20. Preparazione

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"Mh... Questo non è male".

Ti prego, no.

"Questo mi sta alla grande!".

Sembri una scopa.

"Questi pantaloni sono-".

Deku! Abbi un po' di buonsenso!

Il tempo oramai era un qualcosa di non conosciuto, la sera stessa sarei dovuto uscire con il mio dottore... Shouto Todoroki...

Talmente affascinante, dal volto fine ed elegante, con i modi di fare di un vero e proprio principe.
E? E lui voleva seriamente uscire con me!

Un ragazzo che di interessante ha solo una capigliatura stramba e degli occhi grandi e verdi!

Per il resto...?

Come potevo definirmi interessante?

Insomma, risvegliato da un coma durato fin troppo tempo, con un corpo che non riuscivo a definire mio... E con il mio capo impiantato nella testa!

"Non è così male questo abb-".

Sembri un fottuto scolaretto in cerca di attenzioni dal professore sexy. Senti, posso fare io?

"Oh, ma andiamo...!".

Ma cosa si può fare contro una testa anche più dura di una lastra di marmo?
Assolutamente niente.

Ecco perché ricaddi nuovamente nel buio totale, e quasi ci stavo facendo l'abitudine

Certo, il senso di perdita della propria vita rimaneva, sospeso nella notte senza stelle, ma sapevo molto bene che una scena disgustosa come quella avvenuta precedentemente non sarebbe mai successa nuovamente.

E perché mi fidavo?
Non lo sapevo nemmeno io, ma nel mio cuore un senso di fiducia e... E sì, quasi affetto si stava generando.

Ma smisi di pensare a quel ragazzo scorbutico nella mia mente, quando la mia vista si annebbiò come al solito per poi definirsi piano piano.

Lo specchio di fronte a me, ed un riflesso sorprendente mi accolse.

I miei occhi, ormai bicromatici e diventati una parte di me a tutti gli effetti, scrollarono quel corpo...
Non era niente di esagerato, ma...

Stavo bene!

Dannazione, stavo realmente bene!

Un maglione colore panna, avvolgeva il mio busto, con un bel collo alto che mi teneva la gola coperta e riscaldata, ed un pantalone elegante e morbido, che non mi stringeva come odiavo.

Stavo davvero alla grande, nonostante fossero abiti semplici come erano sempre piaciuti a me.
Insomma, aveva rufolato nel mio armadio, quindi il mio gusto era proprio quello...

Perché non mi era mai venuto in mente di abbinare quel vestiario?

"Wow... Insomma... È... È carino!".

Ah?! Ma che cazzo, mi prendi per il culo?!
Ho dovuto cercare nella tua merda per tipo venti minuti e tu mi dici "carino"?!

"No! Non intendo che... Che non mi piace! Anzi... Sto... Bene...".

Merda Deku, ti fotterai quel damerino del cazzo!

Un dolce tepore avvolse il mio viso, facendomi sentire dei piccoli tizzoni ardenti sulle gote, che nascosi prontamente con le mani.

Io fottermi Shouto?
Beh... Sì, in realtà avevo sempre avuto la predisposizione ad essere... Attivo...
Ma con il dottore?!

Lui poteva essere qualsiasi cosa, ma non uno che... Prendeva!

Quindi...

Sarei stato io ad essere fottuto?!

Accidenti, allora sai fare due più due...

"M-Ma non succederà! Insomma, è... È la prima uscita e chissà se io gli possa piacere!".

Tecnicamente... È la seconda uscita.

"Ti prego! Non ci voglio pensare!".

Il materasso del mio letto mi accolse, mentre il mio stomaco si rigirava dentro di me, non permettendomi di comprendere se quella sensazione così strana fosse positiva o negativa... Come se due fuochi si scontrassero generando un disastro dentro di me!

Hai seriamente paura di non interessare al Dottor "Sono figo ed ho i soldi"?
È stato lui ad invitarti, no? Vedi di non fare figuracce... E... E vedi di essere te stesso.

"M-Ma... Ma dove andremo? In un ristorante? Sicuramente avrà scelto un ristorante stellato, con i camerieri capaci di pulirti la bocca con i tovaglioli fatti i-in seta! - Le mie dita affondarono tra i riccioli, mentre un lamento disperato uscì dalle mie labbra - Io non so muovermi in quegli ambienti! Farei cadere la bottiglia di vino più costosa!".

Ti dimentichi di una cosa decisamente importante...

"E sarebbe...?". Sospirai, stropicciandomi gli occhi che di colpo erano divenuti pesanti.

Avevo fatto caso ad una cosa... Più comunicavo con lui, con il mio capo, e più mi stancavo.
Era strano, ma alla fine era comprensibile... Le mie energie erano divise per due menti differenti, ed esse non riuscivano sicuramente a reggere tutta la pesantezza di comunicazione.

Però... Dio, sarei stato capace di parlare per ore intere con quel ragazzo dentro di me!

Forse il fatto che non potesse andarsene ed allontanarsi da me riusciva a rendermi contento di ciò... Viste tutte quelle persone che dopo un po' si erano decise ad allontanarsi, percepire una presenza costante mi faceva stare bene.

Sollevai lo sguardo, incrociando nello specchio le due iridi rosse fiammanti incastonate nel mio volto.

Erano degli occhi incantevoli... Quasi ipnotici da quanta carica energetica trasmettevano!

"Quindi... Sarebbe?".

Tsk...

Il volto dell'altro si voltò, lasciandomi a guardare il profilo del mio viso.
Ecco che, alla più frivola domanda più personale, si chiudeva a riccio.

Non volevo che facesse così, volevo che potesse fidarsi di me, come ormai io stavo facendo con lui...

"Andiamo, Kacchan...". Sorrisi automaticamente, vedendo come quegli occhi si sollevarono con rapidità, tornando a guardare me.

Mi faceva effetto comunicare con il mio riflesso? Sì, decisamente.
Era strano... Come se la follia avesse preso il sopravvento...

Però sapevo che lì non ero io. Ormai, ne avevo la conferma.

È un nomignolo da mocciosi...

Un ghigno nascosto male sbucò tirando le labbra del mio riflesso, per poi vederle il mio viso diventare ancora più strafottente, e con il mento sollevato parlò.

Ti dimentichi che ora tu hai me.

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