Capitolo 10

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Il rientro a casa non fu uno dei migliori, vi era del silenzio da parte dei due se non la musica di sottofondo che canticchiava il moro.
<<Parcheggio qua?>>
<<Si, grazie>>
Aurora guardava ogni minima mossa, dalle mani sul volante agli occhi scuri che fissavano la strada per bene.
<<Ecco qua>>disse il marocchino dopo aver effettuato la manovra.
I due scesero e ancora prima che Zaccaria finisse la frase la ragazza lo interruppe.
<<Adesso chiamo Marilson e mi faccio venire a prend...>>
<<Zac mi dispiace, puoi anche dormire qui se vuoi e domani ti accompagno. Non volevo cacciarti in questo casino>>
Il marocchino guardó attentamente la biondina, gli fissava le labbra, aveva un'estrema voglia di baciarla ma non poteva farlo.
<<Casino? Addirittura? Ti ho semplicemente accompagnata a casa, ma potró prendere anche un taxi non è questo il problema>>
<<No davvero insisto, si è fatto anche tardi>>
Zaccaria la guardó poi l'abbracció a se.
<<Va bene rimango, ma dormo sul divano>>
Aurora annuii e salirono sopra.
<<Ciao piccola>>disse il ragazzo alla piccola cagnolina non appena entrarono.
<<È molto affezionata a te sai, da quella volta che la portasti giù riconosce perfino il tuo profumo>>
<<Che intendi dire>>
<<Incontrai Marilson al supermercato qua vicino, e Athena non voleva muoversi perché riconobbe probabilmente il tuo profumo mentre eri fuori in macchina ad aspettare>>
Zaccaria sorrise, poi si sedette sul divano.
<<Sicuro di voler dormire lì?>>
<<Si non preoccuparti, ho dormito anche in posti peggiori ti ricordo>>
<<Si giusto... beh io vado di là a cambiarmi, fai come se stessi a casa tua ovviamente>>
Il ragazzo annuii e rimase da solo per un po' nel salone.
Chiamó Marilson per assicurargli che sia tutto apposto ma in quel momento era a dir poco strano.
Si era promesso che voleva stargli alla larga ad Aurora, ma capii anche perfettamente che si trattó di una banale scusa quella di presentarsi a Lecco.
Eppure non era da lei, ma era proprio quello il punto. Zaccaria non voleva fargli affezionare ad uno come lui.
Ma quel gesto, quel gesto che aveva appena compiuto, gli si rimbombava in testa.
Non aveva mai portato ragazze giù al suo quartiere, se non qualche ragazza poco di buono.
Ed invece lei di sua spontanea volontà, ebbe il coraggio di dover affrontare uno come Zaccaria, la vita di Zaccaria!
Come un po' la scenata che fece il ragazzo qualche ora prima per poterla vedere anche per qualche secondo fuori al bar.
Ed ecco che si ritrovó a casa sua.
<<Eccomi qua>>
Zaccaria era incantato nel guardarla con il suo bel pigiama rosso di seta, non sapeva se toglierlo dalla voglia che gli faceva venire oppure rimanere imbambolato nel guardarla dato che era bellissima anche come vi era davanti ai suoi occhi.
<<Lo sai non ho nulla da darti>>
<<Non preoccuparti dormo così>>
<<Vuoi qualcosa da bere?>>
Il marocchino ci riflettó su, infondo si, aveva bisogno di bere qualcosa per sdrammatizzare quella tensione che vi era.
<<Che hai?>>
La bionda aprii il frigorifero <<Coca cola, thè, birra e del vino metà apert>>
<<Un goccio di vino lo berrei volentieri, ma solo se sono in compagnia a berlo>>
<<Ohm..Zac...a quest'ora non penso sia il caso di farmi bere>>
<<Dai solo un goccio, ma non vorró portarti sulla cattiva strada. Fa nulla lascia stare>>disse poi avendo lo sguardo basso.
<<Quale cattiva strada? Perché pensi ció? Siamo essere umani e solo perché abbiamo fatto peccati diversi non sta a significare che tu sei l'unico e solo il cattivo della situazione!>>dopodichè prese due calici e si autoconvinse a bere.
Lo faceva per lui, per farlo stare a suo agio e fargli capire che anche se vengono da due mondi completamente diversi, non stava a significare che Aurora era tutta rose e fiori.
<<Cin cin>>disse poi porgendogli il calice.
Zaccaria sorrise dolcemente poi si recarono di fuori, per poter prendere un po' d'aria fresca.
<<Hai qualcosa da dirmi?>>inizió così Zaccaria.
