17. Un regalo inaspettato

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POV CRISTIAN

Sono in ritardo.

Stamattina ho dormito fino a tardi e non sono riuscito a svegliarmi in tempo per andare a scuola, appena mi sono svegliato ho notate, guardando il telefono, che erano oramai le nove di mattino, e la scuola inizia alle 8.

Il problema è che, quasi sicuramente, mio fratello ha tentato di svegliarmi ma non ci è riuscito e ovviamente dopo un po' si è rotto il cazzo e mi ha lasciato a casa.

Diciamo che quando dormo, lo faccio così profondamente da non sentire nessun rumore intorno a me, potrebbe persino esplodere una bomba e io rimarrei comunque addormentato.

Scendo dalla moto, parcheggiandola a caso nel parcheggio della scuola, mi incammino verso l'entrata e nel mentre inizio ad abbottonarmi la camicia che ho lasciato mezza aperta a causa della fretta che avevo di vestirmi e venire a scuola.

Con una spallata apro la porta d'entrata e mi incammino verso la mia classe, ancora concentrato a chiudere questa cazzo di camicia, i bottoni sono tropo piccoli e ci sto impiegando più del previsto a chiuderli.

All'improvviso, l'impatto forte contro qualcosa, o per meglio dire qualcuno, mi fa indietreggiare di qualche passo. Stordito abbasso lo sguardo, scoprendo che la persona a cui sono andato addosso è Britney, che è caduta a terra.

Ammetto che ora mi sto trattenendo dal ridere.

«Stai attento a dove vai, cazzo!» sbraita, prendendo in mano un libro che le è caduto dalle mani, non si è nemmeno accorta di chi ha davanti.

«Stai attenta tu.» sbotto, ora irritato.

Britney è una di quelle persone stronze con cui non voglio avere niente a che fare, sa solo giudicare e trattare di merda gli altri, come se lei ne avesse il diritto. La rende felice vedere sprofondare gli altri per mano sua, e si crede una dea nel farlo.

E le persone che fanno così, mi stanno sul cazzo.

Specialmente Britney.

Alza lo sguardo e le sue iridi marroni e verdi si bloccano nelle mie. Scruta il mio viso e poi il mio corpo, successivamente si alza da terra, toccandosi il sedere. «Si da il caso che sei tu quello che mi è venuto addosso.»

Finisco di abbottonarmi la camicia e la guardo male. «E si da il caso che io ero concentrato a fare qualcos'altro.» sibilo, prendendo fuori dalla tasca la cravatta.

I miei occhi scendono, fissando il suo corpo. I suoi seni sono stretti in un top sportivo appartenente alla divisa da cheerleading, la sua pancia è scoperta e rivela un piercing all'ombelico. Continuo a guardare, fino ad arrivare alle cosce. Qualcosa attira la mia attenzione, sulla coscia destra si intravede una chiazza violacea, un livido che sbuca da sotto la gonna.

Non saprei dire quanto è grande, essendo che si vede solo un pezzo e il resto è coperto.

Aggrotto la fronte, confuso a causa di quello che sto vedendo.

Perché ha un livido?

Magari è caduta a un allenamento e si è fatta male, ma la posizione è troppo in su e questo mi fa credere che forse la mia è una teoria sbagliata.

«Che cosa guardi, immondizia vivente?» sibila Britney, tirandosi giù i lembi della gonna e coprendosi meglio il livido, quasi come a volerlo nascondere.

I miei occhi scattano nei suoi e il suo insulto da vita a una rabbia evidente che si espande dentro di me, tanto che il sangue mi ribolle nelle vene. «Niente di cui mi interessi.» digrigno i denti, cercando di contenermi e non insultarla pesantemente.

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