9. Goofy (Geto)

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«Stai rovesciando acqua dappertutto»

Gojo riporta l'attenzione alla teiera che stava riempiendo, l'acqua è tracimata e ora allaga il ripiano del lavello.

«Oh!» esclama mentre nel chiudere il rubinetto rovescia l'acqua contenuta nella teiera sul pavimento, ci appoggia il piede sopra scivolando fino a fare quasi una spaccata, all'ultimo si ferma a gambe aperte. Senza scomporsi allunga il braccio e accende il fornello, riesce a riportarsi in posizione eretta e finalmente mette la teiera sulla fiamma.

Beh per lo meno non ha dato fuoco alla cucina.

Apre uno sportello e prende una confezione di tè e lo zucchero.

«Come fai a sapere dove si trovano le cose?» gli studenti non hanno accesso alla cucina, in teoria non dovremmo essere qui, se la cuoca ci scopre finiremo a lavare piatti per tutta l'estate.

«Ogni tanto vengo a rubare qualcosa da mangiare» risponde mentre è chino a rovistare sotto lo sportello di prima.

Non dovevo chiedere, era meglio non sapere.

«Eccoli! Lo sapevo che c'erano!» si avvicina trionfante al tavolo dove sono seduto con in mano una scatola di biscotti al burro «senza questi non potevamo ragionare sul nostro mistero!»

La teiera inizia a fischiare. Lo anticipo temendo che possa verificarsi lo stesso disastro di prima, solo con ustioni di terzo grado. Verso l'acqua in due tazze e mi siedo con lui.

Gojo non attende l'infusione delle bustine, prende i biscotti e inizia a mangiare.

«Hai sempre così fame?»

«Certo, sono un adolescente in crescita è normale. Tu no?» sembra un criceto con le guance piene di biscotti.

«No, non sempre» da quando ho esorcizzato la mia prima Maledizione ho smesso di provare appetito, mangio per sostenermi e non per piacere. Non voglio pensare ora a cose disgustose. Sorrido e prendo un biscotto.

«Allora... abbiamo dedotto che la Presenza non è una Maledizione, non è umana e non è uno shikigami» toglie la bustina dalla tazza appoggiandola sul legno del tavolo.

«Prova odio e l'abbiamo notata solo noi altrimenti il prof Yaga ne avrebbe parlato» bevo un sorso senza togliere la bustina.

«Si è presentata solo quando siamo rimasti soli qui per i corsi» sputa briciole ovunque.

«Forse prima c'era troppa gente nell'istituto, magari è sempre stata qui»

Lo osservo mentre prende altri tre biscotti, ha la fronte corrucciata.

«L'altra notte ha tentato di entrare nella tua camera»

«Si, ha provato a buttare giù la porta»

«Dobbiamo attirarlo nel corridoio, fingere che siamo a letto e accerchiarlo»

«Gojo» sospiro 

«Eh?»

«Non sappiamo come appare e come scompare, probabilmente ci sta spiando anche ora e tu suggerisci un metodo così stupido per catturarla?»

«Hai altre idee?»

«Studiamola. Cerchiamo di capire le sue abitudini, cosa potrebbe attirarla. Bisogna conoscere il proprio nemico per architettare uno schema d'attacco efficiente»

Gojo spalanca gli occhi e annuisce. Io mi perdo definitivamente nel suo azzurro divino.

«Dobbiamo stare insieme» aggiunge mentre prende ancora un biscotto «coprirci le spalle»

«Concordo»

«Bene. Allora stanotte dormo da te»

«Cosa?» ho praticamente urlato per lo stupore.

La porta della cucina si apre e il prof Yaga fa il suo ingresso «Gojo Satoru e Geto Suguru! Cosa diavolo state facendo! Il corridoio è allagato, nei bagni è passato un tornado e ci sono asciugamani per terra e acqua ovunque e... non voglio commentare il disastro che vedo qui! Ora sistemerete tutto quanto e domani mattina presto vi voglio nel mio ufficio!»

«Si signore!» ci alziamo in piedi sull'attenti come due cadetti.

L'ombra (SatoSugu - Jujutsu kaisen)Onde histórias criam vida. Descubra agora