17-Il discorso

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Verso tardo pomeriggio iniziarono ad arrivare i primi "ospiti". Da soli, oppure in compagnia di mogli o mariti, gli invitati godevano della loro permanenza, in attesa della riunione, nell'eleganza. Donne con vestiti eleganti e uomini in smoking, vagavano per il soggiorno(trasformato in una grande sala)assaporando antipasti e sorseggiando dai bicchieri in vetro.
Avendo scoperto all'ultimo momento di tutta quell'eleganza, i ragazzi si trovarono impreparati. Skyler andò a scavare nel suo armadio alla ricerca di un capo adatto all'occasione e, dopo averne trovato uno color verde smeraldo, ne prestò uno azzurrino per Emily mentre Chris si arrangiò, per sua volontà, con una camicia ed un paio di pantaloni neri.
In seguito, i ragazzi uscirono dalle loro camere e si diressero verso il salone già pieno di gente.
I quattro ragazzi si avvicinarono al tavolo del buffet, mentre le ragazze osservarono gli ospiti in cerca di qualche volto famigliare.
-Non so voi ma io non conosco nessuno.-ammise Christina guardando i suoi che parlavano con un'altra coppia.
-Non sei l'unica, é la prima volta che vedo tutti loro.-disse Emily stringendosi le spalle.
-Io forse riconosco qualcuno.- Skyler alzò il braccio e indicò Amy-Vedete l'uomo con cui sta parlando mia madre. Ecco, lui l'ho già visto.
Entrambe le ragazze si girarono e videro un uomo sulla quarantina dal capelli corvini e gli occhi verde smeraldo che parlava con la madre di Skyler. Eppure le due ragazze lo videro per la prima volta.
In quel momento Syd arrivò alle loro spalle. La donna sfoggiava un tubino blu che metteva in risalto la corporatura perfetta.
-Emily.-disse rivolgendosi alla figlia-Vorrei farti conoscere una persona, vieni con me.
Prima di seguire la madre, Emily guardò Skyler e Chris, che un cenno le dissero di andare con la donna.
Syd andò avanti a testa alta, salutando alcuni ospiti con un cenno della mano e un sorriso, ma diventò seria nel momento in cui di trovò di fronte ad una donna che dava le spalle. L'ospite aveva gli stessi capelli corvini e la stessa pelle biancastra della madre, ma il vestito, color rosa confetto, era al di fuori dello standard della donna. Syd fece un gran respiro, e poi la chiamò per nome-Dakota.
L'ospite si girò ed Emily notò altrettanta somiglianza tra le due donne.
-Sidney, mi stavo giusto chiedendo quando saresti venuta a salutarmi.-annunciò Dakota spostandosi una ciocca di capelli.-Sai, sinceramente non mi aspettavo che tu cercasi il mio aiuto, ti stai indebolendo sorellina?
"Sorellina?" Emily rimase perplessa, non poteva credere che la madre avesse una sorella e che non gliel'avesse detto.
-No, abbiamo solo bisogno di persone, ma di questo ne parleremo più avanti.-Syd fece avvicinare Emily che era rimasta un po' in disparte-Credo che ti farebbe piacere conoscere tua nipote. Lei é mia figlia Emily.
-Piacere di conoscerti.-Dakota le porse la mano e, titubante, Emily eseguì lo stesso gesto.-Allora, hai avuto anche tu i poteri? Sai te lo chiedo perché a volte non succede.
La donna scandì bene l'ultima frase, come per sottolineare un'importanza. Syd, a quel punto, fece staccare la mano della figlia da quella della zia.
-Lo sapevo che non era una buona idea farti venire.
-Qual'é il problema? Le sorelle dovrebbero condividere le cose e dovrebbero aiutarsi.
-Non ci credo, sei ancora incazzata per la storia dei poteri.-annunciò Syd cercando di sfidarla. Liam, che fino a quel momento stava accogliendo gli ospiti, corse in contro alla moglie nel momento in cui capí di dover fermarle. Anche Amy e Chris ebbero la stessa idea.
-Che succede? Ah ciao Dakota.-domandò Liam alla moglie.
-Il solito. É incazzata perché io ho avuto i poteri e lei no.
-Essendo la primogenita avrei più diritto di te di esercitare questo dono.-ammise Dakota alzando la voce, procurando così l'attenzione di tutti i presenti.
-Non é una questione di anno di nascita.-disse Amy-Si vede che Syd ha qualcosa in più di te. Dai, lo devi ammettere che tra lei due lei é più forte.
In quel momento i ragazzi, Sky e Chris si avvicinarono al gruppo che si era formato intorno alle due donne, mentre Alex, si posizionò al fianco di Emily.
-Lei chi é?-domandò il ragazzo indicando Dakota.
-La sorella di mia madre.
Alex la guardò perplesso-Non pensavo che tu madre avesse una sorella, non l'ha nominata nella storia della sua vita l'altra volta.
-Non lo sapevo neanche io, l'ho appena scoperto.
In tutta la sala era calato il silenzio, tutti i presenti erano attirati dalle voci delle due donne. Matt, ormai stufo di risentire gli stessi discorsi da anni, decise di farle smettere.
-Syd, risparmiati la voce per il discorso e le litigate per il dopo-discorso. Ti prego mi state facendo venire il mal di testa, tutte e due.-poi si rivolse all'intera sala-Ora, se volete seguirmi potrete prendere posto nella stanza allestita per il discorso.
Matt iniziò ad incamminarsi verso la stanza segreta seguito a ruota da tutti gli ospiti mentre Syd ed Amy chiusero la fila.
Una volta che gli ospiti entrarono, le due donne rimasero fuori.
-Amy, non é ancora arrivato.-disse Syd contorcendosi le mani.
