Giorno 18: Cioccolato

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18 dicembre.

La mensa era chiassosa, come sempre, ma il caos non stava affatto intaccando (Y/n), che continuava a rimanere riversa su uno dei tavoli, con la faccia nascosta fra le braccia. Quella notte aveva fatto le ore piccole, molto piccole, e adesso aveva gli occhi che le bruciavano, un gran mal di testa e la voglia di lamentarsi tutto il giorno, soprattutto per fustigarsi mentalmente per aver fatto una cosa simile. Voleva solo portare un po' di spirito natalizio nel dormitorio, fare un albero, qualche decorazione, ma era certa che cercare un abete di plastica da Sam sarebbe quasi certamente stata un'impressa impossibile, o forse no; fatto sta' che ha pensato di costruirsi un alberello da sola, con carta colorata, ritagli di giornale e tanta colla. Non aveva internet, né cellulare, quindi non poteva ricercare qualche tutorial online e per questo si era dovuta arrangiare ripescando dalla memoria quella volta in cui aveva fatto qualcosa di simile alla scuola elementare, e aveva finito per passare quasi l'intera notte rimuovendo pellicole di vinilica dalle dita e dal tavolo e a scartavetrare i pezzi di carta che si incollavano dove non dovevano, con il risultato che avrà dormito solo poche ore. Per fortuna non c'erano lezioni, né esami, erano solo gli ultimi giorni liberi prima che l'intera scuola partisse per tornare a casa, quindi poteva permettersi di morire di sonno su un tavolo della mensa, prima di fare colazione.

«Ehi, tutto bene?», una mano si era posata sulla spalla, scuotendola piano, e la voce risuonava come preoccupata, ma (Y/n) non sollevò subito il capo, mugugnò solamente, avendo già riconosciuto a chi appartenesse.

«No», quando si rivolse a lui, strizzò gli occhi, inondata da una fitta luce, «stanotte ho dormito pochissimo e mi fa male la testa», ammise.

Quando gli occhi si abituarono riuscì a inquadrare il volto preoccupato e scrutante di Trey.

Scosse la testa. «Perché hai dormito così poco?»;

«Stavo cercando di fare un alberello di carta, per decorare il dormitorio per Natale, ma devo aver perso la manualità, da quando sono qui», spiegò, prima di vederlo sospirare.

Trey si sedette accanto a lei e le accarezzò la schiena per alcuni secondi, come in una sorta di conforto.

«Natale?»

«È una bella festa, dovresti vederla! E le decorazioni portano lo spirito di Natale in ogni luogo in cui vengono messe. Volevo solo... che Ramshackle fosse più accogliente e calda», abbassò lo sguardo, sia perché giù di morale, sia perché gli occhi le bruciavano troppo per continuare a tenerli così aperti.

«Stasera vai a letto presto, devi recuperare ciò che hai perso», (Y/n) annuì, mentre Trey rovistava per alcuni istanti in tasca, prima di strofinarle nuovamente la schiena, con un dolce sorriso sulle labbra. «Intanto hai bisogno di guadagnare un po' di energie per poter sopravvivere alla giornata». La ragazza mugugnò sonoramente: non sapeva se ce l'avrebbe davvero fatta a resistere.

Intanto Trey si alzò dalla sedia, lasciando un piccolo involucro sul tavolo, di cui lei si accorse un po' tardi. Lo guardò con aria interrogativa, chiedendogli che cosa fosse e ricevette sempre quel dannato sorriso.

«Prendilo, è per te, ti aiuterà a stare meglio. Ci vediamo», si allontanò subito, forse perché impegnato con altro.

(Y/n) osservò ancora una volta il pezzettino quadrato di stagnola opaca, poi lo aprì curiosa, ma troppo stanca per esprimerlo con gli atteggiamenti, e al suo interno vi trovò un pezzo di cioccolato. Guardò un'ultima volta le spalle del senpai che si allontanava e poi sorrise fra sé. «Grazie, Trey».

Christmas in a land without ChristmasWhere stories live. Discover now