[23] La donna del castello in rovina

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𖣔

Aemond

Una donna alta e slanciata, con lunghi capelli neri che le scendevano ribelli lungo le larghe spalle. Vita stretta e seni rigorosi. Il suo corpo era avvolto da un lungo vestito nero che richiamava il colore della sua folta chioma scura. I suoi occhi neri emanavano uno sguardo tagliente e penetrante ma allo stesso tempo seducente.

La donna venne più vicina e iniziò a scrutarmi; ero più alto di lei e potei notare dalla mia stazza la sua bellezza. Qualunque uomo sarebbe caduto ai suoi piedi all'istante.
Io no, era pure bella ma amavo un'altra donna.

«Principe Aemond Targaryen, il guercio, in persona.» la voce di quella donna era seducente e provocante. «Dimmi il tuo nome» le dissi io, fissandola negli occhi senza mostrare alcun segno di espressione nel mio volto.

«Strano che un uomo di alto rango come voi non sappia del mio nome. Sono famosa per essere la più bella e desiderata donna in tutto il regno. Molti uomini di alto lignaggio si recano sempre qui per passare una notte con me. Strano che un principe non sappia chi sono.» disse lei, con stupore nella voce. Si avvicinò ancora di più a me fino a toccarmi il petto con una mano.

I suoi polpastrelli iniziarono a vagare liberi, toccando la pelle della mia giacca. «Non sarebbe male; un principe Targaryen. Potrei portare nel mio grembo un suo futuro figlio...» gli afferrai la sua mano con violenza e la tolsi dal mio petto.

«Mettetevi in chiaro una cosa, chiunque tu sia, io sono sposato e ho una moglie e tre figli che aspettano che io torni da loro. Non sono come gli altri uomini che si fanno sedurre da te, io sono già stato sedotto ma da un'altra donna. E intendo rimanergli fedele.» mi voltai sui miei tacchi e iniziai a camminare, ripercorrendo gli stessi passi fatti in precedenza.

«Una moglie che neanche può abbracciarti quando tornerai lì, perché è bloccata su un letto, accudita giorno e notte da servitori che la lavano e gli cambiano le vesti? È questa la moglie a cui intendi rimanere fedele?» strinsi i palmi delle mie mani in pugni saldi.

Mi voltai verso quella donna malefica, sul suo viso comparve un ghigno soddisfatto, ma sapevo che non si sarebbe arresa finché non gli avrei dato per vinto ciò che lei voleva. «Visenya Targaryen, era questo il nome di tua moglie?» non risposi e ne feci cenno con la testa, rimasi immobile a fissare quella donna con sguardo tagliente.

«Conosco la sua storia, le voci camminano e arrivano fino a qui. Povera donna. La sua tragedia ha colpito i cuori di tutti noi, era una donna che veniva amata e lodata dal popolo e dal regno intero proprio come la sua dolce bisnonna Alysanne Targaryen» disse lei con un tono di voce maligno e perfido.

I miei occhi si assottigliarono, il mio sguardo era pieno d'odio, puntato verso quella donna. «Infondo è una principessa, il loro compito è dare più eredi possibili a voi e al regno affinché la dinastia non si estingua. Il suo destino era già scritto dagli dei. È inutile che continuate a sperare per una donna che non si sveglierà mai.» lo disse con tanto odio. Serrai la mascella e continuai a fissare quella donna con odio.

«Infondo io sono una bastarda, cosa potrò mai capire? Voi siete un principe...» si avvicinò a me, mirandomi come sua preda. «...tanto vale provare.» si impossessò delle mie labbra, non lasciandomi respirare.

Si avvinghiò ancora di più al mio corpo, impossessandosene come se fosse suo. Con un gesto brusco la scansai da me. La donna arretrò. Mi pulì le labbra con la manica della mia giacca in pelle. «Non avvicinatevi!» gli gridai contro.

𝐋𝐎𝐒𝐓 𝐓𝐀𝐑𝐆𝐀𝐑𝐘𝐄𝐍 |𝐀𝐄𝐌𝐎𝐍𝐃 𝐓𝐀𝐑𝐆𝐀𝐑𝐘𝐄𝐍Where stories live. Discover now