1-Figli e genitori*

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L'auto sfrecciava sull'asfalto con una velocità di centotrenta chilometri orari. Le poche macchine che viaggiavano sull'autostrada erano tutte dirette verso la città degli angeli. Emily Senders appoggiò, annoiata, la testa sul finestrino della Porche nera del padre. Lei e i suoi genitori avevano lasciato New York da una decina di giorni passando per Chicago, St Louis e Las Vegas, da cui si erano allontanati da meno di un'ora. Emily non vedeva l'ora di giungere a destinazione: Los Angeles, la città dei suoi sogni. Aveva anelato un milione di volte di visitare quel luogo ed ora, finalmente, i suoi desideri stavano per avverarsi. La ragazza alzò la testa e guardò i genitori. Un altro dei suoi desideri era di farsi degli amici. Non era una persona molto socievole e la sua timidezza le rendeva difficile il relazionarsi con gli altri. Per questo sperava che i genitori le lasciassero un po' di libertà in quella vacanza: aveva deciso di provare ad essere diversa.

-Syd, va tutto bene?- domandò il padre, Liam, alla moglie distogliendo per un secondo lo sguardo dalla strada.

Sidney si contorceva le mani, gesto che ripeteva tutte le volte che era nervosa. Emily abbassò il volume della musica e si tolse una cuffia, in modo tale da ascoltare il discorso dei genitori.

-Terrorizzata.- rispose la donna con lo sguardo fisso sul paesaggio davanti a lei -Sono anni e anni che non li vedo. E se non ci considerano più come prima? E se per qualche motivo loro avessero cambiato idea?-

-Syd, tu per loro rimarrai sempre la stessa. Sono pur sempre i nostri migliori amici.-

In quel momento, Liam posò una mano sulla coscia della moglie e piano piano la massaggiò con il pollice. Emily girò lo sguardo verso il finestrino, lasciando così un po' di privacy. Le avevano raccontato dei loro amici un sacco di volte, senza mai scendere in particolari. Le sue uniche informazioni erano quelle di un gruppo di amici tutti di New York e tutti della stessa età. Finito il liceo, si separarono per poi rincontrarsi dopo anni e, in seguito a matrimoni, traslochi e figli, si allontanarono di nuovo. L'ultima volta che si erano visti fu proprio alla nascita di Emily, avvenuta quasi sedici anni prima. Ma finalmente avevano deciso di rincontrarsi. La ragazza si rimise la cuffia, alzò la musica, chiuse gli occhi e, dopo un paio di canzoni, tutto divenne buio.

°*°

-Skyler! Vieni subito qui!-  urlò Amy alla figlia che, sbuffando, andò dalla madre.

-Cosa vuoi? Fai che sia una cosa veloce dato che sto uscendo.-

La donna mise i pugni sui fianchi e guardò la figlia con sguardo di rimprovero  -Tre cose signorina e ascoltami bene: uno, non ti permettere di rispondermi in modo così sgarbato; due, vedi di metterti qualcosa addosso dato che non siamo in spiaggia; e tre, mi dispiace ma non vai da nessuna parte. Oggi dobbiamo stare tutti a casa. -

Skyler Kindel batté un piede a terra in segno di protesta.

-Mamma, non è giusto! Io, Zack e Jason dobbiamo andare ad un Red Carpet stasera. Lo stiamo programmando da settimane, non puoi dirmi di rimanere a casa proprio oggi!-

Infastidita, Amy ribatté -Sky, sono ormai mesi che io e tuo padre te lo stiamo dicendo:"Non prendere impegni che verranno dei nostri amici a cena" perciò non dire che non ti abbiamo avvisato. Guarda tuo fratello, a differenza tua lui non ha fatto scenate del genere e rimarrà con noi come deciso.-

In quel momento Chase e il figlio Eric, usciti dalla cucina, fecero capolino nella sala da pranzo trasportando un tavolo. Il ragazzo guardò la madre e la corresse.

-Ehm, in realtà anche io dovrei uscire questa sera.- la madre si girò con occhi infuocati verso di lui che, spaventato, alleggerì la sua situazione -Ma ho già riferito ai ragazzi che arriverò più tardi. Per la cena ci sono, conoscerò i vostri amici e poi uscirò sul tardi.-

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