha sbattuto la testa quando è caduto qua dentro" la stessa voce acida sembrava andare di fretta ed era anche abbastanza scazzata, ma a Jisung non poté fregare nulla visto che in primis pensava di stare in un sogno.
"Sto sicuramente sognando..." ridacchiò tra sé e sé mentre si prendeva la testa tra le mani e passava nervosamente le dita tra i capelli.

I sette ragazzi erano tutti in allerta, cercando di avvistare un qualsiasi segno di pericolo in giro.
"Abbiamo ancora un po' di tempo... Decidi. O vieni con noi o muori qua" il ragazzo acido, che adesso Jisung notò fosse castano, lo tirò in piedi da un braccio.
"Uh?" il blu si era sempre più confuso, ma alla fine decise di 'reggere il gioco'.
"V-vengo con voi" farfugliò il ragazzo, sentendosi un po' in soggezione dati tutti quegl'occhi puntati su di lui.
"Bene. Seguici, stacci attaccato, non allontanarti mai... A meno che non vuoi morire" disse un altro ragazzo, alto e dai capelli rossi, che roteò gli occhi, annoiato dal balbettare dell'altro prima di allontanarsi con uno sbuffo.
"Scusalo... Non è sempre così" un ragazzino con i capelli tendenti al bianco gli ruvolse un sorriso dispiaciuto per il comportamento dell'altro e poi gli offrì la mano.
"Yang Jeongin" disse con un sorriso che gli fece divenire gli occhi due tenere mezze lune.
"H-Han Jisung" riluttante gli strinse la mano e dopo poco tutti iniziarono a camminare.

Jisung potette osservare meglio il luogo. Sembrava un grande labirinto di corridoi cui i muri erano rivestiti da carta da parati gialla a moduli. Il pavimento era anch'esso di moquette giallognola e l'unica cosa di colore differente era il soffitto, bianco a quadri e con grandi luci led da ufficio che producevano un fastidioso e incessante rumore di elettricità.
"Umh... Dove- Dove siamo?" *Jisung chiese al ragazzo che sembrava più grande e maturo tra loro.
"A saperlo... Questo è il primo livello comunque" disse il ragazzo in questione. Aveva i capelli biondi e ricci ed emanava una forte aura, sembrava il tipo di ragazzo che guidava il gruppo, un leader.
"Primo? Quanti altri ce ne sono?... C-Comunque mi chiamo Han Jisung" chiese e si introdusse timidamente.
"Non lo sappiamo. Per ora siamo riusciti a salire fino al quinto livello, ma poi siamo dovuti scappare e siamo tornati al punto di partenza... Bang Christopher Chan, ma puoi chiamarmi Chan tranquillo" gli lanciò un sorriso per rassicurarlo che non era scorbutico come gli altri due che il blu aveva già incontrato.
"Okay... Quindi in questo sogno dovrò cercare di non farmi ammazzare... Capito" alzò le spalle mentre continuava a guardarsi attorno.
"Eh? Un sogno?" rise Chan mentre si passava una mano tra le ciocche bionde.
"Magari fosse un sogno... È da quasi più di una settimana che siamo bloccati qui dentro e abbiamo già rischiato la pelle, molte volte" disse in un sospiro poggiando una mano sulla spalla del minore.
"Ohh si, ovviamente..." Jisung rise ancora un po', rimediandosi occhiatacce dagli altri sei.
"Non mi credi?" il biondo alzò un sopracciglio e subito un altro si mise in mezzo, era il rosso.
"Che c'è? Credi sia tutto una grande balla?" disse minaccioso con la voce leggermente alzata.
"Lo è ovviamente. È solo il mio cervello che mi sta giocando un brutto scherzo, insomma, ho appena visto il mio ragazzo venire spappolato tramite un video, quindi è per forza tutto un sogno! Sono solamente stressato... Magari anche la sua morte è stato un sogno!" disse Jisung con una piccola, stanca e isterica risata mentre guardava tutti gli altri ragazzi con gli occhi spalancati.
I sette restarono sconvolti appena il blu iniziò a delirare. Sembrava pazzo ed esausto ed alcuni non poterono fare a meno di provare dispiacere per il ragazzo perché si, anche loro inizialmente presumevano quello fosse tutto un sogno.
"Non è un sogno, sfortunatamente... È tutto vero ed ogni secondo sprecato a parlare diminuisce il tempo che abbiamo per scappare" un ragazzo, dai capelli scuri e con due ciocchette rosa, si intromise con un'espressione stanca e sconsolata.
"Siamo nelle Backrooms, Jisung, è letteralmente un glitch e noi ci siamo caduti dentro" Chan disse con voce decisa e sguardo serio, cercando di far capire al minore che tutto quello era, sfortunatamente, vero.
Jisung scosse la testa e indietreggiò con una piccola, e incredula, risata e con un sorriso nervoso.
"Non vi credo! N-Non-... Non è una cosa possibile! È appena morto il mio fottuto fidanzato- Schiacciato da un'enorme cosa nera e abominevole, e ora voi volete farmi credere che sono caduto in un glitch?!" il ragazzo iniziò ad alzare la voce, ad urlare isterico, mentre i suoi occhi diventavano lucidi di larcime. Ma il ragazzo acido li zittì in un secondo, lo spinse al muro e gli tappò la bocca con la mano, guardandolo minaccioso e con agitazione negli occhi.
"Vuoi farci ammazzare tutti cazzo?!" bisbigliò irritato e incazzato mentre premeva il ragazzo contro il muro.
"Minho Hyung." il ragazzo dalle ciocche rosa poggiò la mano sulla spalla del ragazzo in questione per farlo allontanare dal poverino, spaventato contro il muro.
"Fatti ammazzare se vuoi, basta che non ci intralci la strada" disse in fine all'orecchio di Jisung prima di allontanarsi e continuare a camminare per conto suo.