-Stai tranquilla, conoscendo Nick arriverà di sicuro. Dagli solo un paio di minuti e sarà qui.
-E se invece avesse cambiato idea?-la donna sbirciò dentro alla porta e guardò le persone li presenti-Io ho bisogno di lui.
-Allora ammetti di amarlo ancora.-disse Amy sorridendo alla migliore amica.
-Io credo...
-Tesoro, dovresti iniziare.-Liam uscì a chiamare la moglie e a Syd iniziò a battere forte il cuore. "E se avesse sentito tutto?"
-Ora arrivo.-Liam rientrò e la donna tirò un respiro di sollievo-Dici che ci ha sentite?
Amy scosse la testa
-Non lo so. Dai, entra e inizia il tuo bellissimo discorso.-la donna le sistemò una ciocca ribelle e, dopo averla guardata, aggiunse-Andrà tutto bene, stai tranquilla.
Sidney guardò verso il corridoio come se fosse in attesa di qualcuno-Appena arriva avvisami.
-Non mi muoverò da qui.
Syd fece un gran respiro ed entrò. Mentre attraversava il corridoio tra le file di sedie si sentì gli sguardi di tutti rivolti contro, e, per alleviare il fastidio degli sguardi, iniziò a guardarsi intorno. Avevano trasformato davvero bene quella stanza. Tutte le sedie erano occupate e formavano due grandi aree, e lasciando naturalmente un corridoio in mezzo alle due. Il corridoio finiva con un grande tavolo dove, dietro, stavano seduti Jess, Matt, Liam e Chase, mentre il suo posto era in piedi su un piedistallo con la sola compagnia di un leggio. Appena giunse alla sua posizione iniziò a guardare il foglio sul leggio, dove erano inseriti i punti da trattare. Fissò quelle parole invano, non riusciva a ricordarne il significato da quanto era nervosa. Sentiva solo il suo cuore battere all'impazzata, gli altri rumori erano spariti. Strinse le due mani sui bordi del leggio e, dopo averne ghiacciato un pezzo, trasse un sospiro e iniziò a parlare.
-Vorrei iniziare ringaziandovi, da parte mia e del mio gruppo, per questo aiuto che ci state offrendo. Sappiamo che per averlo abbiamo dovuto chiederlo prima, ma vogliamo ringraziarvi comunque per non averci detto "no" oppure di non averci chiuso il telefono in faccia.
Lo sappiamo che sono anni che non vediamo la maggior parte di voi, e anche per questo siamo felici di avervi qui questa sera. Se siete seduti su quelle sedie, e in questa stanza, non significa che questa riunione era solo una scusa per uscire di casa e abbandonare i figli o per vedere come stanno i vostri vecchi amici, ovvio dire che il 25% del perché siete qui è proprio per quello, ma voi avete deciso di mettervi in gioco, di affrontare un pericolo enorme e rischiare tutto. Ecco perché vi siamo grati, ci date una mano a combattere una guerra che non é vostra, una guerra della quale non potrebbe fregarvene un cazzo. Eppure siete qui, ora. Noi non potremmo essere più felici.
La seconda cosa di cui vorremo parlarvi é Justin.
Alcuni di voi lo conoscono perché ne hanno sentito parlare mentre altri lo conoscono di persona. Voi tutti sapete che alcuni di noi in questa stanza sono ninfee che possono controllare la natura, e tutti sapere che anche Justin può controllare il fuoco. Ecco, il nostro nemico non vuole più accontentarsi di un solo potere, li vuole tutti e quattro, ma non da me, Amy e Jess. Li vuole dalle nostre figlie. Molti di voi hanno dei figli, come vi sentireste se venissero minacciati da qualcuno di pericoloso che potrebbe fare loro del male? Se i vostri figli venissero torturate nel peggiore dei modi, e credetemi ho provato sul mio stesso corpo le crudeltà di Justin, come vi sentireste?
Ecco, questo é quello che proviamo noi in questo momento.
Justin vuole guerra, in questi anni ha creato un esercito e ha intenzione di muoverlo contro di noi.  Noi crediamo che sia un grande esercito, ne siamo quasi certi, per questo vi abbiamo chiesto di venire: formiamo un piccolo esercito a modo nostro, basato sull'amicizia e sulla lealtà. Vedrete che nessuno ci potrà distruggere.
Ma non vi garantiamo una vittoria senza feriti: non voglio dire che nessuno si farà male, non sarebbe vero, quindi vi mettiamo in guardia su questo fronte. Non sappiamo se qualcuno verrà ferito gravemente o se qualcuno morirà, ma sappiamo che qualcuno si farà male fisicamente e qualcuno potrebbe anche moralmente. Ci é sembrato giusto avvisarvi almeno su questo.

Syd fece una pausa, e, proprio in quel momento, Amy si sporse più di prima facendo un segno all'amica. Sidney all'inizio non capí, ma poi si ricordò che mancava ancora una persona.
Iniziò a tremare e a contorcersi le mani serrando i denti. Non si sentiva pronta a vederlo perciò tenne lo sguardo rivolto verso il basso.
Nel silenzio si sentirono dei passi che si avvicinavano e iniziarono i primi bisbigli degli invitati. Syd, sempre a testa bassa, guardò il marito con la coda dell'occhio, e, dal modo in cui guardava il nuovo arrivato, aveva capito che era davvero lui. Iniziò ad alzare lo sguardo verso la figlia che osservava quell'uomo come fosse un fantasma. "Si era forse rispecchiata in lui per il loro simile aspetto?"si domandò la donna. Syd prese coraggio e alzò lo sguardo, e, in quel momento, i suoi occhi neri incontrarono quelli azzurri di Nick.

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