Capitolo 7

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Si fecero a malapena le sette del mattino, Aurora si alzó dolcemente dal letto poco alla volta in modo tale da non svegliare il ragazzo che vi era abbracciato ad ella.
Fu tutto molto strano ma allo stesso tempo era compiaciuta.
Aurora non era una ragazza "facile" sotto questi punti di vista, ma Zaccaria le trasmetteva qualcosa che gli altri non facevano.
Ma solo dopo aver bevuto il caffè ci pensó su per lo sbaglio commesso.
Aveva tanta paura di essere rimpiazzata, tradita o addirittura usata.
Ma conoscendolo meglio la sera prima, aveva capito tanto di lui ma la paura le si affliggeva sempre per qualsiasi sbaglio.
Zaccaria per tutta la notte fu passionale mentre facevano l'amore, guardava la ragazza dritto negli occhi e la sorrideva.
Sapeva cosa voleva da lei, e non si parla di solo contatto fisico ma ben altro!
Ma anche il ragazzo aveva paura, paura di poterla tradire proprio come ha fatto il suo ex ragazzo.
La paura di dover perdere una persona così importante e intelligente come lei, che al giorno d'oggi, non si trovano più.
Il lato positivo di Zaccaria era quello di avere amici artisti con la testa apposto, per questo vorrebbe prendere esempio da loro.
Insomma...facendo un esempio...
Sfera Ebbasta poteva permettersi tutte le ragazze di questo mondo e invece, conobbe la sua amorosa a Ibiza che vi era una ragazza come le altre e al giorno d'oggi, hanno una casa con un figlio.
Ed è proprio questo che Zaccaria ormai cercava, ma sapeva bene che doveva aspettare del tempo per potersi aprire liberamente ad una persona.
Aurora dopo aver bevuto il caffè andó nuovamente in camera da letto a prendersi i vestiti facendo sempre il più piano possibile.
Non sapeva se doveva svegliare Zaccaria e avvisarlo oppure lasciarlo dormire beatamente.
Ma forse dopo che ci pensó su, scelse la seconda opzione.
Una bella rinfrescata sotto la doccia, si vestii, e fu pronta.
Ma prima di andarsene, gli lasció un biglietto sopra il tavolo con scritto: "Sono scesa per andare a lavoro, torno verso le quattro. Non ho voluto svegliarti, fai come se stessi a casa tua <3"
E scese giù, direzione ufficio.

