Il mio vero nome è uno di quelli abbastanza lunghi che si prestano a duemila storpiature, quindi di base le uniche persone che lo usano sono mio nonno e mia madre quando si incazza.
Tutti gli altri usano la versione corta che, per bontà divina, è la stessa anche per il mio corrispettivo maschile.
Esempio spiccio perché non mi so spiegare in italiano: se dico "Ale" posso intendere sia "Alessia" che "Alessio".
Fatto sta che oggi sul gruppo dell'università Ninja mi ha chiamato per la prima volta col mio nome intero e ci ho messo del tempo per capire che si stava riferendo proprio a me.
Per la serie "Ma nooo, non ho bisogno di un nome più neutro, il mio mi va benissimo". Che poi in parte è pure vero, visto che appunto nessuno lo usa ed è un nome dantesco, però due domande me le sto iniziando a fare sul serio.
"Narnia" è uno pseudonimo che uso da sempre e nella mia testa è un nome femminile, quindi non ha senso adottarlo nella vita di tutti i giorni (anche perché vorrei tenere la mia vita online separata, per quanto possibile, da quella reale).
E per di più cominciare ad usare un nome neutro significherebbe fare coming out come non binary, cosa che non mi sento ancora pronto a fare perché non capisco come funzioni la mia identità di genere.
Quindi nulla, vado ad asfaltare Ninja perché mi ha fatto salire la disforia.
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Scleri da queer 2
RandomSequel di "Scleri da queer". Lasciate ogni discriminazione voi che leggete!