Una Montagna di Problemi {Parte 27}

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Insieme agli altri membri della compagnia corremmo dentro, se gli altri erano morti non me lo sarei mai perdonata.
"C'è nessuno?" gridò Bofur "Bombur? Bifur! Qualcuno!" continuò inoltrandosi un po' all'interno nella maestosa sala principale.

Camminavamo per Ereborn ma nessuno dava tracce di vita, quelle sale austere mi mettevano inquietudine, Ereborn era maestosa, c'era mai stato un regno dei nani cosi incredibile e maestoso, la mia mente fu portata via, e sentimmo un grido rimbombare nella sala "Aspettate!" quella voce mi era inconfondibile "È Bilbo!" urlò Oin felice agitando il suo cornetto acustico, dalle labbra mi uscì un sospiro di sollievo, Fili disse "È vivo!" lo vidi correre verso di noi, ma il piccolo Hobbit era visibilmente agitato.

"Fermi! Fermi. Fermi..." bisbiglio davanti a noi, prendendomi le mani "Dovete andarvene!" disse Bilbo stupendo ognuno di noi, mentre una brutta sensazione mi fece rabbrividire. "Noi tutti dobbiamo andarcene!" "Ma siamo appena arrivati!" protestò Bofur, sistemando sulla testa il floscio capello, Bilbo prosegui "Ho tentato di parlargli ma non ascolta."

I quattro vicino a me non capivano, ma pensai alle parole di Maedhors, e capì di cosa parlava Bilbo, l'elfo mi sussurrò "ha distrutto molti regni nanici e degli uomini, per secoli, una malattia che attacca l'avidità e la brama... la malattia del drago."

Le parole rimasero impresse nella mia mente, il pensiero che la malattia avesse colpito anche lui mi spaventò, Oin rivolto a Bilbo chiese "Che... vuoi dire, ragazzo?" così chiesi "nella sala del tesoro, da quanto è lì?" Bilbo con voce preoccupata e vedendo lo sguardo confuso e timoroso dei nani disse "Thorin è laggiù da giorni. Non dorme, mangia a stento. Non è in sé, è questo... è questo posto. Credo sia affetto da una malattia..." Fili lo guardò e chiese "Malattia?" Kili a sua volta domando "Che tipo di malattia?"

Fili corse giù per le scale, ignorando Bilbo, lo seguì a ruota, non volevo crede che Thorin potesse cadere nella malattia, quel nano stoico e forte che avevo conosciuto a casa Baggins, il nano che aveva riposto in me la sua fiducia, faticavo a credere che lui cedesse. Scendemmo parecchie scale, andando sempre più giù, nelle profondità della Montagna, fino ad arrivare alle maestose e immense sale del tesoro.

Ci fermammo sopra la prima rampa di una scalinata, sotto di noi ovunque si guardasse c'erano gioielli e monete d'oro, gemme e qualsiasi preziosità, sembrava dessero luce al ambiante incavato nella montagna, incantavano quelle sale di un perenne e prezioso luccichio, avevo la bocca spalancata, davanti a tutte quelle ricchezze. Maedhors mi sussurro "così erano anche le grandi sale di mio padre, prima che Ungoliant ci divorasse ogni tesoro, vile creatura."

Senti dei passi, e le monete tintinnare, guardai in basso, Thorin camminava maestoso con una corona in testa e un mantello con bordo di pelliccia, era regale non sembrava averci notati "Oro." disse a bassa voce "Oro oltre ogni misura... Oltre ogni afflizione, E dispiacere..." alzò lo sguardo su di noi.

Era uno sguardo vuoto severo austero, mi fece accapponare la pelle, era diverso, un altro, la malattia del drago gli sigillava l'anima, lo osservai alle mie orecchie si presentò un terribile fischio incessabile, Maedhors gridò ed io mi presi la testa volta dai capogiri, l'elfo mi urlò "l'anello!" e poi lo notai sulla sua mano lo vidi il Korme Amarth, in Mithril lucente con rubini, trattenni il fiato e Maedhors a denti stretti disse "ha il nostro anello!"

Sentivo la gola secca e la paura mi pervase la mente ero terrorizzata, Maedhors mi sussurro "respira, mantieni la calma, sarà nostro."

Thorin a gran voce disse "Ammirate! Il grande tesoro di Thror." aprì le braccia mostrando l'immenso tesoro, con un movimento rapido Thorin lanciò a Fili una gemma grande come un pugno, Fili la guardò stupefatto rigirarsela fra le mani poi me la lasciò mentre faceva qualche passo in avanti verso lo zio, guardai la pietra rossa talmente lucente da farmi male agli occhi, talmente grossa che non mi stava nella mano, guardai Thorin che rivolgendosi ai nipoti disse "Benvenuti, figli di mia sorella... qui nel Regno di Erebor..." la sua voce risuonò nella sala vibrando mi sembro quasi un ruggito.

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