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Stanotte alzerò gli occhi e
guarderò la luna...
E saprò che, da qualche parte,
tu starai facendo lo stesso.
~ Nicholas Sparks

Disteso su una morbida coperta blu, Noah continuava a fissare pensieroso quelle cinque lettere corsive scritte sul bracciale in oro bianco. Il corvo era ancora presente sul davanzale della sua finestra; fissava il ragazzo come se stesse aspettando una sua mossa, ma il giovane parve ipnotizzato così, il volatile, per attirare la sua attenzione batté le ali ed emise un piccolo verso richiamandolo e solo quando Noah si girò nella sua direzione, l’uccellaccio pescò, da dentro un piccolo baule aperto, una foto che poi posò sulla scrivania del ragazzo. Alzandosi e scansando i cocci di vetro della lampada che giacevano ancora sul pavimento, Noah posò il suo sguardo sulla foto e come un colpo di fulmine pensò subito ad una persona che poteva aiutarlo così afferrò velocemente le chiavi della sua moto e le posò, insieme al bracciale, nella tasca dei suoi jeans prima di uscire però, come d’istinto, si girò verso il corvo.

«grazie.»

Subito dopo, pensando a ciò che aveva appena fatto corrugò la fronte e chiuse gli occhi scuotendo la testa.

«adesso parlo anche con i corvi. Se i manicomi fossero stati ancora aperti ci sarei andato da solo.»



Un colpo, due colpi e al terzo la porta si aprì e Noah subito individuò una folta capigliatura rossa, ma non era la persona che stava cercando.

«salve signora Moore, vostra figlia è in casa?

Solo dopo Noah poté notare lo sguardo gelido che la donna di fronte a lui gli aveva rivolto.

«mi dispiace ma, non vedo mia figlia da quando tu hai ucciso e poi fatto sparire Celia.»

Queste parole non fecero alcun effetto, ormai lo pensavano tutti che era stato Noah ad aver fatto scomparire Celia d’altronde era l’ultimo che l’aveva vista.
Un forte suono fece rialzare lo sguardo al giovane che si ritrovò di nuovo a fissare una semplice porta bianca.

«vorrà dire che la troverò da solo.»

Sussurrò tra sé e sé iniziando a camminare senza una meta vera e precisa e, perso in una strada affollata, non poteva far a meno di domandarsi dove potesse essere, ma come un colpo di fortuna, la risposta non tardò ad arrivare; a pochi passi da lui vide la ragazza con i capelli rossi camminare velocemente così, sapendo che se si fosse avvicinato a lei davanti a tutti avrebbe anche urlato per farlo allontanare, facendo attenzione a non farsi vedere, iniziò a seguirla.



Una grande quercia giaceva sulla sommità della collina come un vecchio addormentato accanto ad una piccola casa che Noah raggiunse a passi svelti. Davanti a lui si presentò una porta sverniciata di rosso dopo si intravedevano delle piccole macchie bianche. Il ragazzo avvicinò la mano per bussare, ma la porta si aprì. Noah fece prima un passo lento, si guardò intorno, e non vedendo nessuno, si chiuse la porta alle spalle.

Davanti a lui si presentò un piccolo divano in pelle rossa, per quel poco che era rimasta, e davanti ad esso un piccolo tavolino rotondo faceva da appoggio ad un libro. Noah si avvicinò e ne lesse il titolo: Bestiario. Il ragazzo lo aprì e notò che c’era un segnalibro posto su una determinata pagina, così aprì piano il libro e questa volta, in una scritta quasi incomprensibile, riuscì a leggere il titolo che citava sette lettere.

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⏰ Last updated: May 16 ⏰

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~ Il mistero di Celia ~  Where stories live. Discover now