Capitolo 30 - Estate spagnola

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Andre'

Partii con la valigia piena di sogni e di aspettative.
Caroline mi attendeva già al terminal delle partenze, per una volta quello in ritardo ero io...Incredibile!
Salutò a distanza agitando la mano, la sua figura slanciata avanzò con passo elegante tra la gente, trascinando un trolley rosa fluo impossibile da ignorare, o meglio Lei era impossibile da passare inosservata!
Il suo sorriso smagliante e i suoi occhi fulgidi come gemme polarizzarono anche gli sguardi degli uomini più distratti.
Ormai avevo fatto il callo alle occhiate più lascive, infondo infondo mi inorgoglivano, potevo vantare di possedere una ragazza che non era alla portata di tutti e friggevo dalla voglia di godermela per tre intere settimane!
Anche le ragazze erano euforiche, giocarono e scherzarono per l'intero viaggio, scattandosi selfie dall'aeroporto Parigi all'aeroporto di Vigo.
Il buon umore di Carol irradiava spensieratezza, dopo gli ultimi mesi turbolenti, vederla così allegra e serena era estremamente gratificante.

Cabo de Mar - Galizia

L'Hotel Royè Faro del Cabo godeva di una vista spettacolare di fronte all'arcipelago delle Isole Cies, di conseguenza ci accordammo col maitrè di riservarci ogni mattina un tavolo in terrazza per godere del panorama suggestivo.
Il primo giorno ci svegliammo tardissimo, al limite dell'orario disponibile per fare colazione.
Io e il mio amico colmammo i piatti di cibo, mentre le ragazze si limitarono a spizzicare qualcosa per mantenere la linea.
Layla: "Annegherete con tutta quella roba nella pancia!"
Andrè: "Fa parte del lavoro di esaminatore, bisogna pur assaggiare un po' di tutto prima di recensire il servizio buffet!"
Carol: "Bella scusa! Ci vediamo dopo"
Si alzarono dal tavolo prima di noi per recarsi in cabina a cambiarsi, io seguii il mio amico all'esterno, per occupare quattro lettini in piscina e fumare una sigaretta.

Raymond: "Come primo giorno staccheremo completamente la spina, ci dimenticheremo dell'università e degli esami" - Affermò spegnendo il mozzicone nel posacenere - "Ci godremo soltanto la spiaggia e daremo un occhio allo stabilimento balneare per compilare il questionario" - Disse soddisfatto osservando il mare.
Andrè: "Per valutare il servizio escursioni, domani potremmo fare un giro alle Isole Cies. Cosa ne pensi?"
Non rispose, rimase imbambolato a fissare il vuoto...
Andrè: "Ray?" - silenzio...- "Hai dimenticato come ti chiami?"- dissi agitandogli la mano davanti alla faccia.
Seguii in rettilineo il suo sguardo che puntava alle mie spalle.... Ah, ok, le ragazze stavano percorrendo il bordo piscina.
Sua cugina portava un cappello di paglia a tesa larga che le incorniciava il viso da bambolina, mentre dal reggiseno traboccavano i seni maturi che ad ogni passo ballonzolavano nel décolleté come due budini.
Il bikini sgambato di Caroline metteva in risalto le sue qualità migliori: fisico slanciato, ventre piatto e la forma intrigante del tight up in mezzo alle gambe.
Quando arrestò il passo di fronte a noi, Raymond con un espressione da trota in debito di ossigeno, la stava ancora fissando in mezzo alle cosce,
Andrè: "Ti è presa una paresi facciale?"
Sicuramente stava pensando qualche porcata delle sue!
Raymond: "Bel costumino Carol! Più tardi potremmo scambiarcelo!"
Andrè: "Mutandaro!" Gli diedi una gomitata e lo spinsi in acqua.

Carol si chinò sul lettino per sistemare il telo, il suo lato b appena imbrigliato da una striscia di stoffa che lo divideva in due chiappe perfette.
Si distese a pancia in giù sotto l'ombrellone e io la seguii a ruota.
Ammirai la sua figura desiderabile, un susseguirsi di linee sinuose e avvallamenti armoniosi come in un quadro di Renoir.
Il miei occhi senza esserne mai sazi, cercarono immancabilmente le sue estremità, notai che alla gamba sinistra portava una cavigliera con pendagli, un feticcio davvero molto femminile!
Ogni tanto incrociava i piedi per sfregarli l'uno con l'altro, le piante erano perfettamente arcuate per realizzare favolosi foot-job, davvero non si rendeva conto quanto fosse naturalmente provocante!
Carol: "Smettila!"
Andrè: "Ma come..?"
Carol: "Ti conosco e vedo con la coda dell'occhio che continui a fissarli"

PIEDINI DI FATAWhere stories live. Discover now