La Battaglia del Fosso di Helm {Parte 51}

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Mi avvicinai a Théoden che aveva lo sguardo ricolmo di quel folle coraggio che caratterizza solo gli umani, mi strinse un braccio e con convinzione affermò "c'è una speranza..." Maedhors nel suo argentato bagliore annuì con sguardo fiero mentre Aegnor facendo un lieve inchino al re del
Ovest Falda disse "gli Amarathien combatteranno per Rohan Théoden Re..." "e per il vostro popolo..." concluse Elech, Théoden gli appoggiò una mano sulla spalla, e lo sguardo del re si spostò sul nostro variegato esercito, fatto di elfi e uomini, uniti sotto la stessa bandiera, compagni d'armi e fedeli amici, vidi un elfa col mantello da caporale stringere la mano ad un Dunedain un soldato di fanteria, innamorati.

Scambiai un'occhiata con Maedhros mentre Théoden diceva "uomini ed elfi, un'antica alleanza che ci porterà alla vittoria, avremmo dovuto suggellare questa alleanza prima, fra Rohan e gli Amarathien."

I tre spiriti fieri erano ognuno al nostro fianco, in una scena che irradiava una potenza che mi gelava il sangue. Théoden colpito da una nuova speranza disse "Allora rinforzate la cinta di mura superiori!" annuì e seria dissi "dividiamoci in settori così sarà più semplice guidare l'esercito in modo unito..."
Théoden annui "Concordo pienamente: lasciami però il controllo delle cinte murarie interne. Guiderò gli Uomini di Rohan nelle retrovie!"

Guardando il nostro battaglione dalle armature argentate, con risolutezza dissi "terzo battaglione e sesto con me e Maedhros mura orientali!" Elech annuì e passando lo sguardo sui soldati, fece un passo in avanti dicendo "secondo con me quarto con Finrod, ponetevi nella cinta muraria settentrionale..." mi sorrise, lo osservai mentre guardava i soldati andare a prendere le loro posizioni, era cresciuto, il viso era più adulto i capelli biondi erano ordinati e gli portava corti, ma i suoi occhi verdi pieni di speranza non sarebbero mai cambiati, si avvicinò a me e con un certo orgoglio disse "l'amicizia fra me ed Aegnor è tornata quella di un tempo..." sorrisi guardando i suoi occhi scintillare "ne sono felice, cosa vi aveva allontanati?" lui alzò le spalle guardando il Fosso di Helm in fermento "stupidità immagino... scontri inutili e infantili, ma ora siamo qui per qualcosa di più grande, dovraì trovare Imlach e dovrai ucciderlo... il potere che sta acquisendo è preoccupante..."

Ci voltammo di scatto perché la voce di Aegnor tuonò imperiosa disse "primo battaglione con me, quinto con Fingon, ponetevi sulle mura occidentali, arcieri dividetevi e coprite le lunghe distanze... così per ogni battaglione" Aegnor dava ordini alle legioni con un imperioso rigore che solo il generale delle nostre legioni poteva avere, ma il carisma di quel ruolo, Aegnor lo aveva tale e quale a quello di Thranduil e Maedhros, parlava e le sue parole risuonavano certe e forti.

Guardai Elech sussurrando "non a caso è lui il generale..." annuì dicendo "e tu la cartografa e io il bibliotecario" risi e con voce stanca dissi "su non facciamogli fare tutto il lavoro, poi chi lo sente!" Elech sorrise mentre io a voce alta e chiara dissi "Tutti gli arcieri davanti, sul ponte della prima cinta di mura. Gli Uomini di Theoden dietro, si occuperanno di coloro che riescono ad assalire le mura!" Elech proseguì "gli Orchi useranno le scale, come temo faranno..." Finrod dando corda ad Elech disse "gli Arcieri arretreranno e dovranno portare davanti la fanteria."

Gimli avvicinandosi e guardando le mie legioni disse "niente male rossa..." sorrisi mentre guardavo i battaglioni spargersi sulle mura, Gimli fiero disse "io e l'elfo saremmo felici di combattere per il terzo battaglione!" sorrisi dicendo "e io sarò felice di avervi al mio fianco..." Legolas colpito disse "ci sono molti elfi nel tuo esercito..." "sono gli elfi che sognano il mare..." lui mi sorrise, poi Aragorn avvicinandosi disse "guardiamoci le spalle sorella..." ci abbracciamo, gli sistemai la corazza scuotendo la testa, lo avevo visto crescere così tanto il mio amato fratello. Lo guardai allontanarsi, poi puntai lo sguardo sui tre elfi su Aegnor ed Elech.

Aegnor mi si avvicinò con i capelli neri e disordinati la leggera barba, e gli occhi blu e seri
come il più profondo degli abissi, l'armatura luccicante con il nostro stemma, il mantello blu, lo guardai e sentì le guance diventare rosse, ma una domanda mi sorse spontanea "come avete fatto a giungere così velocemente..." Aegnor scosse la testa corrucciato, dandomi le spalle e fu Fingon a parlare accompagnato da un baluginino argentato "una sensazione che ha turbato i nostri sogni... erano sogni terribili, non quanto quelli di Elech..."

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