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«Tesoro, stasera avremo per cena un amico importante di papà. Vorrei che tu ti metta un vestito elegante e quello più costoso che hai. È importante mostrare la nostra famiglia unita.»
Mamma faceva sempre così. Amava il lusso e non per questo aveva spostato un uomo ricco, cioè, mio padre.
«Non posso starmene tranquillamente in camera mia mentre voi cenate e parlate di affari?» chiesi morsicando un altro pezzo della mela verde che avevo in mano.
«Assolutamente no. Su su vai a prepararti o vuoi che chieda a Matilde di aiutati.»
Sapeva quanto odiassi Matilde perché ogni volta che doveva aiutarmi, faceva come preferiva e mi minacciava di mettermi nei guai essendo che mia madre si fidava molto di lei.
«Sarò pronta per cena» dissi sbuffando.
«Madre, posso chiederti un'altra cosa?» aggiunsi girandomi prima di salire le scale.
«Certo, tesoro.»
«Almeno questo caro amico di papà...» dissi con tono annoiato «ha dei figli o non so, qualcosa che a me possa interessare?»
«Ma no, ha solo 27 anni. Deve fare carriera ancora.» disse sistemando i fiori sul tavolo. Era da mezz'ora che cercava la posizione perfetta per accontentare il suo ego.
«E tra l'altro» abbassò la voce, come se quello che stava per dire fosse un segreto di massima importanza «tuo padre mi ha detto che non vuole avere relazioni serie e che non so se mai si sposerà. Non è assurdo? Io lo trovo giusto alla sua età ma prima o poi una famiglia deve pur crearla? Non credi?»
Alzai gli occhi al cielo e le dissi che ognuno può farsi la vita che vuole.
«Oh, e va bene ma ora va a cambiarti. Ricorda, ti voglio perfetta.» disse emozionata.
A volte volevo avere la spensieratezza di mia madre. Non so come faceva ma era sempre elettrizzata per tutto.

Scesi un vestito di raso, lungo, verde smeraldo. Aveva le spalle scoperte ed era aderente nella parte superiore del corpo. Nella parte inferiore, invece, era fluido e lasciava una gamba scoperta fino a metà coscia.
Aggiunsi dei gioielli oro, tra cui una collana folto fine con un piccolo diamante e gli orecchini erano delle stesso modello. Degli anelli, sempre oro, per far risaltare meglio le mie mani e le mie unghie a stiletto color latte.
Non ero magra come le mie compagne del mio rango ma avevo un fisico che risultava più essere a clessidra. Avevo tette e culo a bontà e questo non mi dispiaceva. Volevo che avessi la pancia piatta come le mie amiche? Si, anche se tutti mi dicevano che la mia pancia era piatta io comunque non riuscivo a farmela andare bene.
Ero alta un metro e sessantasette e pesavo sessantadue chili.
Iniziai a sistemare i capelli. Decisi di lasciarli ondeggiare sulla mia schiena. Amavo i mei capelli. Erano lunghi e sani. Li divisi a metà e iniziai a fare delle onde con la piastra per poi mettere tanta, tanta lacca.
Lasciavo la riga dei capelli sempre al centro per valorizzare di più il mio viso essendo che avevo una fonte piccola. Un'altra acconciatura che amavo fare era la cosa alta e ben tirata.
Infine misi dei tacchi semplici ma eleganti e mi spruzzai il mio profumo preferito su tutto il corpo.
Amavo i profumi. Ne ero ossessionata.

Mi guardai allo specchio e dissi: «Puoi farcela, ormai sei abituata a queste serate noiose, no?»

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