3- Amaro in bocca

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Finite le lezioni, m'incamminai verso casa senza i miei due migliori amici. Non ero dell'umore giusto e quindi passeggiare in solitudine mi avrebbe fatto scendere l'amaro in bocca e stare un poco meglio. Per non sentire il vociare generale, introdussi le AirPods nelle orecchie e alzando il volume quasi al massimo, distruggendomi i timpani, misi in azione la musica: "Circus" di Britney Spears.
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Fortuna non volle, che io proseguissi il tragitto da sola e dopo nemmeno una decina di minuti, mi sentii urtare le spalle: Peter. Peter, era un ragazzo terribilmente attraente, gli bastava uno schiocco di dita per far sì che le ragazze cadessero ai suoi piedi, non solo per il fascino che emanava ma anche e soprattutto per tutti i soldi che la sua famiglia possedeva, infatti , era il classico "Old Money Boy" sapeva suonare vari strumenti, ma di lui non ci si poteva fidare ed inoltre sia a Bill che a Tom non piaceva, nemmeno un poco, di conseguenza adottai un atteggiamento indifferente nei suoi confronti.
"Krüger, allora oggi senza scorta?" disse. Tolsi seccata le cuffie, e con un tono annoiato gli risposi: "Come scusa?". Lui mi guardò per un attimo storto e fece spallucce. Intanto, ci eravamo fermati a nord del parcheggio scolastico e ancora una volta, mi rivolse la parola per offrirmi un passaggio. Stavo per replicare, quando due voci familiari risposero all'unisono un 'No' secco. -Ecco qua, ci mancava solo questa- pensai turbata, stanca di un probabile ed ennesimo attacco. Così decisi di ritornarmene, ancora una volta, a casa per conto mio. Ignorai le loro voci e m'incamminai finché Bill non mi fermò per un braccio e mi chiese che cosa avessi. Tom aveva appena finito di sputare veleno con Peter, e quindi si aggiunse al duetto. "Lasciala stare Bill, ha il ciclo la ragazza... è nervosa" disse cercando di prendermi per i fianchi. Feci un finto sorriso, e stringendo i pugni, continuammo il nostro tragitto.
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Arrivati fuori casa mia, i gemelli, mi invitarono da loro per una cena insieme ed accettai. Ci salutammo e anche loro raggiunsero la propria dimora.
Entrai in casa ed entrambi i miei genitori erano in soggiorno a guardare la tv, bevendo birra. Mi feci un giro da loro e andai a pulire il portacenere, che era pieno fino all'orlo, corsi ad aprire la finestra perché si era addensato tutto il fumo e c'era una puzza da far voltare lo stomaco. Si degnarono almeno di un saluto e poi salii le scale per arrivare in camera mia. Approfittai anche io per accendermi una sigaretta, anche se, a dirla tutta, in quel momento avrei preferito altro, ma non avendola a disposizione mi feci bastare il tabacco. Per un'oretta circa, feci i compiti assegnati ma ben presto dovetti rinunciare perché dal piano di sotto,  iniziarono a scaldare le voci per mettere in atto un grosso litigio quindi presi lo zaino, e prima che venissi coinvolta anche io, che fosse per farli smettere o prendere le mazzate, decisi di anticiparmi e andare a casa dei Kaulitz.
Scesi dalle scalette del mio balcone e con un salto fui sul prato, corsi fino al loro campanello e bussai freneticamente. Fu Hertha ad aprirmi, e non appena vide la mia faccia sconvolta, mi prese tra le sue braccia e mi invitò ad andare di sopra.
Entrai nella stanza di Bill e Tom e li trovai entrambi in canotta e pantaloncini da basket. "Passerotto ti sei perso?" disse ironico Tom. Lo ignorai e mi lanciai sul loro divano letto in comune e come una bambina in mezzo ai propri genitori, li abbracciai. Sciolti dall'abbraccio, i ragazzi si guardarono negli occhi, segno che entrambi avessero capito cosa fosse successo e accesero la tv per farmi scegliere la serie tv o il film. Optai per Dawson's Creek [‼️Vi ho messo la iconica sigla su‼️⬆️] e ci guardammo ben tre episodi. Stanca di mordermi le guance e di farmi paranoie inutili, mi girai verso Tom e tutto d'un fiato chiesi: "Ragazzaccio, devi raccontarci qualcosa, riguardo una bella bionda?" dissi strizzandogli l'occhio - che ipocrita mamma mia- lui mi guardò con un sorrisetto sulle labbra e con un'occhiata da finto angelo rispose: "Chi? Jessica?"
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