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arrivata a casa dato che mio padre era con angelina ne approfittai per stare comoda sul divano e guardare un film. Dopo aver passato 30 min alla ricerca di un film da trovare, fallendo, mi arresi e uscii.

Mi avviai alla spiaggia che era vicino casa mia così la raggiunsi a piedi. Tempo di 5 min e arrivai. Mi sedetti sulla sabbia con la schiena appoggiata  ad una palma, non troppo distante dalla riva. Estrassi il pacchetto di sigarette dalla tasca posteriore dei jeans, pescai una sigaretta e portandomela alla bocca l'accesi. Nel mentre che fumai la sigaretta ero incantata dalla luna e da suo riflesso sull'acqua.

all'improvviso la mia vista a quel meraviglioso panorama venne interrotta da uno yacht. Si fermò al pontile e scese una persona ma era troppo buio e non riuscivo a capire chi fosse. Quando vidi che stava venendo verso di me iniziai a intravedere il volto fino a quando non fu completamente in piedi di fronte a me capii che si trattava dell'unica persona che non volevo vedere in questo momento. Rafe Cameron.

"biondina che ci fai tutta sola a quest'ora qui?" mi chiese con tono confuso e sicuramente volendo innervosirmi. Rafe stava in piedi e mi guardava dall'alto visto che io ero a sedere e non avevo intenzione di muovermi da lì perché speravo che se ne andasse lui senza doverlo fare io. "cercavo di distrarmi dai pensieri" gli risposi cercando che capisse che non fosse un buon momento per litigare.

"in questi pensieri ne faccio parte?" chiese assottigliando gli occhi divertiti e incrociando le braccia sotto il suo petto. "senti Rafe non ho voglia di litigare adesso voglio solo rilassarmi" rotai gli occhi e pronunciai calma ma allo stesso tempo infastidita e spensi la sigaretta finita.

Ad un certo punto vidi che mi porse la mano e rimasi un attimo a guardarla senza capire il suo intento fino a quando parlò "non ti mordo mica" pronuncio con un ghigno sulla bocca. Non so perché ma decisi di fidarmi così afferrai la sua mano e mi aiutò ad alzarmi. Rimasi dietro di lui e le nostre mani erano ancora unite. Mi feci guidare verso il pontile, lo attraversammo tutto fino ad arrivare allo yacht. Mi aiutò a salire i mi avviai verso la cima di esso.

poi vidi dall'alto che Rafe si trovava al timone e mise in moto lo yacht. Arrivati un po' più distanti dalla riva Rafe spense il motore e venne verso di me. Sentii il suo respiro sul mio collo e le sue mani si posarono sui miei fianchi e chiusi gli occhi. Cosa mi stava facendo provare. Non potevo provare qualcosa, qualsiasi cosa per Rafe. Mi girai di scatto e posai gli occhi suoi suoi. Mi stava guardando in un modo mai fatto prima. Aveva gli occhi calmi come se stesse bene, come se stesse in pace.

il suo viso si avvicinò al mio fino a far toccare i nostri nasi. Avevo i brividi su tutto il corpo e non volvevo che uno come rafe mi facesse questo effetto. Anche se era un bell'effetto, così ruppi il ghiaccio e anche un po' la vicinanza creata da lui "la sera del falò, quando mi hai riportata a casa...è successo qualcosa tra noi?" domandai velocemente e impanicata di avergli fatto questa domanda. "avresti voluto che succedesse?" mi chiese divertito. "rispondi alla domanda Rafe" dissi dandoli un leggero pugno sul petto un po' infastidita dall'attesa della risposta. "se fosse successo qualcosa te ne ricorderesti" pronunciò staccandosi e si accese una sigaretta, mi porse il pacchetto e ne presi una.

"quindi non era la tua ragazza?" domandai diretta senza neanche pensarci troppo. Si vede che questa sera i cavoli miei non volevo proprio farmeli. Ma ero troppo curiosa. Volevo sapere se quella ragazza mora fosse qualcosa di serio o no. "Ti ho già detto che non è la mia ragazza e mai lo sarà" mi rispose tranquillo, stranamente. "Perché ti interessa così tanto?" mi chiese voltandosi verso di me e così feci anche io. Mi limitai a guardarlo negli occhi non sapendo cosa rispondere. Non so perché mi interessava così tanti saperlo. Di certo non mi interessava uno come lui.

"semplice curiosità" risposi con tono di sfida cercando di provocarlo un po' "farò finta di crederci" disse assottigliando gli occhi stuzzicandomi a sua volta. "non sfidarmi Rafe" lo avvertii puntandogli un dito contro "perché sennò che fai?Ti ricordo che sei sulla mia barca, nel mezzo del mare, di notte, con me" si avvicinò sempre di più a me "sei tu quella in pericolo, non io" disse con un filo di voce. Tutto d'un tratto mi ritrovai in collo a lui a modo di principessa e capii le sue intenzioni "Rafe lasciami! giuro che se mi butti nell'acqua.." non riuscii i finire la frase che mi ritrovai sott'acqua. Quando emersi in superficie vidi che sulla barca non c'era più così lo cercai intorno a me e vidi che emerse vicino a me.

"sei uno stronzo!" esclamai incazzata spingendolo e lui si mise a ridere. "cosa cavolo ridi!" lo guardai confusa e arrabbiata. Lui mi prese le braccia e mi portò verso di se facendomi aggrappare al suo collo.
Era veramente una situazione molto strana. Io e Rafe che eravamo tranquilli, abbracciati e sorridenti. Chi lo avrebbe mai detto? io mai.

ci stavamo guardando dritto negli occhi che dicevano tutto. Cosa cavolo stavo provando?! Dovevo fuggire da questa situazione. "mi hai bagnato tutti i vestiti coglione" dissi cercando di non stare in silenzio, un silenzio imbarazzante. "puoi sempre toglierteli" sussurrò con un ghigno sulle labbra. Alle sue parole decisi di provocarlo un po' così mi staccai da lui e grazie alle scalette salii sullo yacht mi tolsi i vestiti che avevo, ormai zuppi d'acqua e rimasi in intimo anche quello bagnato.

Mi girai verso di lui e vidi che sorrideva malizioso. quando vidi che stava per nuotare verso le scalette per raggiungermi mi incamminai a fare un giro sullo yacht. "scappi?" mi chiese divertito ma io non risposi. quando lo seminai mi avviai all'interno dello yacht precisamente nella camera da letto.

"se ti trovo sono cavoli tuoi ti avverto" pronunciò con tono più alto per farsi sentire. Sentii i suoi passi scendere le scale e quando mi trovò stesa sul letto si passò una mano sui capelli bagnati che ricadevano sulla fronte e passò la lingua sulle sue labbra.

"non provocarmi Selene" mi avverti ma sapevo benissimo che questa situazione gli piaceva.
"non ti sto affatto provocando, ho solo sonno e dato che questo è un letto sono venuta qui per dormire" mi giustificai sorridendo.

Rafe avanzò verso il letto, si tolse la maglietta e i pantaloni restando in boxer. Si sdraiò accanto a me ed entrambi restammo a guardare il soffitto. Ad un certo punto scattò verso di me e iniziò a farmi il solletico e sapeva benissimo quanto mi desse fastidio.

"Rafe smettila!!" lo pregai ridendo ma lui continuò "Basta! Basta!" ridevo così tanto che a poco mi mancava il respiro e finalmente si fermò restando a cavalcioni su di me e io mi tirai su per guardarlo negli occhi "stronzo" pronunciai incazzata ma divertita. "guarda che ricomincio" mi avverti scherzando "no no per favore" lo pregai ridendo mettendo le mani davanti al suo petto. Ci straiammo ed entrambi ci addormentammo.

Mai dire "Mai" ||Rafe Cameron Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora