Capitolo 40

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<Una settimana?>
<Si si, ci sono problemi?>
<No no, tu sarai presente?>
<Certamente, ci vediamo la allora ragazzo! Devo andare, a presto>
Lo congedò attaccando lasciandolo in silenzio nella stanza, un pensiero gli ronzava in testa senza smettere di assillarlo.
"E se il calore arrivasse prima? Devo assicurarmi che non succeda."
<Deku...?> domandò il biondo che ormai era vicinissimo.
<Sono contento per voi Momo, ora però dobbiamo andare Kacchan.> cercò di ridestarsi dai suoi pensieri afferrando il ragazzo per la mano tirandolo e portandolo fuori dalla stanza salutando con la mano la compagna in chiaro imbarazzo per l'intimità del gesto.
Una volta fuori Bakugo aveva iniziato a sbraitare nel sentirlo parlottare senza sosta senza degnarlo di una spiegazione fino a quando non l'aveva preso per il bavero baciandolo e cogliendo di sorpresa riuscendo a farlo azzittare attonito.
<Ka->
<Mi dici che cazzo succede o ti devo tirare fuori le parole in qualche altro modo?> riuscì a liberarsi dalla presa del verdino ritrovandosi faccia a faccia.
<Ci hanno invitato a a una serata per il conseguimento della missione, tutti noi che abbiamo partecipato.> la risposta sembrava non sufficiente per il biondo che lo guardava spazientito.
<E ...? Non è una bella not->
<Tra una settimana.> con una mano iniziò a torturarsi il labbro abbassando lo sguardo.
<Continuo a non capire dove sia il problema Deku, spiegati o faccio saltare in aria qualcosa te lo giuro> si passava una mano tra i capelli in modo nervoso.
<Kacchan, temo che il mio calore possa arrivare prima.>
<Cosa te lo fa pensare? E poi in anticipo mi sembra complicato... comunque con il marchio la situazione dovrebbe essere molto più sotto controllo no?>
<Si però... non vorrei entrare in quello stato durante un'evento così importante.>
<Cazzo, mi hai fatto preoccupare.> Katsuki tirò un sospiro di sollievo attirando il ragazzo a se e abbracciandolo con forza.
<Ti fai veramente troppe paranoie nerd, se succederà qualcosa ci sarò io e me ne accorgerò subito visto il nostro legame.> Izuku rimase in silenzio tra le sue braccia soppesando le parole continuando a rimuginarci e capendo che era inutile fasciarsi la testa, si sarebbe portato dei medicinali e in caso sarebbero subito tornati a casa.
<Andiamo ad allenarci o vuoi ragionare tutto il giorno?> gli prese la testa con le mani alzandola fino a incontrare i suoi occhi accennando un sorriso di sfida.
<Ovvio!>

La settimana trascorse fino alla serata tanta temuta dalla mente di Midoriya, non riusciva a levarsi dalla mente una strana sensazione di disagio e la preoccupazione non faceva altro che agitarlo inutilmente, il compagno ormai non ci faceva più caso, era dell'idea che se fosse successo qualcosa l'avrebbero affrontata senza paranoie inutili.
<Come sto?> il biondo uscì dal bagno indossando uno smoking nero con la camicia aperta sui primi due bottoni, il verdino fece fatica a deglutire a quella vista e il suo cuore saltò un battito.
<Sei bellissimo.> gli sfuggì di bocca senza neanche accorgersene per poi prendere subito colore dalla testa ai piedi per la presa di coscienza.
<Eh eh, lo so.> lo disse sicuro di se guardandosi allo specchio ma Izuku riuscì a vedere che era arrossito di poco, probabilmente era riuscito a sorprenderlo e la cosa lo rese felice cancellando dalla sua mente l'inquietudine.
Arrivarono all'evento con gli altri compagni grazie al trasporto offerto dalla scuola, erano tutti in tiro e anche lui indossava un abito su misura nero con una cravatta dello stesso colore.
