𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 14

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<Sto uscendo.> sono già davanti la porta quando tutta la mia famiglia e i Wolf, arrivano davanti a me.

<Dove vai?> mi chiede mia madre.

<In palestra da Igor e dopo devo andare al Royal.>

<Puoi portare con te i ragazzi.> mi dice mia madre. Riferendosi a Julian, Alexander, Thomas e Daisy.

Come gli dico che non voglio nessuno tra i piedi?

<Noi resteremo a casa tutto il giorno, e i ragazzi si annoieranno senza fare niente. Con te avranno qualcosa da fare.> mi guarda con gli occhi da cucciolo, odio quando lo fa, non so dirgli no.

Cazzo. <va bene.> sbuffo ed usciamo dalla porta.

Prendiamo il suv. Appena siamo tutti a bordo, accendo la macchina e parto.

Oggi mi sono alzata più nervosa del solito, ho solo bisogno sfogare la mia rabbia da Igor. Prenderlo a calci in culo mi aiuta molto a calmare i bollenti spiriti.

<So che non ci vuoi tra i piedi, ma ci comporteremo bene e faremo tutto quello che ci dirai di fare.> mi dice Daisy con un sorrisetto innocente.

<Non siete dei bambini, per quanto mi riguarda potete fare quello che volete. Basta che non mi rompete le palle.>

<Resteremo comunque con te e non ti romperemo le palle.> dice lanciando un occhiata di avvertimento ai ragazzi.

Dieci minuti dopo siamo arrivati davanti alla Royal Gym. Parcheggio nel sotterraneo e saliamo con l'ascensore al primo piano dove si trova la palestra.

Quando le porte si aprono, si presenta la reception con Silvie, la segretaria. <Capo se cerchi Igor è al solito posto.> mi dice, rispondo annuendo e mi incammino con loro che mi seguono come dei cagnolini.

<Capo, wow questo non me l'aspettavo.> mi dice mio fratello con sarcasmo. Continuo ad ignorarli totalmente.

Andiamo nella sala ring, dove si trova Igor che appena mi vede sorride.

Poi sposta lo sguardo dietro di me e incurva le sopracciglia e mi viene da ridere.

Sapevo che avrebbe fatto quella sua espressione corrucciata. Odia il pubblico. E loro sono un pubblico che nessuno dei due vuole, ma ci tocca tenerlo per oggi.

<Ty znayesh', kak ya otnoshus' k publike> "sai come la penso del pubblico" mi dice.

<Lo so, ma per oggi così.>

<Sei incazzata, ci sarà da divertirsi.> mi dice ridacchiando.

Mi giro verso di loro e gli dico <Voi statevene qui, sedetevi nelle panche e non rompete le palle.>

Loro annuiscono e io salgo sul ring mentre mi fascio le mani pronta a prendere a pugni il grosso orso Igor.

<Mostrami quando sei incazzata.> mi dice Igor sorridendo.

Sa che se mi parla con quel sorrisetto mi fa incazzare di più, lo fa apposta.

Ho proprio voglia di fargli il culo.

Mi avvicino a lui e cominciamo a girare uno attorno all'altra. <Andiamo tigre, attacca.> mi dice e non perdo tempo colpendolo in viso. Lui piega la testa per l'impatto e impreca in russo.

Lui contrattacca e ma lo schivo.

Mentre combattiamo, una voce ci distrae.
<Non ti sei ancora stancato di farti fare il culo dalla ragazzina.> ci giriamo ed ecco che è arrivato lo stronzo, Kaneko Nori.

𝑹𝒆𝒔𝒊𝒍𝒊𝒆𝒏𝒕𝒆Where stories live. Discover now