Capitolo tre

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La sveglia per noi ballerini suonò abbastanza presto, erano le 7 meno un quarto, avremmo avuto la prima lezione di classico e poi io avrei conosciuto il mio professore, Raimondo Todaro.

«Buongiorno» sbadigliò Chiara.
Gaia invece si stropicciò gli occhi e io anche diedi il buongiorno.

Ero davvero ad Amici. Ancora non avevo realizzato che ero dentro il programma, che ne facevo parte.

«Nichi ci sei?» mi domandò Gaia ridacchiando passandomi una mano davanti alla faccia.
«Si scusate, mi ero un attimo persa nei miei pensieri» dissi mentre mi alzai dal letto.
Andammo tutte e tre in cucina per fare colazione.
Io, non essendo abituata a farla, presi solo un bicchiere e il succo dal frigo.
«Ma non mangi niente?» chiese Marisol, una ballerina della Celentano. Secondo me lei era una delle più brave li dentro, insieme a Dustin, un altro ballerino della maestra.
Feci di no con la testa. «Io non faccio mai colazione».
«Ora che sei qua dentro dovresti iniziare, è importantissimo avere abbastanza forze per affrontare tutte le lezioni mattutine» disse la mora.
«Soprattutto se per primo abbiamo classico» ridacchiò Elia.
Dai Nicole, ascoltali. Lo stanno dicendo per il tuo bene. Mangia solo due biscotti per farli contenti. Al resto pensiamo dopo.
Allora mi avvicinai la busta dei biscotti, tirandone fuori tre. Solo tre.
«Grazie per il consiglio» sorrisi ai due ballerini.
Presi un biscotto in mano. Pensai, quante calorie potevano esserci la dentro? Tutte quelle gocce di cioccolato...
Mi faceva un po' paura.
Puoi farcela Nichi.
Dieci il primo morso. Poi il secondo. L'ultimo e lo finii. Ne mancano ancora due.
I primi cantanti cominciarono ad entrare anche loro in cucina.
«'Giorno» disse una voce che riconobbi dopo poco. Era una delle poche che ricordavo.
Francesco si sedette accanto a me, l'unico posto libero.
«Buongiorno» dissi girandomi verso di lui.
«'Giorno Nichi» sorrise.

Presi il secondo biscotto in mano.
Evidentemente Francesco si accorse del mio "problema". Mi guardò intensamente prima di parlarmi. «Perché non lo mangi?»
«Non ho molta fame la mattina» mentii. Non volevo avere fame la mattina.

«Sicura? Dai mangialo per me, ti prego» disse facendo una faccina dolce e congiungendo le mani.
Come avrei potuto dirgli di no?
«Va bene, lo faccio solo perché mi hai pregata» sorrisi io, mangiando a poco a poco il secondo biscotto. E poi anche il terzo.
Lui mi guardò come a dirmi: "Brava, sono fiero di te". Mi accarezzò la spalla per darmi forza.
Finii il succo e mi alzai per cambiarmi per la lezione. Lavai i denti e misi dei leggings che ci avevano dato da parte della Freddy, una maglietta, lasciai i capelli sciolti; avrei fatto una coda bassa quando sarei arrivata in palestra.

Con gli altri ballerini uscimmo dalla casetta andando verso la palestra.
Dopo la lezione di classico andai nella sala 6, dove mi aspettava il mio professore.
«Ciao Nichi» salutò con un sorrisone sulla faccia.
«Salve» dissi posando il borsone dove avevo messo una bottiglia d'acqua e le scarpe di latino.
«Dammi del tu, ti prego, mi sento vecchio sennò»
«Va bene, va bene. Ciao» risi.
«Allora, voglio iniziare col dirti che io sono molto felice di averti in squadra con me, secondo me sei molto forte. Mi ricordo ancora quando abbiamo fatto quel primo stage, eri proprio brava. Sono proprio contento che stai qua ora»
«Grazie mille, anche io sono contentissima di stare qui»
«Sappi che per te ho in mente tantissime coreografie, soprattutto di latino... Non vedo l'ora».
Vederlo così felice mi fece bene al cuore, ero sicura che sarebbe riuscito a farmi migliorare in tutto.
«Che dici, iniziamo a fare un po' di tecnica?» chiese. Io annuii andando a mettere i tacchi di latino.

Quando la lezione finì, ringraziai ancora una volta e tornai in casetta. Ero proprio felice di come tutto stava iniziando.

Saturnalia //Holy Francisco (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora