2: Hogwarts Express

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Un calcio ben assestato. Varie risate. Delle grida femminili.

-James Fleamont Potter! Alza subito il culo da quel letto!- strillò la madre, Euphemia.

-Mamma- mugolò James, ancora immerso nel mondo dei sogni -fammi dormire ancora un po', ti preeeego-

- Assolutamente no, Prongs! Oggi si torna a scuola e siamo in ritardo!-

-Sir, cane deficiente che non sei altro, non capisci? Stavo sognando lei!- ribatté James mentre si precipitava in bagno.

-Lei?- ribatté Remus, sconcertato. A differenza degli altri, era già vestito di tutto punto, con il baule ai suoi piedi -Intendi Lily Evans?-

-No, guarda, Rem, intendevo questo cane pulcioso- arrivò la voce di James dal bagno, alludendo a Sirius che, trasformatosi in cane, cercava di abbattere la porta.

- Felpato, finiscila! Vuoi vedermi nudo?-

Sirius, ritornato ragazzo, fece finta di vomitare.

- No grazie davvero Ram, non ci tengo . . . Sai, ti ho già visto senza niente addosso-

Si udì distintamente un grido strozzato al di là della porta, attutito dal rumore dell'acqua del rubinetto, unito a un coro collettivo di -Sirius!-



Mezz'ora più tardi, James usciva da Villa Potter, seguito a ruota da Codaliscia, Felpato e Lunastorta, che avevano trascorso la fine dell'estate a casa del loro amico malandrino.

Erano, come sempre, in ritardo, e quando oltrepassarono la barriera tra il binario 9 e 10, per immergersi negli sbuffi di vapori del treno che fecero appannare le lenti degli occhiali di James, mancavano tre minuti alle 11.

Poteva andare peggio.

Videro subito Frank, mano per la mano con Alice, e si affrettarono a raggiungerli.

-Jamie!!- cinguettò la ragazza.
James alzò gli occhi al cielo, divertito, prima di ribattere:
-Prewett, seriamente? Non mi vedi da mesi e mi chiami con un soprannome peggio di quelli che mi appioppa mia madre?- poi però se la strinse al petto: conosceva Alice da molto tempo, poiché
sua madre e quella di Alice erano amiche da Hogwarts, e anche quando la scuola era finita avevano mantenuto lo splendido rapporto che si era creato.

-Ciao, James- lo salutò Frank, ridacchiando per lo scambio di battutine tra l'amico e la fidanzata.

-Guardate un po' chi si vede . . . Marlene!-

James e Sirius si girarono.

Una bellissima ragazza alta e slanciata, con penetranti occhi azzurri e capelli color pece, veniva loro incontro, un sorriso sulle labbra.

Marlene e James si correro incontro.
Il ragazzo prese in alto la migliore amica, anzi, la migliore amica con cui era cresciuto come se fosse una sorella.

E anche Marlene vedeva James come un fratello, a cui rivelava segreti e debolezze.

-Mi sei mancato, Pot- bisbiglió Marlene mentre lei e Potter si stringevano in un abbraccio.

James annusò appieno il suo profumo di fragole, mentre ribatteva, con un ghigno malandrino:

-Tu per niente, Mc-

-Deficiente- borbottò Marlene, facendo un finto broncio.

Solo in quel momento, James notò che, rispetto all'anno scorso, pareva cresciuta ancora: gli ultimi lineamenti da bambina erano spariti, lasciando il posto a quelli di una donna, ma non solo questo era cambiato in lei: se solo alla madre Euphemia fosse passato in testa che notava certe cose nelle ragazze, beh, per lei sarebbe stato un movente sufficiente per una condanna ad Azkaban di sola andata per il figlio.

𝑷𝒆𝒓𝒔𝒐 𝒏𝒆𝒊 𝒕𝒖𝒐𝒊 𝒐𝒄𝒄𝒉𝒊 | 𝐉𝐢𝐥𝐲Where stories live. Discover now