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Passò qualche giorno, e li passavo sempre con Alex che mi aiutava a prepararmi per lasciare Ivan. E poi finalmente arrivò in momento in cui dovetti lo dovetti lasciare.
Ero avvolto dalle braccia di Alex, lui mi accarezzava i capelli cercando di calmare tutte quelle ansie che non si staccavano dalla mia testa.
<<Hey Giorgio, andrà tutto bene. Ci sono io con te.>> Rimasi in silenzio mentre delle lacrime mi rigavano il viso. <<Voi rimarrete qui, io sono nella stanza qua davanti... Così se fa qualcosa arrivo io e lo ammazzo.>> Mi disse sorridendomi. In quel sorriso trovai conforto e subito lo ricambiai. Volevo rimanere abbracciato a lui per sempre e non staccarmi mai più.
Stavo per ringraziare Alex quando la porta d'ingresso si aprì, ed arrivò per davvero il momento. Alex corse nella stanza ed io aspettai Ivan.
<<Alex non c'è? >> Mi disse facendo un sorrisetto perverso. Scossi la testa in segno di negazione ed allora lui continuò avvicinandosi a me: <<Per fortuna.>>
<<Ivan ti devo parlare...>> Ingoiai a vuoto e poi continuai: <<Sono stanco. Stanco del venire violentato. Stanco del venire usato. Stanco del venire cornificato davanti ai miei stessi occhi.>> Feci un passetto indietro. <<Io... Io ti lascio Ivan.>> Lo guardai negli occhi, non era arrabbiato, era infuriato. Si avvicinò bruscamente a me ed io indietreggiai finché le mie spalle non toccarono il muro.
<<Tu vuoi dimenticare di tutto, così? Ti sei scordato di tutti i miei regali? E di quella collana che porti ancora al collo?>> Disse prendendo in mano la collana e stringendola facendomi respirare a fatica.
Quella collana era uno stupido regalo che mi aveva fatto all'inizio della relazione. Un regalo che ad Ivan non importava granché, ma che per me era simbolo di amore puro. O almeno, lo era all'inizio della relazione.
Ivan continuò a stringerla il più forte possibile mentre lui mi ripeteva che io ero di sua proprietà e che non potevo lasciarlo. Iniziai a tossire mentre le lacrime scorrevano sulle mie guancie. Stavo per perdere i sensi. Chiusi gli occhi ormai sicuro che la mia morte fosse vicina. Ma proprio nel momento peggiore, arrivò il mio angelo custode. Alex uscì di corsa dalla stanza, prese Ivan dal colletto e gli tirò un pugno gettandolo a terra. Mi accasciai a terra iniziando a respirare in modo molto irregolare e mentre i due si urlavano contro e si prendevano a pugni, io persi i sensi.
Mi svegliai non so quanto tempo dopo in una stanza diversa. Non era camera mia e neanche quella degli ospiti dove dormiva Alex. Guardandomi attorno notai che non c'era nulla se non il letto ed un comodino. Mi misi seduto e solo allora vidi qualcuno dormire di fianco a me. Inizialmente mi spaventai pensando fosse Ivan, ma appena mi accorsi che era Alex tirai un sospiro di sollievo. Dopo poco però ebbi di nuovo paura, l'ultimo ricordo prima di quello era il ricordo di lui ed Ivan che si picchiavano. Lo guardai attentamente e l'unica cosa che aveva e che riuscii a notare in quel momento era un occhio nero. Decisi che me ne sarei occupato appena si fosse svegliato, e tornai sdraiato su quel letto che in quel momento era l'unico luogo in cui sarei voluto stare. Mi misi a pensare guardando il soffito. Ce l'avevo fatta, avevo finalmente lasciato Ivan. Ero di nuovo libero di fare ciò che volevo. Ero felice.

Angolo autore
DOPO 20 CAPITOLI  FINALMENTE È ARRIVATO IL MOMENTO, LA STORIA FINISCE COSÌ, ALLA PROSSIMA RAGAZZI.











si scherza ovviamente, ho ancora molti traumi da dare a Giorgio, ma siamo molto vicini alla fine ormai.
ps. ringraziatemi perché volevo far lasciare quei due in una maniera più brutta, che però non succederà... forse...

Please don't leave me ~Thebadnauts~Donde viven las historias. Descúbrelo ahora