Il posto a cui erano stati invitati era una villa con una piscina esterna, apparteneva ad uno dei dirigenti che si occupava delle missioni degli heroes e delle comunicazioni tra polizia militare e supporto eroi.
Era tutto addobbato in modo impeccabile con diversi camerieri che giravano con vassoi pieni di calici di bollicine e altri con tartine e altre prelibatezze.
Una volta entrati erano rimasti senza fiato guardandosi intorno, un grande lampadario era il protagonista di quell'ingresso e le scale ai lati facevano intendere l'importanza della persona che li aveva invitati. Quella sera era presente anche Inasa, avevano fatto fatica a riparlare ma prima di tornare al suo istituto si era riprovato a scusare con tutti anche se solo alcuni avevano annuito e accettato di andare avanti dopo quegli eventi, Camie al suo fianco l'aveva perdonato e lo teneva per mano davanti a gli occhi increduli degli altri compagni.
Bakugo non perse tempo e facendo un cenno a Kirishima e Todoroki si avviò verso l'esterno della struttura senza mai lasciare la mano di Izuku come anche gli altri due alpha fecero, finalmente il bicolore e la corvina dovevano aver chiarito le divergenze visto come si tenevano vicini e il verdino sorrise felice guardandoli.
Il gruppo veniva osservato dai presenti con stupore e curiosità, erano vestiti di tutto punto e attiravano parecchia attenzione, sopra tutto gli alpha del gruppo erano un piacere per gli occhi.
<Tieni.> Katsuki gli porse un calice facendo poi tintinnare i bicchieri sorridendogli appena e fissandolo silenzioso, il verdino osservò il bicchiere facendo ruotare il liquido all'interno per poi mandarlo giù tutto in un colpo.
<Ehi Mido, mica ti vorrai ubriacare?> Kirishima poco distante aveva una mano sulla spalle del compagno che aveva le guance rosse per l'imbarazzo, Todoroki e Momo si trovavano dall'altra parte della piscina che camminavano mentre Camie e Ochako osservavano il buffet entusiaste.
<No no, non ci penso proprio> si grattò la testa mettendo una mano in tasca toccando una scatolina con delle pillole, voleva essere previdente e se le era portate a presso.
<Sta tranquillo> il biondo lo prese per un fianco avvicinandoselo e parlandogli piano vicino all'orecchio, era contento che fossero insieme e la mano andò inevitabilmente a toccare la cicatrice del marchio.
Della musica riempì la villa e il rosso prese per mano il biondo elettrico invitandolo a ballare, erano proprio una bella coppia e Izuku li osservò contento.
Una strana sensazione di disagio gli fece contrarre il viso, si mise una mano sulla pancia cercando di ignorare quello che sentiva, il biondo se ne accorse subito e gli prese la mano stringendola cercando di rassicurarlo della situazione perciò non gli diede peso sorridendo al compagno al fianco e dandogli un veloce bacio sulla guancia.
<Posso avere la vostra attenzione?> un uomo di bassa statura sbattè piano una forchetta sul bicchiere cercando di attirare l'attenzione dei presenti, tutti si girarono ad osservarlo facendo scendere il silenzio.
<Allora intanto volevo ringraziare tutti i presenti per essere venuti qui, un paio di settimane fa i ragazzi della UA insieme a quelli dello Shiketsu hanno collaborato per una missione in cui siamo finalmente riusciti a catturare uno dei villain che tenevamo sott'occhio da molto tempo perciò un applauso a questi ragazz-> l'uomo non riuscì a terminare la frase che Izuku spalancó gli occhi correndo verso il prato vomitando, Bakugo scattò velocemente verso di lui cercando di portarlo via in un attimo di pausa. Fecero in tempo a raggiungere il bagno che rigettò nuovamente tenendo una mano sulla tazza e l'altra sulla pancia, un dolore forte e poi finalmente riuscì a fermarsi cercando di far entrare aria nei polmoni. Katsuki al suo fianco lo sosteneva dalla fronte tenendogli spostata la cravatta e accarezzandolo sulla schiena cercando di confortarlo, lo guardava preoccupato e non capiva il perchè di quella reazione, non poteva essere stato un bicchiere solo di prosecco.
