4: Il primo giorno di lezioni

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Nel dormitorio femminile del settimo anno cinque ragazze riposavano indisturbate.

Tutte e cinque erano cresciute molto durante l'estate: lo si poteva notare dalla caviglia scoperta della camicia da notte.

-DRIIIINNNN! DRIIIIIIINNNNNN! DRIIIIIIIIINNNNN!-

Ci pensò la sveglia di Emmeline a interrompere i loro sogni da adolescenti.

Alice, avvolta nelle coperte, cadde dal letto.

Marlene strillò.

Mary sobbalzò indignata.

Emmeline, spaventata dalle urla di Marlene, spense la sveglia.

Lily, dicendo di essere terribilmente in ritardo (erano le 6:30 e le lezioni iniziavano alle 8) saltò giù dal letto per occupare il bagno.

Insomma, un putiferio.






Le cinque amiche si vestirono e scesero in Sala Grande a fare colazione.

-Ma dove sono i ragazzi?- chiese Alice.

-Non ne ho idea- bofonchiò Marlene servendosi di uova strapazzate e bacon.
-Scommetto che sono ancora a dormire-

Lily sbuffò contrariata.

A placare gli animi ci pensò Silente, che si alzò dal suo sedile dorato e disse:

-Buongiorno a tutti! Mi dispiace interrompere la vostra invitante colazione, volevo solo comunicare ai prefetti e ai caposcuola che, tra meno di quindici minuti, dovranno essere nell'aula di Trasfigurazione al piano di sopra per alcuni avvisi.-

-Dove si sarà cacciato Potter?- borbottò Lily, a denti stretti.

-Sarà ancora a dormire, penso- disse Marlene -cosa che vorrei tanto fare io-

Lily decise di prendere l'iniziativa.

Si alzò da tavola, andò a sbattere contro un ragazzo tassorosso, e, senza chiedergli scusa (quando era infuriata dimenticava ogni concetto di buona educazione)  si mise a correre, in direzione del dormitorio maschile del settimo anno.






-Toc toc-

Nessun ragazzo si svegliò.

-Toc toc-

Ancora niente. Anzi, Peter si era girato dall'altro lato.

-Potter! Lo so che sei lì dentro! Svegliati ! Muoviti! C'è una riunione!-

Ma queste urla soavi di Lily arrivano a uno di loro. A James.

James balzò giù dal letto e le aprì la porta.

Lily stava per bussare un altro energico colpo alla porta, la mano ancora a mezz'aria. Si fermó giusto in tempo.

Stava per strillare di nuovo contro a quel ragazzo dai capelli corvini che la faceva imbestialire così tanto, ma non riuscí a guardarlo in faccia.

Gli occhi le scivolarono prima lungo il collo e poi lungo il petto muscoloso, praticamente scolpito dai duri allenamenti di Quidditch.

Arrossì, tossicchiò, si concentrò sul viso di Potter (impresa ardua) e gli intimò di sbrigarsi.





Lily e James entrarono nell'aula di Incantesimi (la loro prima lezione del loro primo giorno di scuola).

Lui, mani in tasca, espressione rilassata.

Lei, a dir poco stravolta, arrabbiatissima.

Si sedette accanto a Marlene. Il professor Vitius stava mettendo in ordine alcune scartoffie, perciò loro si concessero una chiacchierata indisturbate.

-Allora, cosa è successo?- chiese Marlene alla sua quasi-sorella mentre le pettinava i capelli scompigliati con un incantesimo.

La rossa fece un sospiro pesante e iniziò il suo discorso:
-Potter! Ecco cosa è successo, Potter! Non ha fatto altro che vantarsi delle sue prestazioni a Quidditch, mostrando i suoi Boccini rubati, lasciandoli andare e riprenderseli poco dopo, facendo uscire dai gangheri la McGranitt (ben gli sta, si è beccato una punizione), lanciando una caccabomba sui serpeverde . . .  Tutto questo solo in mezz'ora, Marlene, solo in mezz'ora!- concluse disperata.

Marlene annuì, l'espressione capisco-ma-solo-al-cinquanta-per-cento.
Poi disse piano:

-Va bene, ma . . . Il James che si cela sotto la sua maschera di arroganza è tutto diverso. Tu non hai mai provato a togliergliela, a provare almeno a conoscerlo . . . Lo so, i primi tempi può essere ancora così, ma aspetta un poco e potrai dire di aver conosciuto il vero lui-.

Lily stava per ribattere, ma il professore iniziò a spiegare e tacque.





La giornata era quasi finita. Lily si stava dirigendo con le sue amiche a cena. La circondava una grande folla di studenti, che si dirigevano anch'essi in Sala Grande. Quando all'improvviso . . .

BOOOOOM!

Il fumo riempí la sala.

Si vedevano solo delle sagome (sembravano quattro) in sella alle scope.

Un ragazzo fra loro (perché sì, Lily, ora che il fumo si stava dissolvendo, era certa fossero ragazzi tutti e quattro) stava scrivendo a caratteri cubitali sulla parete grazie alla bacchetta.

Solo quando il fumo si fu dissolto totalmente, la rossa distinse la frase: "Viva Grifondoro, abbasso Serpeverde!"

Lily ringhiò ferocemente. Non aveva dubbi circa l'artefice: d'accordo, i quattro erano spariti, ma sapeva benissimo che i capelli corvini e gli occhiali rotondi che aveva visto nella fuga dei ragazzi (i Malandrini) non potevano appartenere ad altri che a Potter.

James, con i suoi amici, si presentò a cena nonostante il disastro che avevano creato.

Espressioni innocenti sul viso, stare composti sulla sedia, parlare a voce bassa potevano non dare nell'occhio.

Anche se, appena entrati in Sala Grande, fu come da una luce si fosse abbattuta su di loro, tanto sembravano osservati.

Osservati ammirati da un terzo della Sala, maledetti silenziosamente da un quarto di essa, a causa della bravata fatta poco prima.

Lily Evans era l'unica tra i Grifondoro, i Tassofrasso e i Corvonero a non partecipare ai "festeggiamenti".

Anzi, se ne stava seduta imbronciata a un'estremità del tavolo, accanto a Mary.

James le si avvicinò, un sorriso strafottente in volto.

-Tutto bene, Evans?-

Lei scattò in piedi come una molla (come le sarebbe piaciuto schiantarlo, ma non poteva farlo davanti ai professori) e, dopo aver borbottato che non aveva fame, corse verso il dormitorio.

Tutto sommato, però, la giornata non era andata così male.

*spazio autrice*
Ciao cari lettori, rieccomi qui dopo tanto tempo! Spero mi scusiate per la mia assenza dovuta a una miriade di compiti. Ma ora che sono diminuiti aggiornerò regolarmente. Cerco di pubblicare entro lunedì, altrimenti entro giovedì. Mi auguro che il capitolo vi piaccia, ogni consiglio/osservazione è ben accetto! Un abbraccio.






𝑷𝒆𝒓𝒔𝒐 𝒏𝒆𝒊 𝒕𝒖𝒐𝒊 𝒐𝒄𝒄𝒉𝒊 | 𝐉𝐢𝐥𝐲Where stories live. Discover now