Cap 9

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Alastor's pov:

V:TU HAI FATTO COSA?!?!?!??!
A:OH ANDIAMO, NON SI CI PUÒ CONFIDARE CON NESSUNO QUI!
C:Scusa, l'ho detto solo a vaggie.
La situazione si faceva più complicata del previsto, visto che ora a sapere ciò erano TUTTI in quest hotel.
Una delle cose che non sopporto di Charlie è la sua poca affidabilità nel mantenere i segreti, manco 5 minuti che entra nel mio ufficio vaggie arrabbiata. Sarebbe stata meno arrabbiata se avessi commesso un omicidio.
V:NON È QUESTO IL PUNTO, COME HAI FATTO, NON ERI ACE?!?!?!?
A: Non alzare i toni, E COMUNQUE ME LO STO CHIEDENDO ANCHE IO IL COME.
V:Non eri consenziente? Ti ha stuprato?
A: Cos- NO, almeno non credo, e spero.
C: RAGAZZI NON CI ALTERIAMO, quel che è successo è successo, sempre se sia successo.
A:Si, hai ragione..solo fate finta che non sia successo nulla, è più complicato di quel sembra.
C:Si.. è meglio così

Lasciano la stanza chiudendo la porta alle loro spalle, lasciandomi di nuovo da solo, più confuso di prima. Ora, se effettivamente è successo quel che è successo, tra me e Angel cambierà qualcosa? O resterà tutto uguale?
Sul mio viso, sento come se la mia maschera di credibilità mi stia scivolando di dosso, smetto di sorridere. Forse è davvero così, sono debole.
Lasciarsi trasportare così per una cosa del genere, non mi è mai capitato.
Sorrido da quando ho memoria. L'unica cosa che ricordo di questo sorriso,è la faccia di mia madre, piena di lividi, che mi ripete "sorridi cher, non si è mai completamente vestiti senza un sorriso.."
Lo dicevo mentre accennava un sorriso, per convincermi che stesse bene.
La mia infanzia è stata traumatica, odio dal profondo mio padre, era violento.
Ecco perchè mia madre era sempre piena di lividi.
Mi abbandono completamente, comincio a vedere appannato, e infine, sento le guance bagnarsi. Stavo piangendo.
Non mi succedeva ormai da molto tempo, troppo tempo. Credo che sia liberatorio.
Questo è la mia unica debolezza, me stesso.
Dopo questo momento di debolezza, mi do coraggio e vado a parlare con il diretto interessato di tutta questa storia.
Busso alla sua porta, anche se so che è lì dentro, am voglio evitare eventuali spiacevoli incidenti.

AN: Chi cazzo è?
A: Linguaggio
AN:E aperta.
Entro nella sua stanza. Lui è disteso sul suo letto, e nel mentre entro si tira su con un aria visibilmente addormentata.
AN:perché sei qui?
A:dobbiamo parlare di quello che è successo.
AN: Continua.
A:Qualunque cosa sia successa, sappiamo entrambi che sia stato un errore (a meno che tu ne abbia approfittato in un mio momento di debolezza).
AN: È PERCHÈ POTREI ESSERE STATO SOLL IO AD APPROFITTARNE, E SE FOSSI STATO TU?!?!??
A:NON È QUESTO IL PUNTO. Comunque, credo sia meglio non vederci per un pò, in questi giorni sono successi un bel pò di casini, e credo che questa sia la scelta migliore.
Angel cambia immediatamente espressione.
Sembra deluso, triste, o forse è solo una mia impressione.
AN:Oh..forse hai ragione. Probabilmente è meglio così.
A: Allora, io vado. Ciao.
Mi alzai e me ne andai.

Non sentii nessuna risposta. Dentro di me, sentivo qualcosa di strano, come un rimorso o qualcosa di simile.
Forse ci sono davvero rimasto male?

Sarà perché ti amo~ {radiodust}Where stories live. Discover now