Under the banner of heaven

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Anche un altro anno era passato velocemente, da quando Liam aveva passato le selezioni di basket ed era stato scelto come titolare. E tutto era cambiato. Quel compleanno che gli aveva fatto rivalutare tutto in pochi minuti grazie a Zayn, sembrava essere lontano.
A scuola si ritrovava ad affrontare il suo penultimo anno e finalmente la sua non era più la parte dello sfigato. Entrare in squadra e farne parte sul serio, con i suoi successi e le sue sconfitte, aveva cambiato la sua situazione definitivamente. E la cosa non era stata graduale. Da un momento all'altro, Liam si era ritrovato dall'essere niente ad essere popolare.
In lui, soltanto inizialmente non era cambiato nulla. Si divertiva a scuola e non era più un moccioso, ma considerato e ammirato da tutti. Mentre Andy e gli altri ragazzi si trovavano ad affrontare l'ultimo anno di scuola prima del college, lui viveva il miracolo dei sedici anni.
Nella squadra si parlava spesso di osservatori esterni provenienti dalle università e tutti erano tesi all'idea di essere giudicati per avere una possibilità per una borsa di studio, ma non lui. Aveva fatto di tutto per entrare in squadra solo per essere accettato e dopo tanta fatica ci era riuscito.
Nelle lezioni andava bene, anche se non eccelleva e a casa tornava nel pomeriggio tardi per cenare, fare i compiti e mettersi a dormire.
La sua vita non era mai stata tanto frenetica. Non da quando, poi, c'era Danielle. Anche era scoppiato all'improvviso. Se all'inizio era stata un'amicizia affettuosa, poi le cose si erano evolute quando lei si era intrufolata negli spogliatoi e lo aveva baciato; da quel giorno - o quello seguente, Liam non lo ricordava - divennero la coppia più chiacchierata della scuola. Tutti li adoravano.
In quella nuova vita popolare, Zayn si incastrava negli attimi di tregua. Solitamente la notte. Il rapporto non era cambiato e il cambiamento della vita di Liam non aveva incrinato il loro legame, ma di tempo ce ne era stato sempre di meno. Ma come aveva promesso Zayn, non lo abbandonava. Non ne era capace.
Spesso lo seguiva restando in silenzio quando Liam era con i suoi amici sul campetto a giocare. E la maggior parte delle volte veniva completamente ignorato, cosa che non sembrava turbarlo.
Se aveva smesso di accompagnarlo, Zayn lo aveva fatto da quella volta in cui Danielle si era fatta trovare sul campetto, dando modo all'Angelo di capire la natura del rapporto instauratosi con la ragazza.
Li aveva visti giocare e scherzare sotto il canestro e non gli era piaciuto, perché era sempre stato il loro modo per divertirsi.
Poi d'un tratto il sole era diventato pungente e la morsa che sentiva nel petto si era fatta insostenibile, quando dopo i giochi, Liam e Danielle erano finiti col baciarsi.
Aveva voltato lo sguardo altrove e quando Liam si era diviso dalle labbra della ragazza, lo aveva cercato invano, come a volergli chiedere scusa. Ma l'Angelo era volato via, confuso, senza dire nulla.
Non gli parlò mai di quel turbamento, perché niente poteva fare. Ma da quel giorno decise di viversi Liam nel privato, in casa, laddove sapeva sarebbero stati solo loro e dove tutto sembrava essere ancora come una volta.
"Se fossi stato un umano, cosa ti sarebbe piaciuto diventare?" Gli chiese una notte, entrambi sdraiati nel suo letto, insonni.
"Non ci ho mai pensato" replicò Zayn.
"Ti vedrei bene come medico. Sai, solitamente porti via da questo mondo le persone. Ti ci vedrei, invece, a far di tutto per farle restare" gli confidò Liam. Zayn sorrise guardando il buio.
"Tu cosa vorresti diventare? Un giocatore di basket professionista?" Domandò semplicemente. "Nah" rispose subito. "Mi piacerebbe fare una carriera da vigile del fuoco... sai, salvare la gente, spegnere incendi e salvare i gattini sugli alberi. Sarebbe fico!"
Zayn sorrise, mentre ricordava il ragazzino di dieci anni che faceva più o meno lo stesso discorso a uno psicologo. "Non hai cambiato idea, in più sei anni".
Liam ridacchiò: "forse l'ho già detto ma sessantottesima cosa su di me: sono un testardo che difficilmente cambia idea". Zayn rise seguendo l'altro: "oh sì, lo avrai detto un centinaio di volte, Liam".
Soltanto quando tornò il silenzio fra loro, l'Angelo parlò di nuovo: "Con Danielle come va? Non avevo capito la natura del vostro rapporto fino a ieri..."
Liam si prese un momento prima di rispondere. "Come mai questa domanda?"
"Curiosità".
"Non credevo ti importasse" al buio era molto più semplice parlare senza inibizioni, anche stando l'uno a poca distanza dall'altro.
"Se importa a te, importa anche a me" replicò semplicemente. Liam poi parlò con voce tremula, quasi emozionata: "abbiamo fatto sesso, domenica scorsa. A casa sua, i suoi genitori non c'erano"
Zayn si irrigidì appena. "Wow" esclamò.
"Già" .
"E com'è stato?" Non sapeva cosa lo spingesse a domandare, ma si giustificò come sempre con la sua dannata curiosità.
"Non ne ho idea!" Commentò Liam, facendoli, dopo un breve istante di silenzio imbarazzante, scoppiare a ridere.
Quando si voltarono di lato, per intravedersi appena, tornarono seri. "Quindi ora puoi parlarmi dell'amore, sono curioso. Racconta" gli chiese ancora.
Liam vide gli occhi scuri di Zayn, ancora bellissimi come la prima volta che li aveva osservati, luminosi grazie a uno spiraglio di luna che si intravedeva dalla finestra dall'altra parte della stanza. Liam pensò che l'amore fosse tante cose, come gli ormoni divampanti quando baciava Danielle, ma che forse non era abbastanza per spiegare la confusione che aveva dentro.
C'era qualcosa che mancava a quel quadro perfetto e dentro di sé sapeva che era proprio l'amore. Ed era triste ammetterlo, ma non era colpa sua se non amava la sua ragazza. Lo era, se continuava a starci insieme pur sapendolo.
"Non credo di amarla" gli confidò, a Zayn poteva dire tutto. "Quindi non so spiegartelo".
"Perché hai fatto l'amore con lei, allora?" fu la domanda.
"Ormoni, Zayn. Forse tu in quanto Angelo non li hai". Ma probabilmente l'umanità dentro di lui, li aveva eccome: questo Liam non lo sapeva, però.
"Forse l'amerai un giorno". O forse non avrebbe mai potuto, visto che pur faticando ad emergere sotto ammissione, Liam già provava dei sentimenti per qualcun altro. Questo, però, Zayn non lo sapeva.
"Forse" replicò, chiudendo gli occhi. "Vuoi dormire?" Chiese l'Angelo. Liam mugugnò semplicemente, ormai quasi appisolato.
"Allora vado" fece per alzarsi, ma la mano di Liam lo frenò per pregarlo "resta qui".
Così Zayn si accoccolò accanto a lui, intrecciando le loro gambe e stringendoselo al petto, e senza aggiungere altro, dolcemente, iniziò a canticchiare una ninna nanna per Liam.

On sleepless roads the sleepless goWhere stories live. Discover now