Capitolo 4

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Raziel sbuffò esasperato quando avvertì distrattamente dei passi. La sera prima aveva chiaramente detto a quell'umano che era meglio restare tranquillo nel villaggio e soprattutto di non addentrarsi così tanto nella foresta. Lo aveva almeno ascoltato il giorno prima? Probabilmente no.

Nonostante il biondo avesse distrattamente avvertito un buonissimo odore, segno che l'umano avesse portato qualche cibo buono, mise su quella che era la sua faccia arrabbiata e fu così che accolse il castano mentre entrava nella sua caverna.

-perché mi stai guardando così Raziel?- domandò il castano con un sorriso che fece per un attimo perdere un battito al guardiano. Come poteva essere lo stesso bambino che aveva salvato qualche tempo prima?

-perché non mi ascolti- borbottò il biondo alzando gli occhi grigi al cielo.

-in che senso?- domandò confuso Igor mentre usciva i biscotti e li porgeva all'altro cercando di togliergli quel brutto cipiglio dal volto. Non capiva davvero a cosa fosse dovuto quello sguardo arrabbiato.

-la foresta è pericolosa te l'ho detto ieri- Igor a quelle parole sospirò.

-non sono più il bambino che hai salvato anni fa, adesso posso tranquillamene difendermi da solo. Non ho paura della foresta Raziel- parlò con tranquillità Igor mentre Raziel gli si era avvicinato osservando con molta curiosità i biscotti che l'altro aveva in mano -mangia, sono buoni- e dopo quelle parole Raziel ne prese uno con calma e lo addentò trovandosi a concordare poco dopo con l'altro sul fatto che fosse realmente buono.

-anche se sai difenderti è meglio non rischiare troppo- borbottò Raziel dopo aver finito il biscotto -non sono bestie normali ma demoni e sono più pericolosi-

-ti preoccupi troppo-

-sono il vostro guardiano, l'ultimo che vi è rimasto ed è normale che io mi preoccupi per voi- fece notare il biondo andando a rintanarsi su quelli che erano i cuscini nella parte più lontana dall'ingresso della caverna.

-da quanto tempo sei rimasto solo?- domandò curioso Igor avvicinandosi all'altro per poter parlare senza urlare e soprattutto per fargli mangiare qualche altro biscotto visto che aveva capito eccome che all'altro piacevano.

-secoli, molti secoli- rispose con calma il biondo facendo all'altro di sedersi al suo fianco, non voleva di certo farlo restare in piedi per tutto il tempo che sarebbe rimasto li visto che aveva capito che voleva parlare con lui e di certo non poteva cacciarlo subito anche se ne aveva una grande voglia.

-è troppo tempo-

-non invecchio e per me quello che ti sembra troppo tempo sono attimi-

-quindi voi non morite di vecchiaia?-

-possiamo essere solo uccisi- sussurrò Raziel -e i demoni presenti nel bosco sono uno dei modi nei quali possiamo morire- spiegò poi con calma il biondo.

-siete sempre così...così grandi quando...come nascete?-

-come voi umani- rispose sinceramente Raziel -ma ormai sono rimasto solo io-

-e con gli umani?- domandò curioso Igor -non potete ecco...-

-gli umani hanno paura di noi, tu sei un'eccezione- sospirò il guardiano prendendo un altro biscotto e infilandoselo in bocca tutto intero.

-quindi non potete più ritornare come prima?- domandò ancora preoccupato Igor e Raziel sospirò capendo che doveva spiegare tutto per bene all'altro per non fargli fare più tutte quelle domande.

-un tempo, quando gli umani non avevano ancora paura di noi ma si viveva insieme, molti di noi guardiani avevano figli dagli umani. I nostri geni sono molto più forti dei vostri e quindi tutti i bambini che nascevano da quelle unioni erano sempre e solo guardiani. Anch'io sono nato da un umano secoli fa. Il problema arriva quando quegli umani muoiono- sussurrò l'ultima frase Raziel -lo sappiamo, mia madre era un guardiano come me e mi disse che fino alla fine mio padre sarebbe morto e così tutti lo dicono ai propri figli, il problema è che non siamo pronti, non lo siamo mai-

-come mai gli umani hanno iniziato ad avere paura di voi?-

-uno dei nostri diede di matto per la morte della madre, l'aveva presa peggio di tutti noi, e devastò completamente il villaggio dove vivevamo. Gli umani videro per la prima volta quanto eravamo pericolosi e per loro non importava più che in realtà li proteggevamo dai demoni: ci cacciarono. Trovammo questa caverna e ci rintanammo qui continuando a proteggervi per secoli e poco alla volta qualcuno di noi smetteva di tornare fino a quando non sono rimasto solo io- Raziel chiuse un momento gli occhi per poi prendere un altro biscotto dalle mani di Igor che lo stava guardando leggermente preoccupato per quello che aveva detto.

-vorrei solo far capire a quelli del mio villaggio che non sei pericoloso- sussurrò Igor -e poi sarebbe bello avere tanti altri guardiani a proteggerci da quelle bestie-

-credi che io non possa controllarle da solo-

-non ho detto questo- sussurrò Igor mettendo su il broncio che Raziel trovò adorabile -semplicemente non mi piace che la responsabilità di proteggerci sia completamente sulle tue spalle-

-posso farcela fin quando degli stupidi non si addentrano nella foresta senza una ragione ben precisa-

-mi hai appena dato dello stupido?- sbottò sconvolto Igor e vedendo l'altro guardarlo con un sorrisetto e un sopracciglio alzato capì di aver compreso appieno le sue parole. -oh andiamo una ragione la ho ed è quella di ringraziarti per quello che hai fatto per me-

-mi hai già ringraziato e davvero bastava davvero solo ieri, ti ho già detto che è il mio dovere-

-sei completamente da solo- protestò il castano guardandolo male -non ti farebbe minimamente male un po' di compagnia sai?-

-per farti rischiare la vita ogni volta visto che io non posso minimamente avvicinarmi al tuo villaggio senza rischiare di essere scambiato per uno di quei demoni pericolosi non mi sembra il caso sinceramente- gli fece notare il biondo scostandosi una ciocca di capelli dal viso.

-e se io volessi farlo a prescindere da quello che pensi tu?- gli chiese con aria di sfida Igor deciso a non ascoltare il consiglio del guardiano.

-ti riterrei uno sconsiderato che sta cercando solo la sua morte e quella del suo villaggio-

-allora sono uno sconsiderato- concluse li il discorso Igor mentre Raziel sbuffava nonostante dentro di se si sentisse stranamente felice per quelle parole.

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