AMELIA
Eppure resta
che qualcosa è accaduto,
forse un niente
che è tutto
-Eugenio Montale
L'impatto con l'aria fredda esterna mi calma, ma l'incantesimo dura solo pochi secondi perché davanti a me, nel momento meno opportuno della mia vita, spunta il mio fidanzato ricoperto da un gigantesco mazzo di rose rosse.
Deglutisco visibilmente quando il senso di colpa per quello appena successo mi assale, soffocandomi.
Carlo ondeggia in avanti, impacciato a causa dell'ingombro dei fiori, ed io prego internamente che la penombra sia sufficiente a celare la mia faccia sconvolta.
«Sorpresa!» Esclama a fiato corto porgendomi il mazzo, che accetto meccanicamente. Si acciglia, probabilmente preoccupato dalla mia poca reattività.
«Sei sorpresa, vero?» Chiede titubante scrutandomi meglio. I suoi occhi dorati scorrono su tutto il mio corpo e non cela un mugolio di approvazione per il mio abbigliamento prima di tornare a guardarmi più accigliato di prima. «Lo sapevo, Tonia non ha tenuto la bocca chiusa, dovevo aspettarmelo» sospira sommessamente e percepisco il tocco leggero di Tonia sulla schiena.
Mi risveglio dal mio stato di trance e sotterro la coscienza sporca nel reparto più nascosto della mia mente. Dovrei essere felice di vederlo, dovrei saltare su e giù dalla gioia e sprofondare tra le sue braccia; ma non riesco a sentire nulla. Sono intrappolata in uno spazio vacuo, prigioniera dell'apatia che ha preso il posto della rabbia e poi della vergogna.
«No, non ha detto nulla. È opera sua?»
«Nostra» mi corregge Oliver, che sbuca dal nulla. Mi porto una mano al cuore per lo spavento «Siete tremendi!» sentenzio davanti alle loro risate divertite.
Ecco perché non è venuto in orario al Jackson's, stava orchestrando tutto questo. È sicuramente una pedina di Tonia, se fosse stata lei a sparire per ore sarebbe stata troppo sospetta.
«Stai bene?» Mi chiede Carlo, giustamente non convinto dal mio atteggiamento. Avvicina il pollice alla mia guancia per accarezzarmi ma mi ritraggo istintivamente per paura che la pelle umida possa tradirmi. La delusione scolpisce il suo volto angelico ed abbozzo un sorriso tirato.
Se solo sapesse quante bugie gli ho raccontato da quando sono qua ne morirebbe - ed io non potrei mai perdonarmi se gli facessi del male.
«Benissimo, mi hai solo colta alla sprovvista»
«Sai, è così che funziona con le sorprese: sono inaspettate. Altrimenti non si chiamerebbero sorprese, amore.»
Rimango in silenzio a fissare le rose tra le mie mani. Sono enormi e sprigionano un profumo dolce e delicato, come lui. Non me le merito, non mi merito Carlo.
«Davvero, è tutto okay? Sei strana...»
«Sono solo stanca, scusa.» La mia giustificazione è talmente patetica che non convincerebbe neanche un bambino, ma non ho molta altra inventiva dalla quale attingere.
La fortuna sceglie di assistermi e Carlo non indaga oltre, per ora.Rientriamo insieme nel locale, scortati da Tonia e Oliver che si scambiano giudizi silenziosi.
«Ohhh la coppietta felice» mugola Meredith alla vista delle rose. Mi siedo al tavolo a testa bassa. Ho paura che se la alzerò incrocerò i suoi occhi verdi e intensi e il muro che mi sono creata crollerà con la più piccola delle pressioni.

KAMU SEDANG MEMBACA
𝐏𝐄𝐑 𝐒𝐄𝐌𝐏𝐑𝐄 𝐓𝐔𝐀
Romansa☝🏼🤠I primi capitoli sono da revisionare e modificare. Verranno presto sostituiti con la versione migliorata, più in linea con il resto della storia🤠☝🏼 T.W.: Questa storia contiene linguaggio esplicito, violenza, dinamiche tossiche, utilizzo di...