14. Kevin

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Dopo aver riaccompagnato Selene nella sua stanza, Kevin era ritornato nel convitto maschile.

Era stanca e provata e aveva bisogno di riposare.

Adesso era sdraiato sul suo letto, aveva indossato le cuffie con l'intenzione di ascoltare qualcosa, ma il telefono giaceva spento sul suo addome.

Avrebbe dovuto farsi una doccia, ma voleva sentire il suo odore addosso ancora per un po'.

Quel profumo dolce e delicato lo faceva impazzire e lo mandava su di giri.

Era ancora eccitato, avrebbe voluto scoparla ancora e ancora, godere di lei all'infinito.

L'orgasmo che aveva provato era stato pazzesco e lui sapeva il perché.

Era merito del dolore.

Era stata la sensazione di soffocamento a farlo venire come una bestia.

Per lui il dolore era adrenalina e godimento all'ennesima potenza, lo anelava alla stregua del piacere, e il fatto che fosse stata proprio lei a infliggerlo l'aveva portato in Paradiso, in una dimensione ancestrale, sconnessa dal mondo e dalla realtà.

Una landa desolata dove regnavano la massima voluttà e una passione incondizionata.

Aveva ancora nella mente i suoi occhi di ghiaccio che traboccavano di desiderio, la sua bocca piena che emetteva gemiti di piacere, il suo seno rotondo e sodo che ansimava ad ogni spinta.

Ne erano bastate due soltanto per farla venire la prima volta, e quando la sua intimità aveva pulsato intorno a lui, aveva dovuto trattenere la voglia di svuotarsi subito dentro di lei.

Cazzo quanto era bella.

Era così innocente, pura e si lasciava dominare dalla sua depravazione.

Lo amava con arrendevolezza, cedendo alle sue folli perversioni, sottomettendosi al suo volere peccaminoso e feroce.

Era Selene il suo peccato, lo era sempre stato da quando aveva iniziato a desiderare le donne.

Lei era un pensiero fisso e costante, spesso, un'ossessione ingestibile.

Ecco perché ne ricercava i tratti nelle donne che all'epoca si portava a letto, ecco perché aveva ceduto alle avance di Lilith quando aveva soltanto quindici anni.

Quella donna era identica a Selene, la loro somiglianza non sembrava reale.

Quando scopavano, e non lo facevano certo in modo convenzionale, gli sembrava di fottere con Selene.

Anche alcune note della voce, seppur la sua fosse più matura rispetto a quella di Selene, erano simili.

Dopo aver chiuso la loro relazione, aveva iniziato ad andare a letto con altre ragazze, ma il suo pensiero costante era sempre Selene, così le sceglieva in base a qualcosa che gliela ricordassero.

Era un malato e un maniaco, ne era consapevole, ma era più forte di lui.

All'epoca non poteva averla e quello che sentiva per lei era così forte che a volte sfociava nella psicosi.

AMAMI FOLLEMENTEWhere stories live. Discover now