<Kacchan...> si sedette con la schiena al muro cercando di riprendere fiato domandandosi cosa fosse appena accaduto.
<Deku come ti senti?> gli passò un pezzo di carta all'angolo della bocca poggiandogli una mano sulla guancia.
<Meglio, meglio...>
<Sei sicuro?>
<Certamente, qualcosa deve avermi fatto male.> disse sicuro di se cercando di alzarsi con il sostegno del compagno e avvicinandosi al lavandino sciacquandosi il viso osservando la sua figura riflessa, aveva i capelli che erano un disastro e cercò di dargli una sistemata fallendo miseramente.
<Se lo dici tu... però basta alcool, non vorrei ti sentissi di nuovo male.>
<Non sono così debole Kacchan.>
<Se se.> il biondo alzò gli occhi al cielo dando una caramella rinfrescante al verdino felice per quel pensiero, poi lo prese per mano e uscirono da là tornando da gli altri che erano rimasti sconcertati per la scena a cui avevano assistito e che si erano avvicinati subito per accertarsi del suo stato di salute.
<Ragazzi grazie a tutti ma sto bene, probabilmente ho solo mangiato qualcosa che non mi ha fatto bene.>
Dopo poco li raggiunse anche l'uomo che precedentemente stava parlando presentandosi come il dirigente che li aveva invitati domandando anche lui le condizioni del verdino facendo alzare per l'ennesima volta gli occhi al cielo al biondo ormai saturo da tutte quelle interazioni sociali.
<Bene allora ragazzi ancora grazie e riguardatevi, godetevi la serata mi raccomando.> l'uomo si congedò e Bakugo ne approfittò per tirare via Midoriya sotto lo sguardo dei suoi compagni portandolo vicino alla piscina in una parte con meno persone spostando le sue braccia sulle spalle sussurrandogli all'orecchio con voce roca e appena udibile.
<Balla con me... Izuku> il verdino ebbe un fremito e un brivido gli percorse la schiena, il biondo lo strinse di più a se iniziando a far dondolare i loro corpi seguendo il ritmo della canzone che avevano messo, un lento.
Gli affossò la testa nell'incavo della spalla e Katsuki gli passò una mano tra i capelli guardandolo con le guance in fiamme, non si sarebbe mai aspettato che il compagno gli riservasse una simile attenzione e seguì i suoi movimenti sicuri non perdendo mai il contatto con quegli occhi che amava tanto.
Nessuno dei due voleva prendere il discorso, erano li, l'uno nelle braccia dell'altro osservandosi senza perdere neanche una sfumatura della persona che avevano vicino, Izuku gli sorrise felice e a Bakugo si scaldò il cuore, la sua espressione sempre corrugata lasciò il posto a una più dolce, riservata solo a lui.
La serata passò e si divertirono molto, Kirishima e Denki fecero delle imitazioni mentre Midoriya rideva di gusto con All Might che li aveva raggiunti mentre Ochako stava con Camie cercando di farla svagare per poi raggiungere il resto dei compagni della UA per tornare al campus.
Come era ormai da prassi il verdino andò in camera del biondo e crollò dopo poco tra le sue braccia, era stata una giornata impegnativa e il compagno lo strinse sotto le coperte poggiandogli la testa sulla sua inspirando forte l'odore di menta mischiato ormai al suo e addormentandosi anche lui.

La mattina successiva faceva freddo nel letto, Bakugo percepí qualcosa che non andava aprendo di scatto gli occhi trovandosi solo nel letto e mettendosi subito a sedere osservando la stanza senza però trovare il verdino, riusciva solo a sentire uno strano rumore provenire dal bagno.
Si alzò piano avvicinandosi alla porta e cercando di distinguere quel suono così anomalo trattenendo il respiro.
Izuku stava di nuovo rigettando.

Dannato rivaleWhere stories live. Discover now