•••
Vi erano le quattro e un quarto, e la ragazza aveva appena parcheggiato l'auto.
Giornata tosta, non sapeva se sia stato peggio sopportarsi Riccardo nelle orecchie oppure non aver dormito tutta la notte.
Di Zaccaria nessun messaggio presente, eppure ci sperava a risentirlo.
Salii sopra e infatti, non trovó nessuno.
Un vuoto dentro di se le iniziava a farsi sentire.
Aveva sbagliato tutto, non doveva fidarsi di nessuno, tantomeno di uno come lui.
<<Fai schifo Zaccaria>>pensó.
Ma si guardó attorno per un momento, e vide come se le mancava qualcosa.
Qualcosa che all'istante l'avrebbe rallegrata.
La piccola Athena!
<<Athena! Athena!>> inizió a gridare.
Cercó ovunque, fuori al balcone, sotto il letto o addirittura nella doccia!
Ma nulla, la piccola non dava segni di vita in casa.
Spaventata era a dir poco, aprii la porta e inizió a gridare anche tra le scale del piccolo condominio del palazzo.
<<Athena!>>
<<Aurora, cosa è successo?>> vi aprii la porta di casa la sua vicina di pianerottolo, la signora Anna.
Una signora di mezza età separata con il marito da anni a questa parte. Ma adesso vive assieme al compagno Alberto.
<<Signora Anna, non trovo più Athena!>>
<<Come non trovi più Athena? Scusa stamattina quando sei scesa era in casa?>>
<<Sì! Ma adesso non c'è!>>
<<Stai calma, sicuramente starà nascosta da qualche parte>>
La ragazza terrorizzata cercó per tutti i pianerottoli con l'aiuto della vicina , fin quando...
<<Zac!>>
Il ragazzo salì le scale avente il cagnolino al guinzaglio.
<<Aurora! Che stai facendo?>> chiese.
La ragazza non appena lo vide lo abbracció e salutó anche l'animale.
<<Salve Signora>>
<<Ciao caro>> rispose così Anna guardando dalla testa ai piedi.
<<Mi sono spaventata tantissimo! Non trovavo più Athena e così ho chiesto alla signora Anna di aiutarmi a cercarla. Pensavo te ne fossi andato>>
<<No! Io a te stavo aspettando che tornassi da lavoro. Mi ha fatto compagnia sai? Così ho pensato di fare una passeggiata>>
La ragazza lo guardó felicemente e lo abbracciò nuovamente lasciandogli un tenero bacio sulle labbra, in tutto ció assistito ancora dalla mitica signora Anna.
<<Va bene ragazzi allora entro>>
<<Si signora Anna, grazie mille e scusate>>
<<Aurora tranquilla, lo sai, sei come una figlia per me>> ed entró poi dopo aver salutato anche il marocchino.
I due entrarono anche loro in casa.
<<Mi hai fatto prendere un colpo>>
<<Lo so scusami, volevo farti una sorpresa>>
<<Grazie che sei rimasto>>disse abbassando il tono della voce.
<<Perchè scusami dovevo andarmene? Sei stata anche fin troppo dolce ed educata a non svegliarmi e lasciarmi solo in casa tua>>
<<Non so, pensavo che dopo quello c'è stato stanotte non volessi provare più altro>>
<<Aurora scherzi? So come sei fatta, ho aspettato te per fare questo passo. Non sei come le altre>>
Zaccaria prese una sigaretta e  l'accese fuori al balcone ove la biondina lo raggiunse.
<<Hai mai provato ad amare di nuovo?>>disse poco dopo che ci fu silenzio.
<<Sì ma non ci sono riuscito. Non è facile amare di nuovo Aurora. Soprattutto per la mia drastica vita.>>
<<Io penso che devi solo trovare una persona che ti accetti per quel che sei. Non per il personaggio che è in te>>
<<È difficile, credimi...>>
Milano quel pomeriggio trasmetteva un'aria tranquilla e soleggiata, infatti i due stettero per un bel po' a parlare fuori al balconcino.
<<Zac>> disse la bionda dopo che ci fu del silenzio fra loro.
Si prese coraggio e gli chiese una cosa che a lei era molto importante ma soprattutto significativa.
<<Perchè sta succedendo tutto questo tra noi?>>
Il marocchino chiuse gli occhi per qualche secondo e aspiró profondamente per poi cacciare l'aria calda di quella giornata.
<<Perchè sto imparando ad aprirmi nuovamente con una persona>> disse, ci fu di nuovo il silenzio e continuò a parlare.
<<Magari ancora dovró conoscerti a pieno, è solo l'inizio, ma per quel che ho visto ieri sera e per quanto sono stato bene ho capito di dover portare un qualcosa con te. E sembra di conoscerti da una vita! Ma ho bisogno di tempo, non voglio le cose di fretta. Non sei come le altre e non voglio scherzare con te, anche perché sei la mia avvocatessa>>
La ragazza abbassó lo sguardo, poi guardó negli occhi il marocchino dicendo:
<<Anche io Zac, sai, non so cosa mi sia successo stanotte>>
<<Ti sei solo fidata di me>>
La ragazza sorrise abbassando sempre lo sguardo, in quel momento era intimorita.
<<Ehy, ci proveremo. Non è facile, ma allo stesso tempo non vorró perderti. Devo solo valutare delle cose riguardo la mia vita>>
Dopodiché si abbracciarono fortemente per poi ritrovarsi le labbra vicine e baciarsi.
<<Devo andare>> disse poco dopo.
<<Dove vai?>>
<<In quartiere, i ragazzi mi stanno aspettando abbiamo da fare tante cose>>
<<Zac...>>
<<Ti giuro c'entra solo la musica di mezzo, nient'altro! E poi anche se fosse, ho la mia avvocatessa>>e rise compiaciuto.
<<La tua avvocatessa puó anche appararti il culo, ma sappi che se farai qualcosa di sbagliato, dovrai cambiare persona>>
<<Non lo faró! Faró si che questa cosa andrà avanti!>>
Prese le chiavi della grossa auto, e poi le diede un leggero bacio sulla fronte.
<<Chi l'avrebbe mai detto che un maranza stia con un avvocatessa!>>
<<Gli opposti si attraggono, sai? Anche a me fa strano>>disse la biondina.
Il marocchino rimase a guardarla per qualche secondo imbambolato, era a dir poco attraente e le faceva impazzire.
<<Ti chiamo più tardi, fai la brava>> disse poi, e andó via.

La legge con l'amore      BABY GANGWhere stories live. Discover now