XVI

125 5 1
                                    

Beh davanti a me c'erano Ivan ed Alex. Non riuscivo a capire. Cosa stava accadendo?
<<Hey Gio', lui è un mio amico, si chiama Alex.>> Avrei voluto ridergli in faccia, mi stava seriamente presentando il mio migliore amico? Rimasi zitto, guardai Alex e gli sorrisi come se quello fosse stato il nostro primo incontro.
<<Piacere.>> Disse lui porgendomi la mano. Mi guardava abbastanza divertito dalla situazione ma cercò di non farlo notare ad Ivan.
<<Piacere mio.>> Gli strinsi la mano e continuai a comportarmi come se non avessi idea di chi fosse quel ragazzo davanti a me.
<<Giorgio, puoi accompagnarlo di sopra?>> Mi chiese ad un tratto Ivan.
<<Certo.>> Gli risposi continuando a sorridere, e poi continuai: <<Seguimi Alex.>>
Salimmo insieme nella camera degli ospiti, e dopo esserci accertati che Ivan non potesse sentirci lui scoppiò a ridere. Io però avevo paura, non so bene di cosa, ma avere sia Ivan che Alex nella stessa casa mi creava ansia e terrore.
<<Che ci fai qua?>> Gli chiesi.
<<Lo sai.>>
<<Intendo qua qua. Cioè.. Qui in questa casa.>>
<<Hai presente quel mio amico che ti ho detto doveva venirmi a prendere in stazione?>> Io annuii ancora confuso e poi lui continuò: <<Ecco, quel mio amico è Ivan. Il tuo ragazzo.>>
<<E tu come sei amico del mio fidanzato?>> Gli chiesi visto che non l'avevo mai sentito nominare da Ivan.
<<Ho molti amici online, Ivan era uno di questi. Ci sono molti Ivan nel mondo, non pensavo che l'unico mio conoscente era anche il tuo fidanzato tossico.>> Rispose sottolineando il tossico. Mi sentivo abbastanza debole, stanco e stressato, quindi mi sedetti sul letto. Alex mi guardò abbastanza preoccupato e si sedette accanto a me.
<<Tutt'ok Giorgio?>> Io anuii. Sentivo un forte dolore alla testa e quella situazione non aiutava granché.
<<Per quanto rimarrai?>> Gli chiesi cambiando il discorso.
<<Ah beh prima dovevo proprio dirti questo.>> Lo guardai e mi stava sorridendo in maniera dolce. Era così bello.
<<Rimarrò con voi solo una settimana il tempo di->> Ad interromperlo fu uno squillo. Questa volta non fu però il mio telefono, bensì il suo. Perché quando doveva parlarmi di ciò succedeva sempre qualcosa? Era come se qualcuno volesse rovinare quel bel momento. Alex prese il suo telefono e appena vide il nome sullo schermo chiuse subito la chiamata. Aprì la  bocca per parlare ma il telefono squillo di nuovo. Dopo qualche imprecazione, che mi fecero abbastanza ridere, lui chiuse di nuovo la chiamata e prima che potesse parlare fui io questa volta ad interromperlo.
<<Perché non togli la suoneria scusa?>>
<<Genio.>> Mi disse sarcastico, e poi continuò: <<Sto aspettando una chiamata importantissima per il lavoro quindi non->> Il telefono squillò, lui sospirò e poi, anche se controvoglia, rispose.

Please don't leave me ~Thebadnauts~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora