27-Appuntamento

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Non mi aspettavo, per nulla al mondo, quella sorpresa. Anche Bill e Tom, salutarono con gioia i ragazzi. -Tra loro si stava instaurando una bella amicizia- pensai, sorridendo, guardando le loro facce felici.
"Maxi, questi biscotti sono per te, li ho fatti con tanto amore" disse Georg, porgendomi il vassoio.
Ci accomodammo tutti in soggiorno e prendendo dei tovaglioli e dei bicchieri ci sedemmo sui divani, mangiando i biscotti portati da Georg.
"Quindi, oltre che saper suonare divinamente il basso, sai anche cucinare. E chi l'avrebbe mai detto" disse sinceramente Tom.
Parlando del più e del meno, Georg e Gustav, si fecero coraggio e dissero di essere dispiaciuti, per non aver capito in tempo cosa fosse successo quella sera. Che se avessero saputo subito, sarebbero intervenuti, per spaccare la faccia a quel porco. "Ci ho già pensato io" disse Tom, prima guardandosi le mani e poi diede uno sguardo lungo e triste alla mia sagoma.
Non volevo che l'atmosfera si raffreddasse, quindi scattando dal divano, dissi agli ospiti che, al piano di sopra, Tom aveva una chitarra elettrica e che suo fratello Bill, invece, aveva una voce da far invidia.
Quindi con questa scusa, salimmo tutti di sopra e ovviamente ne chiesero una prova. Non era la prima volta, che i fratelli si esibivano dinanzi a me, ma TUTTE LE VOLTE, iniziavo ad emozionarmi, come se fosse la prima. Anche a Georg e Gustav piacquero, quindi proposero agli altri due di suonare insieme, qualche volta.
"Ed io cosa dovrei fare, mi escludete???" dissi, alzando un sopracciglio, chiaramente ironica.
"Tu fai la presenza" disse Bill. Fu così inaspettato che risi forte anche io.
I ragazzi dopo un'altra ventina di minuti, se ne andarono e finalmente arrivò anche il cibo ordinato. -Avevo una voglia matta di sushi!- pensai, toccandomi lo stomaco.
***
La sera del giorno seguente, io e Tom ci concedemmo un appuntamento. Non vedevo l'ora di passare del tempo con lui. Anche Bill aveva da fare quella sera, quindi decidemmo di dare la macchina a lui, e così io e Tom ci facemmo una passeggiata in centro e scegliemmo di andare al cinema.
Non fu molto lungo e al contrario delle nostre aspettative, fu abbastanza interessante e coinvolgente. Per tutta la durata del film, Tom mi tenne la mano: era difficile restare lucida. Poi mi prese i pop corn e li finimmo avidamente. All'uscita, mi diede un bacio leggero sulla punta del naso e mi disse che aveva un'idea in mente. Ci dirigemmo verso la metropolitana ma non facemmo il biglietto. Quest'azione ci costò quasi un infarto, perché poco prima che arrivassimo alla nostra fermata, ci venne incontro il controllore. "Vieni Maxi, scappiamo!" disse Tom. Fortunatamente quel vagone era bello pieno, quindi riuscimmo ad uscire, per un pelo. Una volta fuori, Tom mi prese la mano, stringendola ancora forte e iniziammo a correre. Corremmo velocissimi, temevo che da un momento all'altro, le mie gambe si sarebbero smontate.
Una volta fuori, al sicuro, con il cuore che batteva forte ad entrambi, Tom mi prese il viso tra le mani e mi baciò. Un bacio lento ma allo stesso tempo  "aggressivo" e questa cosa mi fece venire le farfalle nello stomaco.
Si staccò da me e ammirai i suoi occhi dolcissimi. Aprì la bocca, prima per sussurrarmi quanto fosse buono il mio sapore e poi per dirmi che non mancava molta strada per arrivare in un posto speciale. Ancora una volta, mi feci guidare da lui e ancora una volta, pensai che lui, in quel momento e non solo, era mio.
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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 14 ⏰

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