Aurora non sapeva da cosa partire o a dire il vero cosa dirgli.
<<Cosa?>>
<<Non so, devi dirmelo tu dato che mi son ritrovato a casa tua dopo che non ci scriviamo da un bel po'>>
<<Zac ti ho detto, avevo appena accompagnato un mio amico e mi ero pers..>>
<<Aurora lo so che stai mentendo>>
E la ragazza si fermó nel parlarsi.
Era impanicata e non sapeva più cosa fare data la figuraccia fatta.
<<Ehy, non preoccuparti eh non ti mangio mica. Solo...perché l'hai fatto?>>
La biondina sospirava fortemente.
<<A dire il vero ho una domanda a te da farti. Perché invece qualche ora prima sei passato fuori al bar?>>
<<Ero nei paraggi>>
<<Eri nei paraggi? Zac è mai possibile che ogni volta che mi ci trovo da una parte tu mi debba sempre seguire>>
<<Guarda che è stato un caso quello di stasera>>
<< A me non sembra che sia stato un caso, e poi, perché allora non sei sceso e mi sei venuto a salutare?>>
<<Eri impegnata ho visto>>
<<E allora? L'educazione dove sta?>>
<<Okay, l'ho fatto apposta>>disse poi alquanto serio dicendo la verità.
<<E tu preferisci venire a cercarmi per vedere dove sono anziché scrivermi?>>
<<Aurora è complicato>>
<<Cosa Zac? Allora lo ammetto anche io, avevo voglia di vederti, per poterti parlare di ció>>
<<Del mio perseguimento fuori al bar?>>disse ridendo.
<<No! Ma del tuo comportamento strano!>>mentre Aurora era più che seria.
Il marocchino gli prese il viso tra le mani in modo da poterla guardare attentamente negli occhi.
<<Non possiamo continuare questo, sono troppo diverso da te e ho paura di farti soffrire>>disse poi calmo e tranquillo.
<<Perchè? Perchè hai paura di farmi soffrire>>
<<Sapevo che ti saresti affezionata>>
<<Zac.. io..tu mi hai dato maniera di farmi affezionare a te! A dire il vero non eri manco il mio tipo ma da quella cena assieme ho capito tanto di te>>disse poi la bionda super furiosa.
<<Lo so, infatti ho capito solo dopo di aver sbagliato. Ti ho dato il meglio di me e ti ho parlato apertamente e sinceramente. Ma non penso di meritarti Aurora. Tu mi fai impazzire e sei la ragazza perfetta che non ho mai conosciuto, nonché mia avvocatessa. Ma credimi che con le donne sono un mostro e non voglio farti soffrire, ancora non ho la testa>>
<<Beh non hai la testa perché forse ancora non hai trovato la donna giusta se non solo puttane della strada. Zaccaria tu non sei così, sei pieno di sentimenti e amore da dare. Sei bravo, bravissimo e ti faresti uccidere per ottenere ció che vuoi. Ma per me non ha un bel senso nulla quello che stia succedendo tra noi. Mi vuoi ma hai paura. La vita è una cazzo e costruiscitela ottenendo ció che vuoi realmente!>>
Delle piccole lacrime le percorrevano il viso, Aurora entró in casa rimanendo solo il rapper fuori al balcone.
Posó il calice di vino in cucina e andó in camera da letto sua.
Si sfogó, finalmente cacció tutto quello che si sentiva di dire.
Ma non voleva più vederlo, le faceva troppo male.
<<Me ne vado>>si sentii dire la biondina dall'altra parte della casa.
Uscì fuori dalla stanza e si diresse verso il marocchino.
<<Facciamo finta che non sia successo nulla okay? Mi dispiace Aurora ma ho bisogno di tempo per pensare, devo prima cambiare me stesso>>
<<Dal momento in cui penserai, sappi che non ci saró più. Facciamo finta di nulla allora, ti aiuteró solo quando avrai bisogno di me per il lavoro Zaccaria>>
Il ragazzo era dispiaciuto di tutto ció che stava accadendo, prese il borsellino che vi era sul divano e andó via.
Aurora corse nel letto e si sfogó in un pianto liberatorio, mentre Zaccaria era ormai troppo preso dalla situazione e amareggiato da tutto, mentre vi era sotto al palazzo aspettando un taxi che lo portasse a casa.
Forse è proprio vero, non doveva finire così.
O vero, non doveva iniziare così Zaccaria dando tutto se stesso proprio come Aurora, che stava riuscendo ad innamorarsi nuovamente.

La legge con l'amore      BABY GANGWhere stories live. Discover now