Capitolo 1 - Paradiso perduto

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I raggi solari oltrepassavano gli spiragli della tenda rovinata dai denti di qualche affamato roditore. Aguzzando lo sguardo si poteva notare il pulviscolo che danzava nell'aria in maniera impeccabile, un ballo fastidioso per chiunque avesse un'allergia. 

In quella biblioteca, in particolare, non c'erano lunghe e tortuose scale a chiocciola sapientemente intagliate e mappamondi antichi recanti disegni di mostri marini inesistenti. Gli scaffali erano, però, ben forniti di tomi dai dorsi vermigli, verdognoli e altri colori.  Alcuni dall'aspetto usurato e letto ed altri ricoperti da pensati strati di polvere che li faceva sentire inutili.

La giovane con una montagna di libri in mano, camminava, per la biblioteca, facendo attenzione ad non inciampare nei suoi stessi, goffi, piedi.Non era minimamente disturbata dall'odore di polvere e di cuoio che proveniva dai volumi presenti nelle sue mani. Il maglione di lana la fasciava facendola sembrare una tenera polpetta un po' sudata in quanto a causa del movimento continuo aveva cominciato ad accaldarsi.

Elisa adorava la stagione autunnale, soprattutto l'idea di mangiare castagne davanti ad un buon bicchiere di vin brulè.

La sua mattinata alla ricerca delle nozioni dell'ultimo minuto procedeva, nonostante la sua amica Alina addormentata su un tavolo. Avevano deciso di ripassare assieme ma, probabilmente, Alina apprendeva per osmosi sbavando sui libri. Elisa appoggiò delicatamente i libri sul tavolo occupato da Alina. La luce delle lampade che le circondavano illuminava la pelle candida del viso della bella addormentata. Tutta la dolcezza di quel quadretto si trasformò incredulità da parte di Elisa sentendo che Alina aveva cominciato a russare.

La studentessa bruna corrugò le sopracciglia e scosse la testa, salendo delle scale che portavano al livello superiore della biblioteca visto che necessitava ancora di un libro. La parte dove era conservato ciò che cercava era davvero buia e la poca luce che entrava dalle finestre non era sufficiente ad illuminare interamente i grandi scaffali alti fino al soffitto pieni zeppi di collane e volumi. Da tempo aveva segnalato le diverse lampade fulminate ma la facoltà era davvero lenta a sostituirle. La cosa, tuttavia, non sembrò demoralizzarla, anzi, un luccichio di determinazione le si accese negli occhi e con l'aiuto della torcia del cellulare iniziò a cercare.

Prima di tutto si dedicò a leggere le etichette sbiadite sui dorsi.

"Ma come hanno organizzato i libri?" protestò la ragazza.

Si fermò per un attimo, per analizzare da vicino quello strano criterio di catalogazione per capire in fine che non erano stati riordinati.

Un vecchio libro, grigio e impolverato, la chiamava dallo scaffale più in basso, e la sua voce urlava di essere quello giusto. Lo prese e scoprì che sulla copertina logora risplendeva il titolo della sua ricerca "Paradise Lost".

"Titolo interessante" disse una voce alle sue spalle.

Elisa sobbalzò per lo spavento e stringendo il libro a mo' di arma.

"Mi hai fatto prendere uno spavento" disse la ragazza, ma l'ansia continuava a camminarle per la schiena.

Elisa rabbrividii, osservando il viso dello sconosciuto, qualcosa di sinistro illuminava i suoi occhi.

"Se si rivela veramente pericoloso posso sempre colpirlo in faccia con il libro" si ritrovò a pensare la studentessa stringendo la presa.

"Scusami, forse dovevo schiarirmi la voce o annunciarmi in quale modo" disse lui grattandosi la testa in segno di disagio " ma pensavo che lo scricchiolo di queste assi di legno fosse abbastanza."

"Evidentemente no" sbottò irritata la ragazza.

"Sai la mia citazione preferita è...." provò a recuperare il ragazzo venendo interrotto.

L'ultimo sospiroМесто, где живут истории. Откройте их для себя