"Hey... Tutto okay?" chiese ciocche rosa, vedendo il più basso tremare con le lacrime agli occhi e le bracia strette al petto, ma Jisung non rispose. Continuò a guardare il pavimento mentre tutti i pensieri confusi gli creavano un gran frastuono nella testa.
L'altro ragazzo lanciò uno sguardo a Chan che si avvicinò piano a Jisung.
"Jisung, adesso dobbiamo andare okay? È meglio se stiamo in un posto più sicuro di questo" Chan disse con una mano sulla spalla del più piccolo, riportandolo con la mente tra di loro e il blu annuì soltanto, avertendo uno sguardo bruciargli buchi sulla schiena mentre camminavano.

Quasi un'intera ora passò nel completo silenzio e Jisung iniziava a sentire la stanchezza.
"D-Dov'è che stiamo andando di preciso?" chiese a Chan che teneva il posto d'avanti a tutti mentre camminavano.
"Livello 2, sarebbe l'originale livello 1 da quanto abbiamo capito, ma è stato modificato e adesso l'attuale livello 1, cioè questo livello, non è sicuro quanto l'attuale 2" il biondo spiegò a bassa voce prima che la sua attenzione fu catturata da uno dei ragazzi. Questo aveva le lentiggini e i capelli biondi e molto lunghi, lo si poteva quasi scambiare per una ragazza se non fosse che la voce profonda tradiva l'apparenza.
"Hyung" disse in un bisbiglio, avvicinandosi al riccio che gli fece segno di continuare a parlare.
"C'è una cosa che dovresti vedere" continuò a bisbigliare.
Il ragazzino lo condusse in un corridoio che si rivelò con la carta da parati strappata e tinta di cremisi che colava per terra e il pavimento era invaso da pozzanghere di sangue.
"È fresco" disse sempre lo stesso e Chan capì subito che quello era un chiaro segnale di filarsela al più presto da quel disastro di sangue.
"Ragazzi, bocche chiuse e sbrighiamoci" il riccio avvertì tutti i restanti e subito ricominciarono a camminare velocemente ma silenziosamente per non attirare l'attenzione.

In poco tempo arrivarono di fronte ad un'apertura circolare e rossa nel muro, sembrava quasi l'entrata di uno scivolo e, guardando meglio, Jisung poté notare che era esattamente quello.
"Entrate, veloci" e con quello i sei entrarono uno dopo l'altro, ma Jisung rimase lì impalato e insicuro sul da farsi.
"D-Devo entrare in quel coso?"
"Le opzioni sono due, o vai o muori" disse di fretta Chan, convincendo Jisung ad entrare e scivolare giù nel tubo scuro.

SPAZIO SCRITTORE PAZZO SGRAVATO :D

Ensomma

Idk non ho niente da dire

Fatemi sapere se ci sono errori nei capitoli btw e soprattutto lasciatemi sapere se vi piace la storia 😭🫶

Al prossimo capitolo...♡


🌸🌸Ace•Micky🌸🌸

The Backrooms  /a Minsung story/Where stories live. Discover now