capitolo 3

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finita la lezione torniamo a casa.
"non ce la faccio" scoppio a piangere con Simone e Kumo.
"amò ma che te passa pe' la testa? si che ce la fai" mi tranquillizza Simone.
"ha ragione, Tilde. te ce la fai più di tanti altri, non ti buttare giù" si avvicina Kumo e mi accarezza la spalla, mentre Simo mi abbraccia.
"grazie, ma fidatevi, io non prenderò mai la sufficienza, Dustin probably yes, but me? ma proprio mai..." continuo a piangere.
"non piangere amò, passa tutto, e in più sei bravissima e bellissima, nun buttatte giù, pecche non serve a niente" fa uscire il suo romano, concludendo dandomi un bacino sulla fronte.
"Tilde, ha ragione. dai ti lascio con lui, io non sono bravo a consolare le persone, l'unica cosa che posso dirti è di non mollare. impegnati, e non pensare di non essere abbastanza, perché sei bravissima" sorride e si alza dal divanetto del giardino sul retro, lasciandomi sola con Simo.
"dai che sei perfetta, io che dovrei di? non me piaccio, parlando di danza non ho un fisico fantastico. anche in accademia, quando me dovevo mette in culotte, io non ce stavo mai, ballavo in tuta o coi pantaloncini... te sei brava e bella, non te preoccupà" mi asciuga la lacrima che stava rigando il mio viso passandoci il pollice.
"grazie Simo, veramente grazie" ricambio l'abbraccio che lui mi stava dando da cinque minuti ormai. appoggio la testa nell'incavo del suo collo, rimaniamo così per un tempo indefinito, nel mentre io gli lascio bacini sul collo.

dopo qualche minuto torniamo dentro casa, mi sdraio nel suo letto, abbracciata a lui.
"Simo" richiamo la sua attenzione.
"grazie, veramente tanto" lo ringrazio.
"ma va. anche se ci conosciamo da poco potrai sempre contare su di me. io sono e sarò qui" sorride. ad interrompere il nostro momento, però, c'è Mida, che chiede aiuto a Simone per usare il tapis roulant ma io mi chiedo, ci sono venti persone in 'sta casa, proprio lui doveva chiamare?
"torno subito" sussurra prima di seguire Christian.

mi risveglio dopo un pisolino in un modo brusco. Elia, Simone e Mida si sono organizzati per buttarmi un bicchiere d'acqua in faccia al mio risveglio.
"bastardi" punto loro il dito contro.
"ti voglio bene anche io veneta de mi corazon" risponde Elia.
"ao è mia sta bimba qui" mi indica Simone.
"solo tua Simo, non ve la contendete mica te ed Ezio, no" continua Mida.
"Ezio? condendermi? ma di che parlate! apparte che con Ezio non ho un rapporto, prima cosa, seconda cosa non voglio relazioni, ho già sofferto grazie" concludo prima di alzarmi e andare in camera mia, a scrivere sul mio diario un poi di correzioni date dalla maestra oggi a classico, e altre date da Giulia durante la prova di Riptide

mi dirigo verso le gradinate, dove viene annunciata la classifica della puntata: io mi trovo terzultima, quindi settima. ai primi posti ci sono Dustin, Sofia, Kumo. inutile dire che un po' ci sono rimasta male. appena Maria ci congeda vado subito fuori a fumare una sigaretta. lì ci sono già Sarah e Stella, che mi chiedono che è successo, io rispondo che sono rimasta male per la settima posizione.
"un po' mi aspettavo di essere in basso, ma settima mi dispiace anche..." parlo incrociando i loro sguardi.
"dai che sei brava e bella, Mati. Fidati, arriverai prima fra qualche settimana, te dai il massimo ok?" si avvicina per abbracciarmi la biondina, io ricambio.
"ha ragione Sarah, Mati. dai il massimo e non mollare" si unisce anche Stella all'abbraccio.
"grazie ragazze" lascio un bacino sulla guancia di entrambe.
appena ci stacchiamo iniziamo a chiacchierare del più e del meno.
"ehi ragazze" fa capolino Simone.
"posso rubarvela?" chiede indicandomi.
"ma certo" parla Stella, mentre Sarah mi guarda con fare malizioso. io seguo Simo e andiamo in camera sua. lui si sdraia.
"sdraiati con me, mica mangio" ride. io faccio come dice.
"adesso ti faccio una domanda, te se non te la senti non importa, ma prima hai parlato di un amore per cui hai sofferto. posso sapere o" prima che lui possa finire annuisco.
"praticamente c'era questo ragazzo, che mi piaceva comunque da un annetto quasi. scoprii che lui provava interesse per me, quindi mi buttai e ci mettemmo insieme. te dirai dov'è il brutto? eh adesso vedi. in pratica lui era due anni più grande di me, era in quinto superiore e io in terzo, non ci vedevamo mai, se non fuori, e lui voleva solo scopare. io lo accontentavo perché a me lui piaceva, e anche andare dalle amiche e dire "me lo sono fatta" faceva un certo effetto, dato che era molto desiderato. lui però mi voleva solo per il mio corpo. mi maltrattò: uso la cinta, le droghe, le manette, per abusare di me. appena lui compì i diciotto anni, però, la prima cosa che feci fu andare dai carabinieri e denunciarlo. a me questo ragazzo però all'epoca piaceva così tanto che non mi resi conto che volesse solo questo di me, fin dalla prima scopata. capii dopo che era qualcuno di pericoloso..." mi accoccolai a lui finita la spiegazione.
"ci sono io, e non posso neanche dire se mi farai salire a Belluno lo ammazzo, perché sono così bassetto e magrolino che nessuno avrebbe paura di uno come me, quello potrebbe avere una pistola e spararmi..." ridacchia alla fine.
"sei perfetto così come sei amò, rimani così e non cambiare, perché sei perfetto" gli lascio un bacino sulla guancia. lui mi stringe a se e capisco che lui è una persona su cui contare sempre, una persona vera.

Anime Uguali - Simone GalluzzoWhere stories live. Discover now