Capitolo 24

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Eval sbuffò guardando storto in direzione della porta dalla quale era letteralmente corso via Raziel. Che cazzo era successo?

Il castano davvero non riusciva a spiegarselo così come non riusciva nemmeno a spiegarsi come mai il biondo da quando stavano insieme, quasi due mesi ormai erano passati da quando il biondo era arrivato nel suo villaggio, continuava a chiamarlo Igor come se quello fosse il suo nome. All'inizio aveva davvero creduto alla scusa che l'altro gli aveva dato, e cioè che fin da bambino gli era stato detto che quel volto apparteneva a Igor, ma ormai non era più certo che fosse la verità. Era passato parecchio tempo perché si abituasse a chiamarlo Eval anche spontaneamente. La cosa di quel cambio di nome però che dava realmente fastidio ad Eval era che l'altro lo chiamava Igor anche mentre faceva sesso. Era arrivato al limite di tutta quella situazione, anche perché quel maledetto biondino gli aveva letteralmente fregato il cuore, ma aveva allo stesso tempo paura che l'altro potesse innervosirsi troppo per le sue domande.

Raziel sapeva tutto di lui, letteralmente tutto, mentre Eval conosceva poco e niente della vita che il biondo aveva avuto prima del suo arrivo al villaggio e quando provava a fare qualche domanda che andava a mirare nello specifico Raziel lo inceneriva con lo sguardo per poi chiudersi nel suo mutismo facendo capire ad Eval che non aveva voglia di parlarne. Per non far si di passare l'intero giorno in silenzio dopo quelle domande Eval cercava sempre di trovare un argomento diverso di conversazione che faceva ritornare a parlare Raziel come se la domanda precedente non fosse mai esistita prima.

Eval si alzò con calma dal letto e dopo essersi rivestito con altrettanta calma si diresse verso la grande sala principale della sua camera dove trovò Raziel con la schiena poggiata alla porta di casa che guardava nella sua direzione con le braccia incrociate e una faccia da funerale che non prometteva nulla di buono.

-sono così spaventoso la mattina?- domandò Eval chiedendosi quale fosse, ancora una volta, la ragione dietro quel comportamento di Raziel.

-non sei tu il problema Eval ma io- rispose Raziel con voce roca.

-vuoi parlarne? O vuoi che ti prepari da mangiare?- fu pronto a dire il castano. Nel peggiore dei casi Raziel si sarebbe risollevato sul cibo.

-le cicatrici che avevo dietro la schiena...- iniziò invece Raziel lasciando confuso e perplesso Eval -me le ha fatte una persona della quale mi fidavo ciecamente. Pensavo che sarei rimasto così per sempre ma probabilmente quando mi hai curato e bendato quelle ferite hanno capito che potevano ricrescere e questa mattina mi hanno fatto la sorpresa- borbottò ancora il biondo -prometti di non urlare-

-non urlo- sussurrò confusissimo da quelle parole Eval mentre il biondo si staccava dalla porta e poco alla volta il castano rimase completamente sconvolto nel vedere delle piccole ali di pipistrello uscire dalle spalle del biondo -cosa sono?- sussurrò Eval imponendosi di non urlare proprio come aveva promesso al biondo.

-le mie ali. Sono davvero sorpreso del fatto che in questi mesi non ti sia accorto della coda- e dopo quelle parole Eval prestò attenzione anche alla coda nera che si stava muovendo nervosamente alle spalle del biondo.

-vuoi uccidermi?-

-cosa...no!- sbottò Raziel alzando gli occhi al cielo e avvicinando piando al castano -non potrei mai- gli sussurrò poi lasciandogli un bacio sulle labbra.

-eri così misterioso per questo? Perché sei metà umano e metà...cosa sei per l'altra metà e poi...-

-Eval- sussurrò Raziel accarezzando leggermente la guancia del castano -ti ricordi di quel famoso guardiano delle tue storie?-

-quello che avrebbe aiutato Igor con...aspetta tu mi chiami Igor perché...oh cazzo- sussurrò Eval trovando risposta anche a quell'altra domanda che si era sempre posto dentro di se.

-le bestie della foresta sono realmente esistite mille anni fa e io e Igor le abbiamo combattute insieme- era inutile ormai mentire al ragazzo. Raziel avrebbe preferito forse aspettare un altro po' ma in quel momento, con le sue ali che stavano ricrescendo in bella vista, non poteva fare niente se non dire tutta la verità -questa cicatrice non me l'ha fatta un lupo ma una di quelle bestie durante la battaglia finale- e il biondo si indicò la cicatrice sull'occhio sinistro.

-perché sei tornato adesso?- riuscì a chiedere dopo un po' Eval -perché dopo che tutta la mia famiglia è morta?-

-perché per difendere questa città non ho dormito per mesi e quando la battaglia è finita sono entrato in letargo svegliandomi sono dopo mille anni. All'inizio nemmeno sapevo quanto tempo fosse realmente passato, l'ho scoperto una volta arrivato qui-

-è per questo che hai chiesto di raccontarti tutto sulla mia famiglia- constatò Eval incrociando le braccia al petto mentre l'immagine delle brutte cicatrici sulle spalle di Raziel non riusciva ad andare via dalla sua mente. -hai detto che quelle cicatrici te le ha fatte qualcuno del quale ti fidavi ma...-

-Igor- lo bloccò Raziel -Igor mi ha trappato le ali dalla schiena con la sua ascia mentre ero in procinto di andare completamente in letargo-

-perché? Vi fidavate l'uno dell'altro!-

-perché ha creduto che la morte dei suoi figli fosse opera mia quando io non ho mai mosso un dito contro la sua famiglia-

-perché doveva credere una cosa del genere Raziel? Non sviare il discorso, adesso che so chi sei ho bisogno di risposte!- continuò Eval guardandolo furente.

-perché quando ha rifiutato il mio amore per lui preferendo Angeline mi sono arrabbiato inventandomi che l'avrei maledetto e lui ci ha creduto veramente per poi procurarsi da solo la maledizione che gravava sulla vostra famiglia. Le mie parole non potevano veramente maledirvi ma lui ha tagliato le ali a un guardiano ed è stato maledetto. Hai sempre avuto ragione quando dicevi che eravate maledetti e non benedetti ma credimi non è mai stato per mia volontà- spiegò Raziel mentre il cuore di Eval scoppiava in mille frantumi. No, non lo chiamava Igor solo perché glielo ricordava per il suo aspetto: Raziel lo chiamava Igor anche mentre facevano sesso perché voleva il suo antenato li. Raziel non lo aveva mai amato.

Il GuardianoWhere stories live. Discover now