30 • Tell me pretty lies

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«Have you ever seen the Hell in someone's eyes and loved it anyway?»-Maram Rimawi

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«Have you ever seen the Hell in someone's eyes and loved it anyway?»
-Maram Rimawi

Pov: Amelia

A volte è difficile percepire il pericolo, ma giuro che negli occhi di Kai non ho percepito nulla se non rammarico.

Quando sono salita sulla sua macchina, quando sono stata portata al Reed, che sarebbe finita in malo modo me lo urlavano le viscere. Era un sentimento primordiale, un grido di sopravvivenza, l'istinto che sovrastava la ragione pur di tenermi al sicuro.

Ma cinque secondi fa, con Kai, nessun istinto, nessuna paura, nessun pericolo.
Voleva mettermi in guardia, voleva scusarsi.
Ed io sì, mi sono scostata, gli ho intimato di andarsene, ma solo perché sapevo che con Mason a pochi metri di distanza la serata sarebbe finita nel sangue, inevitabilmente.

Forse gli avrei permesso di parlare in altre circostanze, nonostante il ribrezzo che provo per lui.
Forse sono inevitabilmente attratta da tutto ciò che orbita intorno al Reed, perché fa parte della storia di Mason ed ora anche un po' della mia.

Ma di una cosa sono assolutamente certa ora, mentre corro tra le persone per tornare al tavolo: non possiamo lasciare quei due da soli, è assolutamente fuori discussione. Non posso permettere che nessuno si faccia male stasera.

Adocchio la capigliatura dorata dell'altro Wood, ed inizio a chiamarlo ancor prima di arrivare vicino a lui, a polmoni pieni e poi svuotati.

«Anthony!»

Percepisce l'urgenza nella mia voce, pregna di preoccupazione e mi agguanta per le spalle, aiutandomi a stare in piedi.

«Fuori, Mason»
«Calmati, respira»
«Devi andare fuori» sputo di tutto punto, scuotendo la testa.
Anthony guarda me, poi Tonia, poi di nuovo me in un susseguirsi di apprensione e confusione.
«È con Kai» chiarisco.
Basta nominarlo per farlo scattare: indurisce la mascella e lascia andare la presa che aveva su di me. Ha compreso la gravità della situazione.

«Voi due restate qua»
«Ma...» provo ad oppormi, ma non me ne dà il tempo.
Sparisce.

«Tonia» soffio, implorandola con lo sguardo di non so nemmeno io che cosa.
Lei strofina le labbra imbalsamate dal lip gloss e mi prende per mano.

«Col cavolo che rimaniamo qua. Dannato sarà il giorno in cui mi farò dire cosa fare da un uomo
Mi squadra con un sorrisone di incoraggiamento, sapeva che avevo bisogno di sentirmelo dire.
Quello che davvero intende è: tu hai bisogno di andare, ed io sarò con te.

E questo vale più di qualsiasi altra cosa.

«Sono da quella parte» indico con la mano libera e mentre l'altra si dà forza dalla presenza di Tonia.

Andrà tutto bene. Deve andare tutto bene.

Torno sui miei passi, ma dei ragazzi non c'è traccia, si sono come volatilizzati.
Inizio a temere il peggio e non riesco a fermare la mente che divaga nei pensieri più tremendi che riesco a concepire.

𝐏𝐄𝐑 𝐒𝐄𝐌𝐏𝐑𝐄 𝐓𝐔𝐀Donde viven las historias. Descúbrelo ahora