Giorno 5: Passeggiata

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5 dicembre.

«E allora si è scagliato su di lui», concluse Epel, con entusiasmo, raccontando l'ultima partita che ha fatto con il club di Magishift.

Jack, Ortho e (Y/n) stavano ascoltando, i primi due con animato interesse, intervenendo e commentando, la terza con più distacco. Ricordava ancora vividamente quando aveva perso i sensi sul campo davanti a tutta la scuola, l'intera questione Magishift era ancora una nota dolente all'interno della sua memoria, quindi preferiva rimanere leggermente indietro rispetto agli altri tre e ascoltare in silenzio mentre passeggiavano lungo la via principale. O almeno questa voleva essere l'intenzione, poiché la sua attenzione fu attratta da ciò che disse Epel un paio di minuti dopo.

«Sì, decorano tutta Harveston con le luci colorate».

Si era persa buona parte del discorso, non aveva la più pallida idea di quello che stavano dicendo, ma se avevano appena nominato le luci colorate ed era dicembre, sentiva che il discorso era pertinente al Natale, quindi si intromise a gamba tesa.

«Ad Harveston festeggiate il Natale?». Si rese conto di aver fatto una figuraccia solo quando ricevette due occhiate stranite e una terza confusa. «Oh, scusate, non volevo essere scortese», fece un passo indietro per l'imbarazzo, tornando alle spalle del gruppetto.

Credeva che la questione si sarebbe chiusa lì, o forse lo sperava, ma Ortho si era incuriosito troppo e le volò accanto. «(Y/n) (Y/s)-san, che cos'è il Natale? Ricercando nei miei database non trovo alcun risultato per la ricerca», le aveva chiesto rivolgendole gli occhioni dorati.

Aveva due opzioni: evitare il discorso e continuare la passeggiata verso i dormitori come se nulla fosse o rispondergli normalmente. (Y/n) scelse una terza opzione.

«È una festa bellissima!», gli disse con troppo entusiasmo, spaventando l'umanoide. «Si preparano dolci, l'albero e la città è piena di luci!»

«Quindi è per questo che hai chiesto se ad Harveston si festeggia il Natale», domandò retorico Jack.

«Mi dispiace, (Y/n)-san, ma si tratta di un'altra festa», si scusò Epel, incerto su come comportarsi con lei.

Loro due non si conoscevano molto bene e adesso (Y/n) era certa che non avesse nemmeno dato una buona impressione. Si era lasciata trasportare dall'entusiasmo, aveva parlato senza pensare e se ne stava pentendo amaramente, per la seconda volta in pochi secondi.

«Cos'ha di speciale questa festa?».

Ci pensò Jack a tirarla fuori da quella situazione, come un barlume di speranza in mezzo al mare di imbarazzo. Aveva notato che si sentisse a disagio, perciò aveva pensato di salvarla. Non si aspettava, invece, di ricevere uno sguardo dagli occhi scintillanti.

«Davvero vi interessa?», era speranzosa.

Ortho annuì immediatamente. «Per favore, (Y/n) (Y/s)-san, raccontaci tutto quello che sai riguardo il Natale, vorrei aggiungerlo ai miei database».

Guardò anche gli altri due, in cerca di una risposta altrettanto affermativa e li vide entrambi annuire.

«Oh, beh, allora, in questo caso... Cominciodall'inizio. Come vi dicevo il Natale è una festività...», e cominciò a parlare,con gli occhi che le brillavano per l'emozione e tre persone che laascoltavano, mentre continuavano la loro camminata verso i dormitori.

Christmas in a land without ChristmasHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin