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appena arrivai di fronte a lui alzai la testa e notai sul suo volto un leggero sorriso.
Però non volevo sciogliermi troppo, in fondo mi ricordo ancora la scena di lui e Jessica sullo yacht di Topper. Di scatto mi girai e iniziai a camminare, seguita da Rafe che aveva una faccia confusa, non capendo dove mi stessi dirigendo.

Arrivai davanti al banco dello zucchero filato. Avevo fame e lo zucchero filato non lo avevo mai provato da piccola quindi mi sembrava il momento perfetto. Stavo per parlare al tizio dello stand ma Rafe mi precedette "due zucchero filato" disse di fretta per poi prendere il portafoglio e pagare. "Rafe-" stavo per dirgli che non doveva pagarmelo lui, mi sentivo in imbarazzo, ma lui mi zitti "non iniziare" disse guardandomi e alzando gli occhi al cielo. Poco dopo presi il mio zucchero filato e prima di mangiarlo restai a a fissarlo per un po'.

"Se non lo mangi lo faccio io" disse Rafe per poi staccare un pezzo di zucchero filato e mangiarlo, a questa scema risi dolcemente. Notai che si avvicinò delicatamente al mio corpo e mi prese per i fianchi. Non capivo cosa stesse facendo così alzai lo sguardo sui suoi occhi e lui passò lo sguardo dai miei occhi alla mia bocca per poi soffermarsi su questa delicatamente si avvicinò sempre di più al mio viso per poi baciarmi l'angolo della bocca. Un piccolo bacio. Rafe riposò poi gli occhi sui miei "avevi un po' di zucchero filato" spiego con tono basso e con l'indice si tocco l'angolo della bocca per farmi capire dove fossi sporca prima. Rimasi paralizzata. Non sapevo che dire. Feci un leggero sorriso un po' forzato. Rafe, lentamente, tolse le mani dai miei fianchi, e mangiò il suo zucchero filato.

La giornata passò molto bene. Facemmo quasi tutte le giostre ridendo e scherzando. Almeno si stava distraendo dalla droga. Si fece l'ora di tornare a casa. Arrivata a casa, Rafe mi accompagnò all'uscio della porta. Mi girai verso di lui e Rafe appoggio la mano alla porta, fissandomi dall'alto. "Grazie" pronunciò con un filo di voce. "Di nulla" enunciai sorridendo. "Ci si vede in giro, occhi blu" disse per poi togliere la mano dalla porta, stava per girarsi quando spontaneamente gli afferrai il polso in modo che lui si girò verso di me. "Rafe...ecco mi chiedevo se ti andrebbe di restare" dissi titubante e con voce tremolante. Lui posò lo sguardo sulla mia mano che ancora afferrava il suo polso e poi fece un passo avanti. "Tu vuoi che io resti?" chiese per conferma e con voce roca, quasi sexy e provocatoria. Feci cenno di si con la testa, non riuscivo a pronunciarlo. "D'accordo" affermò quasi bisbigliando. Staccai di getto la mia mano dal suo polso ed aprii la porta per entrare.

Mentre mi chiusi la porta alle spalle sentii squillare un telefono, era quello di Rafe. Vidi che non rispose ma sbuffò portando gli occhi al cielo. "Chi era?" Chiesi curiosa, si forse avrei dovuto farmi i cazzi mia ma sono un impicciona. "Barry, mi starà cercando per vendere o consumare coca" spiego lui toccandosi la fronte con le dita. Non volevo che ci pensasse anche perché è riuscito a non pensarci per tutto il giorno, così gli presi il polso e lo portai in giardini verso la piscina. Mi tolsi i vestiti, restando in intimo, e mi buttai in acqua. Quando riemersi vidi Rafe fissarmi dal bordo "beh? Vuoi un po' di incoraggiamento per buttarti?" Chiesi ironicamente e lui scosse la testa sorridendo per poi spogliarsi e buttarsi in piscina.

Era sera e con le luci della piscina potei notare il suo corpo sott'acqua che si stava avvicinando al mio, prese i miei fianchi ed emerse così io appoggiai le miei mani intorno al suo collo. Ci stavamo letteralmente mangiando con gli occhi ma evidentemente entrambi eravamo troppo orgogliosi per eliminare le distanze fra noi. All'improvviso Rafe iniziò a darmi dei leggeri baci sul collo , e ammetto che mi stava piacendo, scese poi, sempre dando dei piccoli baci, al petto e iniziai a respirare affannosamente,ma ad interromperci fu Rufus che si buttò in piscina facendoci staccare.

"Cazzo Rufus!" Lo rimproverai per essersi buttato e uscì per poi scrollarsi dall'acqua. "Non si butta mai in piscina, proprio ora doveva farlo!" Dissi ad alta voce pensando di star parlando nella mia testa, infatti quando mi resi conto di quello che avevi appena detto nuotai verso le scalette per uscire dalla piscina. "Adesso devo lavarti Rufus, vieni" lo chiamai per farmi seguire e il cane fece come dissi. A seguirmi però fu anche Rafe.

Arrivati in bagno lo feci entrare nella vasca e iniziai a lavarlo per bene con l'auto di Rafe. Finito di sciacquarlo dallo shampoo per cani, chiusi l'acqua e non feci in tempo a dire a Rufus di uscire che saltò fuori dalla vasca urtandomi e facendomi cadere, se non fosse stato per Rafe che mi riprese al volo e mi portò verso di lui.

Eravamo sempre in intimo, ancora un po' bagnati dell'acqua della piscina. Mi spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e delicatamente mi bacio. Ricambiai e misi le mie mani dietro il suo collo e lui con uno scatto mi tirò su facendomi avvolgere le gambe intorno al suo busto. Continuammo a baciarci mentre mi portava in camera per poi posarmi delicatamente sul letto e mettersi sdraiato sopra di me.

Dai baci sulle labbra, passò ai baci sul collo, lasciandomi qualche piccolo succhiotto, e poi scese fino al petto, al seno fino a tornare sulle labbra mentre con una mano, con cautela, cercava di togliermi il reggiseno. Riuscito nel suo intento, passò a sfilarmi gli slip, mi guardò poi negli occhi aspettando il mio consenso che diedi con un cenno di testa. Rafe, così, si fiondò ancora una volta sulle mie labbra, si tolse i boxer e finalmente entrò dentro di me.

Mai dire "Mai" ||Rafe Cameron Where stories live. Discover now